PUNTUALIZZAZIONI – La scuola smentisce ogni voce su presunte difficoltà d’inserimento o socializzazione della giovanissima studentessa stefanese
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PUNTUALIZZAZIONI – La scuola smentisce ogni voce su presunte difficoltà d’inserimento o socializzazione della giovanissima studentessa stefanese

Sarà lutto cittadino il giorno dei funerali delle due donne.

L’ha comunicato il sindaco del paese Francesco Re che ha anche aggiunto “Chi sa parli!”

“Adesso è il momento del dolore e della solidarietà che deve spingere ognuno di noi stefanesi a stare accanto a Maurizio, ai familiari tutti che si trovano a vivere un momento drammatico. E’ anche il momento in cui chi fosse eventualmente a conoscenza di fatti e circostanze utili a facilitare gli inquirenti a ricostruire quanto accaduto, si metta immediatamente a disposizione degli stessi e collabori” è l’appello lanciato dal sindaco di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re. “Quando accadono fatti come quelli di ieri – dice – c’è sempre una responsabilità collettiva che deve spingere tutti a riflettere su quanto e di più poteva e doveva essere fatto per supportare condizioni di fragilità psicologica amplificate da 15 mesi di isolamento e di restrizioni sociali patiti a causa dell’emergenza Covid”. “S.Stefano di Camastra, nota ovunque oltre che per la bellezza delle sue ceramiche anche per la proverbiale ospitalità ed accoglienza della sua gente, è sconvolta dai tragici fatti accaduti ieri che hanno distrutto la vita di una intera famiglia”, conclude.

Ed intanto giunge la nota della scuola

“Come tutte le ragazze che primeggiano e rappresentano l’eccellenza Alessandra era portata a tenere un comportamento a scuola di massima attenzione a tutte le attività didattiche, lasciando poco spazio a volte alla socializzazione con i suoi compagni, era quella che si suole rappresentare come una ragazza, brava, intelligente, sensibile e un pò introversa ma nulla di più”.

L’Istituto domani si riunirà in assemblea per continuare nel ricordo nel nome e nel segno di Alessandra

Con una nota la dirigenza della scuola media dell’Istituto Regionale Esposito, frequentata da Alessandra Mollica, la ragazza trovato morta insie alla madre ieri sera a Santo Stefano di Camastra, smentisce le voci circolate su presunte difficoltà della giovanissima studentessa, nell’inserimento e nella socializzazione in classe.

mai stati comportamenti e atti posti in essere tesi a discriminare o sminuire le qualità le ragazza

“Alessandra ha rappresentato per il Liceo Artistico Regionale “Ciro Michele Esposito” con Scuola media annessa di S. Stefano di Camastra, una delle allieve più brillanti e più impegnate degli ultimi anni, con una spiccata attitudine alla manualità del disegno e con una capacità di eccellere in tutte le materie. La sua media scolastica, era a dir poco brillante, costellata da nove e dieci, si commenta da se” aggiungendo che “Come tutte le ragazze che primeggiano e rappresentano l’eccellenza Alessandra era portata a tenere un comportamento a scuola di massima attenzione a tutte le attività didattiche, lasciando poco spazio a volte alla socializzazione con i suoi compagni, era quella che si suole rappresentare come una ragazza, brava, intelligente, sensibile e un pò introversa ma nulla di più. Non vi sono mai stati comportamenti e atti posti in essere dai suoi compagni di scuola ne tantomeno dal corpo docente rivolti a discriminare o sminuire le qualità di Alessandra e le sue straordinarie doti umane e intellettive.”

Quindi l’ulteriore puntualizzazione:

“Qualsiasi altra ricostruzione lontana da queste verità sconta poca conoscenza dei fatti e della stessa realtà interiore di Alessandra. L’Istituto domani si riunirà in assemblea per continuare nel ricordo nel nome e nel segno di Alessandra per dare un messaggio di solidarietà, di vicinanza e di speranza a quanti, studenti e non da quindici mesi a questa parte vivono una frustante condizione di vita pesantemente influenzata dall’incalzare pandemico.”

A parlare di disagio nell’ambito scolastico era stato Padre Calogero Calanni, parroco della Chiesa San Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra

“Siamo tutti sgomenti, sono tragedie che agghiacciano il cuore e mettono inquietudine. Conoscevo bene la piccola Alessandra. L’avevo accompagnata alla prima comunione”.

Padre Calogero Calanni, parroco della Chiesa San Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra aveva raccontato all’Adnkronos che la ragazza “si sentiva spesso emarginata, non era accolta positivamente dal contesto scolastico”“Ci poniamo adesso delle domande – dice – cosa si poteva fare per esser più attenti e premurosi verso ogni famiglia, ognuno di noi è un mistero”.

Aggiungendo che famiglia di Alessandra “seguiva la ragazza”, dice ancora. “Poi c’è stata la fase del Covid che ha bloccato tutto, in questo periodo lungo del coronavirus – racconta ancora il sacerdote – e ha amplificato anche alcuni problemi e l’amarezza dell’esser soli, del non aprirsi”. E dice che ieri sera “il paese è rimasto attonito, raggelato da questa terribile notizia”. “Chissà cosa è accaduto nella testa della madre, per fare quello che ha fatto”.

Poi sente l’obbligo di precisare

“In base alla dichiarazione frettolosamente rilasciata, dichiaro di non essere a conoscenza delle relazioni della ragazza all’interno della scuola. Resta la tragicità dell’evento che lascia tutti increduli e sgomenti a partire dai propri compagni e dagli educatori che hanno condiviso con lei la vita scolastica fino alla mattina del giorno precedente in cui è stato compiuto l’estremo gesto ignari della tragedia che andava maturando”.

“La Comunità si interroga su possibili omissioni nei confronti di chi vive estreme situazioni di disagio che sfociano in vicende e decisioni drammatiche – dice il parroco – Ci auguriamo di essere sempre più attenti a chi ci sta accanto per prevenire episodi che sfociano, purtroppo, in tragedie. Più che lo stupore per l’accaduto ci dobbiamo porre il problema di ciò che ciascuno può fare perché simili gesti non si ripetano più”

 

LA LETTERA D’ADDIO

 “Mi spiace, chiedo perdono” è uno dei passaggi della lettera, come apprende l’Adnkronos. Nella missiva, molto lunga, trovata dagli inquirenti sul tavolo della cucina, la donna spiega il motivo del gesto e chiude scrivendo: “Porto via con me Alessandra”.

Lo scorso 19 maggio, la donna aveva condiviso un post su Facebook dal profilo ‘Emozioni del cuore’ in cui si leggeva: “Alcuni figli non capiranno mai la tacita supplica di un genitore che ti mette in guardia da qualcosa. Quando un genitore ti chiede di non fumare ti sta chiedendo solo di vivere più di lui.

Quando un genitore ti chiede di non uscire con determinate persone è solo perché quelle persone potrebbero farti del male. Quando un genitore ti chiama più volte al cellulare non lo fa perché vuole darti fastidio, è solo che la sua anima freme nel saperti a casa sano e salvo. Un genitore non ti dà mai il peggio né te lo augura. Un genitore ti ama e ti supplica di avere una vita migliore e più felice della propria”.

E la donna aveva aggiunto, in dialetto: “Infatti si dice mettiti con quelli migliori di te”.

Aggiungendo: “Mi fate solo schifo”. Gli inquirenti stanno cercando di capire a cosa si riferisse.

 

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Autore:

redazione


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