PUNTO DI VISTA – “Non  offendete l’intelligenza dei Pattesi”
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PUNTO DI VISTA – “Non offendete l’intelligenza dei Pattesi”

lo iacono maggio (3)

di Nino Lo Iacono

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Corrono velocemente i giorni della campagna elettorale, inseguiti dai candidati a Sindaco di Patti. Si succedono i comizi nei posti più disparati del territorio comunale, ai quali qualche volta assistono novelli spettatori meravigliati di cotanto onore.




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Così angoli quasi disabitati, contrade elevate al rango di quartieri, campagne di solito frequentate da qualche gregge, accolgono i neo profeti della politica i quali, a loro volta, scoprono quelle terre desiderose di essere vangate.

Alla vista di tanti visi nuovi, piante ed animali si agitano preoccupati di cadere in mani inesperte.

Eppure quanti nuovi addetti avrebbe bisogno la nostra agricoltura!

Abbiamo con piacere scoperto politici con nuovi ruoli: critico d’arte, esperto biologo e lungimirante utilizzatore di risorse floro-faunistiche; il tutto condito da inediti particolari su remoti fatti e personaggi che, nei secoli scorsi, hanno lasciato un’impronta nella nostra storia.

Ovviamente tutto serve, non tanto per racimolare qualche improbabile voto, ma per far conoscere a tanti pattesi particolari angoli del territorio, peculiarità e qualche vicenda storica ignota ai più.

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Sotto questo aspetto il cittadino ringrazia, ma l’elettore necessita di altre informazioni, e soprattutto di rassicurazioni.

Non serve organizzare gruppi da trascinarsi dietro per impinguare incontri e comizi, che altrimenti in molti casi, sarebbero andati deserti.

Ciò che occorre è una sana comunicazione.

E’ d’obbligo una coscienza pronta a dire sempre e solo la verità.

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E’ necessario che si assumano impegni su ciò che è effettivamente programmabile e realizzabile.

Attribuirsi falsamente meriti su fatti e obbiettivi raggiunti per iniziativa diretta o per suggerimenti dati, quando la cronaca di questi cinque anni ci racconta cose diverse, non è da persone normali né serve per raccattare simpatie e voti.

Fa danno alla collettività pattese ed alla sua economia chi denuncia inesistenti disfunzioni dei servizi, chi sottolinea carenze strutturali nelle reti civiche al solo scopo di creare improbabili responsabilità che, ove esistessero, si perderebbero nella notte dei tempi.

Queste notizie false sono un brutto messaggio per il forestiero che proprio in questo periodo sta programmando le vacanze estive.

La campagna elettorale imperniata sulle buche nelle strade e sui fisiologici guasti ai sottoservizi, non ha mai pagato e non darà gratificazioni nemmeno questa volta.

La crisi che attanaglia l’intera Nazione, ma ancor più la Sicilia nella quale la nostra città ha uno dei più alti tassi di disoccupazione, merita un’attenzione diversa, merita una terapia d’urto che solo “Noi Italia“ e Mauro Aquino hanno toccato, anche se con poco convincimento.

Tutti stanno proponendo soluzioni per rilanciare il turismo, guarire il morente commercio, resuscitare l’imprenditoria edile, sollecitare investimenti nell’artigianato.

Sono vecchi schemi il cui fallimento è già stato sperimentato e, molto francamente, fino ad oggi, non abbiamo sentito proposte rivoluzionarie, soluzioni che nel giro di qualche anno siano in grado di dare quel serio slancio che stanno invece registrando l’agricoltura e il turismo nel settore dei B&B.

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Da queste pagine ho più volte ricordato quali siano le effettive urgenze di questo territorio, le necessità dei nostri giovani.

Manca una programmazione a medio e a lungo termine che dia speranza ai cittadini e agli eventuali investitori, che credono nelle grandissime potenzialità consegnateci da madre natura e dalle vicende storiche.

Non è più il tempo delle accuse né ci sono le condizioni per aspettare treni con carichi specifici.

Tutti i treni sono buoni, purchè portino anche una sola soluzione all’anno.

Nulla può essere sottovalutato, niente deve essere rifiutato.

I futuri amministratori devono aprire la bocca solo per confrontarsi su cose fattibili, alzare il loro deretano, che non è più sacro di quello dei comuni cittadini, e correre per l’Italia e per il mondo cercando progetti da proporre a possibili investitori, offrendo soluzioni e nei limiti possibili, anche fiscalità agevolata.

Criticare è la cosa più semplice di questo mondo; amministrare e affrontare quotidianamente i problemi della città è tutt’altra cosa.

Servono poca fantasia e tanta buona volontà, conoscenze nel mondo dell’imprenditoria che conta, e anche un po’ di faccia tosta.

Di fronte alla cronica carenza di fondi pubblici, infatti la strategia più adeguata è quella dell’intercettazione di capitali privati.

Spero che fra i candidati al Consiglio Comunale, oltre ai soliti ormai noti inutili chiacchieroni, ci siano persone che abbiano amore vero per questa città e idee chiare.

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Mi auguro che i futuri consiglieri abbiano la forza e l’autonomia di operare solo a favore della comunità e non per agevolare il proprio leader.

Mancano ormai otto giorni alla fine della campagna elettorale ed il tempo che hanno i candidati per raccontarci cose vere e soluzioni credibili ai tanti problemi è veramente poco.

I programmi presentati non ci dicono molto, non sono convincenti, sembra retorica farcita da demagogia; in molti manca l’aspetto pragmatico persino nell’ordinaria gestione del territorio.

Spero invece che i sette aspiranti alla carica di Sindaco, in questo scorcio di campagna elettorale, ci facciano discorsi  degni di essere presi in considerazione, perché di balle, calunnie, insinuazioni e cretinate varie ne abbiamo ascoltate troppe e, credeteci, alla fine ciò che paga è l’onestà per le cose fatte e la serietà per quello che verrà proposto.

Tutto il resto suonerebbe come un’offesa per l’intelligenza dei Pattesi.

26 Maggio 2016

Autore:

redazione


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