QUADRI GENERALI – Quelli della Filca Cisl a Brolo
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QUADRI GENERALI – Quelli della Filca Cisl a Brolo

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Si è svolta stamane, presso la sala Multimediale “Rita Atria” a Brolo il convegno della Filca Cisl. Analizzati i numeri del comparto edile isolano che negli ultimi sei anni ha perso 100.000 posti di lavoro. Da Brolo un grido d’allarme.

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Quasi 100.000 posti di lavoro in meno negli ultimi sei anni, 13.000 imprese costrette a cessare o sospendere l’attività, una riduzione delle ore lavorative denunziate in cassa edile di 27.587.961 euro che hanno ridotto la massa salariale di 377.873.003,30 euro. Eccoli i numeri che certificano la morte dell’edilizia, che danno il senso di come la crisi in quello che una volta era il settore trainante di tutta l’economia sia ancora percepita e percepibile.

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A tirarli fuori è la Filca Cisl Sicilia che stamane a Brolo ha riunito i suoi stati generali alla presenza del nuovo segretario generale nazionale Franco Turri, del segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo e di circa 200 tra delegati e dirigenti della Filca nell’isola. È toccato al segretario regionale degli edili Cisl, Santino Barbera, fare il punto della situazione del settore che vive una tremenda crisi economica. «E di ripresa non si parla – ha detto Barbera nella sua relazione – perché i piani di sviluppo tanto pubblicizzati sono fermi». Il riferimento è allo “Sblocca Italia” che prevedeva il raddoppio ferroviario Palermo–Catania– Messina, «opera che doveva essere cantierata entro lo scorso mese di ottobre ma di cui non esistono né progetto esecutivo né finanziamento».

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L’elenco delle opere infrastrutturali necessarie al rilancio del settore e alla  rivitalizzazione della Sicilia è stato lungo e, nella sua relazione, Barbera ha toccato anche il dramma dei circa mille dipendenti della Tecnis, la più grande azienda siciliana presente oggi nelle costruzioni, con cantieri sia in Italia che all’estero e oltre 1 miliardo di appalti sia in esecuzione che in portafoglio. «La Sicilia – ha aggiunto il segretario regionale della Filca Cisl – ha urgente necessità di recuperare il gap infrastrutturale trentennale con il resto del Paese. E le cause di questa gravissima recessione vanno ricercate non soltanto nella complessiva crisi del settore ma, in particolare,  nell’assenza della politica e nella mancanza di programmi di sviluppo e di una seria programmazione industriale che sta mettendo in ginocchio l’intera economia dell’isola, a partire dai grossi petrolchimici».

1-cisl brolo 2016 scomunicando (8)Ha parlato di programmazione necessaria il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, definendola «indispensabile, quella che deve essere la  regola ordinaria per la Pubblica Amministrazione e per la Politica. Gli interventi in edilizia vanno programmati per tempo – ha ammonito -, individuando percorsi, tempi e scadenze certe per l’avvio dei cantieri che possono immediatamente partire perché c’è una grave crisi occupazionale da superare». Mimmo Milazzo ha toccato, quindi, il tema del Patto per il Sud e per il Masterplan. «La Regione Sicilia – ha detto – ha deliberato co qualche difficoltà anche se nei giorni scorsi la Commissione Bilancio ha ritenuto poco attendibili le cifre inserite nella programmazione. È importante che la Regione Sicilia ma anche i comuni delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, individuino un percorso chiaro di programmazione delle opere cantierabili e le inseriscano nel progetto di rilancio del Mezzogiorno». «L’edilizia soffre perché ha perso oltre il 50% degli addetti ma sono ottimista – ha sottolineato Franco Turri nelle sue conclusioni –.


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Si è arrestato il calo e il 2016 potrebbe essere l’anno in cui intravedere qualche segnale di ripresa. Ci sono tante cose da fare, il Paese ha bisogno di edilizia, di infrastrutture, di ricostruire un patrimonio abitativo ormai obsoleto, di mettere in sicurezza le scuole e il  territorio e la Sicilia è l’esempio di come bisogna investire in prevenzione. Gli interventi fatti per urgenza sono spesso peggiori del non intervento e il programmare è uno dei limiti italiani. Programmare è difficile – ha concluso Turri – ma è quello da fare per invertire la rotta».

Francesco Triolo addetto stampa Cisl Filca

30 Gennaio 2016

Autore:

redazione


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