Così scrivono i docenti che si riconoscono nell’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte

Quindi si parla di Cultura e di difesa dei valori culturali.
Su questa base trova terreno fertile la protesta di cinque dfirigenti scolastici del messinese che si mobilitano contro Halloween. Caterina Celeste (I. C. Galati), Clotilde Graziano (I. C. San Piero Patti), Enrica Marano (I. C. Terme Vigliatore), Maria Ricciardello (I. C. Brolo), Leon Zingales (I. C. Gioiosa Marea) infatti scrivono “Noi Dirigenti Scolastici del comprensorio tirrenico, tenuto conto dell’importanza della valorizzazione delle radici culturali, storiche e religiose del nostro territorio, convinti di come non sia possibile accettare in modo passivo usi e costumi imposti da una cultura di origine anglosassone, COMUNICHIAMO di voler dedicare i giorni precedenti alla commemorazione dei defunti alla riscoperta delle antiche tradizioni. Ogni singola istituzione, in relazione alle peculiarità dei luoghi, svilupperà proprie iniziative che avranno tutte come comune bandiera lo slogan “No ad Halloween, si alla commemorazione dei defunti”. Nel totale rispetto della libertà d’insegnamento si invitano i docenti dell’ambito artistico e letterario a riscoprire le tradizioni storiche, culturali e sociali del territorio.Nell’assoluto rispetto della libertà religiosa, si invitano altresi’ i docenti di Religione ad approfondire il concetto di Comunione dei Santi e di interazione tra vivi e defunti tramite la catena della preghiera”.
Ma a parte i docenti in questi giorni in molti si affrontano in rete e non solo – con varie motivazioni – attaccando o osannando questa “festa importata” che si celebra (per così dire) a fine ottobre.
Comunque un fatto è ed resta. La festa è molto diffusa anche da noi.
Massimo Cacciari, sindaco di Venezia è un “contrario”.
In u intervista su il Corriere:
Perché no a Halloween, professor Cacciari? «Semplicemente perché non possiede alcun collegamento con la cultura italiana, con le vere feste delle nostre radici.
Certo, mi sembra che la potenzamediatica americana riesca a imporre benissimo nel resto del mondo anche un appuntamento come Halloween.
Viene da dire: è la globalizzazione, amico mio.
Ma noi possiamo ribattere: l’Italia è la patria di una meravigliosa tradizione come il Carnevale. Venezia dal ’400 vanta il più straordinario appuntamento carnevalesco dell’intera Europa, imitato con fatica in tutto il mondo.
E quindi possiamo permetterci il lusso di dire no a Halloween, nella nostra città non si festeggia, grazie mille… ».
A favore del “sì” invece si schierano le migliaia di persone, e non solo giovani, che festeggeranno Halloween nelle varie discoteche d’Italia.
Una folla “silenziosa” che non esprime teoricamente il proprio accordo ma che lo manifesta, un po’ sull’onda della moda, senza preoccuparsi più di tento di cosa si stia festeggiando.
Per questo motivo credo che la cosa più importante, oltre che gridare al consumismo invadente ed alla colonizzazione americana, oppure – in ambiti diversi – alla perdita del significato delle feste cattoliche che cadono nelle vicinanze, occorre CONOSCERE.
Halloween.
Festa pagana o ricordo paganeggiante di una festività cattolica?
Momento folkloristico o puro stimolo commericiale e pubblicitario?
Sono le domande che qualche critico, in questi giorni dell’anno, sempre si pone, in particolar modo chi è segnato dalla preoccupazione di una specie di invasione culturale che questa festa porterebbe nel nostro paese, invasione americana…in modo particolare.
Ma le cose non stanno propriamente così.
In quest’ottica si pone un libro che desideriamo segnalarvi, edito dalla casa editrice “Ancora”, opera di Paolo Gulisano e Brid O’Neill.
Il libro dal titolo La notte delle zucche. Halloween: storia di una festa porta i lettori indietro nei secoli, fornendo una ricostruzione della storia e dei significati di Halloween, dagli antichi miti celtici alle odierne zucche che spesso inquietano genitori ed educatori e affascinano i ragazzi.
Ci aiuterà anche a capire in quale modo questa festa si inserisce nella saga potteriana, gettando nuova luce su episodi, avvenimenti, parole e date che J.K. Rowling ha messo nei libri e ci ha fornito successivamente in questi anni.
Un libro agile e godibilissimo, quello di Gulisano e la O’Neill, che costituisce una vera e propria guida ad Halloween.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi di una intervista realizzata ad uno degli autori dall’agenzia cattolica Zenit.
Da più parti, di fronte al crescere del “fenomeno Halloween”, si è cominciata a manifestare una certa preoccupazione. Lei cosa ne pensa?
Gulisano: “È vero: c’è chi vede in Halloween un ritorno a forme di ‘paganesimo’, e chi invece un rito folkloristico e consumistico, una specie di innocuo carnevale fuori stagione.
Fatto sta che ormai chi più si ricorda, non solo tra i bambini e i giovani e a livello massmediatico popolare, della festività cristiana che Halloween va soppiantando, ovvero Ognissanti. Il 1° novembre, quando è ricordato nell’accezione cristiana dai mezzi di comunicazione, è praticamente confuso con la festività dei defunti, che cade in realtà il giorno dopo”.
Tuttavia Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale …
Gulisano: “Infatti: è importante conoscere e saper valutare bene le sue radici culturali, e anche le implicazioni esoteriche che sono andate a sovrapporsi e a cavalcare ambiguamente questa ricorrenza.
Il 31 ottobre è infatti diventata una data importante per l’esoterismo nei cui testi troviamo queste definizioni: ‘Torna il Gran Sabba per quattro volte all’anno … Halloween che è forse la festa più cara’;
‘Samhain è il giorno più ‘magico’ di tutto l’anno, capodanno di tutto il mondo esoterico’.
Il mondo dell’occulto così lo definisce: ‘È la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana’. La data di una importante ricorrenza della cultura celtica prima e di quella cristiana dopo è entrata così a far parte del calendario dell’occultismo”.
fonte: internet – http://passineldeserto.blogosfere.it/