“ZUCCHE VUOTE” – Il ripudio della Storia dell’Arte..e la lotta ad Halloween
Cultura

“ZUCCHE VUOTE” – Il ripudio della Storia dell’Arte..e la lotta ad Halloween

 

Così scrivono i docenti che si riconoscono nell’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte

Signor Ministro,
La complessità che la Scuola è costretta ad affrontare, richiede a noi tutti – decisori politici, funzionari dello Stato, docenti, operatori, semplici cittadini – uno sforzo grandissimo e nuovo, quello di comprendere le ragioni di un intero sistema e di uscire dalle specificità dei singoli casi , delle piccole realtà dei microproblemi.
Pensare la Scuola di oggi significa alzare lo sguardo verso un orizzonte lontano e immaginare un futuro diverso e più giusto, in grado di creare opportunità e di aprire prospettive.
Nei giorni scorsi, abbiamo apprezzato alcune sue pa role favorevoli ad un reintegro delle ore di insegnamento della Storia dell’Arte nella Scuola Se condaria Superiore . Ce ne rallegriamo e auspichiamo pieno successo a questo suo intento che risponde ad anni di impegno incessante, di interve nti e proposte, di colloqui, di documenti e di appelli che la nostra Associazione, insieme ad altri, ha ri volto alle Istituzioni come pure alla società civile, in Itali a e all’Estero.
A questo proposito segnaliamo il ca so fortunato del progetto A.U.R.E.US. che si attua in alcuni lic ei classici romani perché risponde al contempo alla necessità di formare i giovani con l’arte e dare at tuazione al CLIL, di imminente applicazione nella s cuola secondaria italiana.
Speriamo davvero che il nostro insegnamento possa r ecuperare lo spazio perduto e non semplicemente in termini di “ore” di lezione ma, più concretamente, in termini di contenuti e di risposte effettive al bisogno di valori e di cultura che i nostri giovani e il nostro Paese esprimono o gni giorno. E non dobbiamo essere certo noi a ricordare che nel la società della conoscenza, studiare storia dell’a rte significa coltivare la creatività che è condizione per l ’innovazione su cui si basa ogni processo economico moderno. Rapporti europei assai autorevoli hanno di mostrato che l’intero comparto delle attività cultu rali e creative ha un inaudito impatto economico e fattura più di tutta l’industria dell’automobile , contribuendo al PIL più di tutte le atività immobiliari.
Gli studio si dell’economia della cultura individuano nell’art e il fattore che innesca immaginazione e creatività che sono, al con tempo, condizione e ambiente perché il nostro Paese possa innovare e rinnovarsi.
firmiamo_2Come non riconoscere, dunque, anche sotto questo profilo, la necessità ch e nella formazione di ogni giovane e futuro cittadino sia inclusa la storia dell’arte?
ANISA fin dalla sua fondazione nel 1951 ha svolto u n’incessante opera di difesa e promozione di queste istanze sottoscritte da tutta la società civile che ha come punto di riferimento l’ articolo 9 della Costituzione : i nostri appelli sono stati firmati dalle più svari ate tipologie di persone, dalla comune cittadino al Presidente della Repubblica, a riprova della capacità che possiede l’arte di sintetizzare lo spirito più autentic o di una società e della sua storia.
Ma dopo tante iniziative, dopo tante parole e tante lettere volte ad argomentare l’importanza di una d isciplina fondante e identitaria come la Storia dell’Arte, pr eferiamo oggi attirare la Sua attenzione verso esig enze più ampie. Ci sembra opportuno passare da una logica di emergenza e di particolarismo ad una strategia complessiva che inviti Lei, Signor Ministro, e il Parlamento t utto a ripensare la Scuola in termini di risorse c he mancano, di autonomia non ancora compiuta, di innovazione incompresa e di flessibilità impraticabile.
Anche un’Associazione disciplinare come la nostra s ente il bisogno di questo atto di responsabilità, m agari superando il rammarico dell’impoverimento di una si ngola classe di concorso penalizzata (come altre) d ai tagli della Riforma, e invitando l’intera comunità scolastica, l’Amministrazione, le forze politiche e le organizzazioni sindacali ad osservare la scuola com e un organismo articolato e vitale che dovrebbe cre scere e svilupparsi come unico corpo, non più frammentato , incapace di procedere verso un cambiamento reale.
E’ necessario pensare in grande , Signor Ministro, perché la Scuola possa ritrovare un suo slancio ed adeguarsi al mondo che cambia e che si muove intorn o ai nostri dubbi, ai nostri interrogativi, alla me ntalità obsoleta che ancora vuole misurare il lavoro degli educatori in quote settimanali e non in percorsi educativi complessi , in progetti aperti alla formazione professionale, in sinergie stratificate nel territorio di riferim ento ma anche estese all’Europa e agli altri Continenti.
L’ANISA si mette a disposizione per una riflessione in questo senso, per un ragionamento sincero e aperto che davvero cerchi nuove strade per adeguare la Scuola italiana alle istanze della mode rnità . Le giungano quindi i nostri migliori auguri per un pieno successo nell’affrontare un compito tanto arduo quanto cruciale e strategico e l’auspicio sincero che finalmente un nuovo capitolo possa aprirsi nella storia educativa del nostro Paese.
La Presidente Clara Rech

 

Quindi si parla di Cultura e di difesa dei valori culturali.

NO_halloweenSu questa base trova terreno fertile la protesta di cinque dfirigenti scolastici del messinese che si mobilitano contro Halloween. Caterina Celeste (I. C. Galati), Clotilde Graziano (I. C. San Piero Patti), Enrica Marano (I. C. Terme Vigliatore), Maria Ricciardello (I. C. Brolo), Leon Zingales (I. C. Gioiosa Marea) infatti scrivono “Noi Dirigenti Scolastici del comprensorio tirrenico, tenuto conto dell’importanza della valorizzazione delle radici culturali, storiche e religiose del nostro territorio, convinti di come non sia possibile accettare in modo passivo usi e costumi imposti da una cultura di origine anglosassone, COMUNICHIAMO di voler dedicare i giorni precedenti alla commemorazione dei defunti alla riscoperta delle antiche tradizioni. Ogni singola istituzione, in relazione alle peculiarità dei luoghi, svilupperà proprie iniziative che avranno tutte come comune bandiera lo slogan “No ad Halloween, si alla commemorazione dei defunti”. Nel totale rispetto della libertà d’insegnamento si invitano i docenti dell’ambito artistico e letterario a riscoprire le tradizioni storiche, culturali e sociali del territorio.Nell’assoluto rispetto della libertà religiosa, si invitano altresi’ i docenti di Religione ad approfondire il concetto di Comunione dei Santi e di interazione tra vivi e defunti tramite la catena della preghiera”.

halloweenMa a parte i docenti in questi giorni in molti si affrontano in rete e non solo – con varie motivazioni – attaccando o osannando questa “festa importata” che si celebra (per così dire) a fine ottobre.

Comunque un fatto è ed   resta. La  festa è molto diffusa anche da noi.

Massimo Cacciari, sindaco di Venezia è un “contrario”.

In u intervista su il Corriere: 

Perché no a Halloween, professor Cacciari? «Semplicemente perché non possiede alcun collegamento con la cultura italiana, con le vere feste delle nostre radici.

Certo, mi sembra che la potenzamediatica americana riesca a imporre benissimo nel resto del mondo anche un appuntamento come Halloween.

Viene da dire: è la globalizzazione, amico mio.

Ma noi possiamo ribattere: l’Italia è la patria di una meravigliosa tradizione come il Carnevale. Venezia dal ’400 vanta il più straordinario appuntamento carnevalesco dell’intera Europa, imitato con fatica in tutto il mondo.

E quindi possiamo permetterci il lusso di dire no a Halloween, nella nostra città non si festeggia, grazie mille… ».

A favore del “sì” invece si schierano le migliaia di persone, e non solo giovani, che festeggeranno Halloween nelle varie discoteche d’Italia.

Una folla “silenziosa” che non esprime teoricamente il proprio accordo ma che lo manifesta, un po’ sull’onda della moda, senza preoccuparsi più di tento di cosa si stia festeggiando.

Per questo motivo credo che la cosa più importante, oltre che gridare al consumismo invadente ed alla colonizzazione americana, oppure – in ambiti diversi – alla perdita del significato delle feste cattoliche che cadono nelle vicinanze, occorre CONOSCERE.

halloween_2Halloween.

Festa pagana o ricordo paganeggiante di una festività cattolica?

Momento folkloristico o puro stimolo commericiale e pubblicitario?

Sono le domande che qualche critico, in questi giorni dell’anno, sempre si pone, in particolar modo chi è segnato dalla preoccupazione di una specie di invasione culturale che questa festa porterebbe nel nostro paese, invasione americana…in modo particolare.

Ma le cose non stanno propriamente così.

In quest’ottica si pone un libro che desideriamo segnalarvi, edito dalla casa editrice “Ancora”, opera di Paolo Gulisano e Brid O’Neill.

Il libro dal titolo La notte delle zucche. Halloween: storia di una festa porta i lettori indietro nei secoli, fornendo una ricostruzione della storia e dei significati di Halloween, dagli antichi miti celtici alle odierne zucche che spesso inquietano genitori ed educatori e affascinano i ragazzi.

Ci aiuterà anche a capire in quale modo questa festa si inserisce nella saga potteriana, gettando nuova luce su episodi, avvenimenti, parole e date che J.K. Rowling ha messo nei libri e ci ha fornito successivamente in questi anni.

Un libro agile e godibilissimo, quello di Gulisano e la O’Neill, che costituisce una vera e propria guida ad Halloween.

Riportiamo di seguito alcuni passaggi di una  intervista realizzata ad uno degli autori dall’agenzia cattolica Zenit.

Da più parti, di fronte al crescere del “fenomeno Halloween”, si è cominciata a manifestare una certa preoccupazione. Lei cosa ne pensa?

Gulisano: “È vero: c’è chi vede in Halloween un ritorno a forme di ‘paganesimo’, e chi invece un rito folkloristico e consumistico, una specie di innocuo carnevale fuori stagione.

Fatto sta che ormai chi più si ricorda, non solo tra i bambini e i giovani e a livello massmediatico popolare, della festività cristiana che Halloween va soppiantando, ovvero Ognissanti. Il 1° novembre, quando è ricordato nell’accezione cristiana dai mezzi di comunicazione, è praticamente confuso con la festività dei defunti, che cade in realtà il giorno dopo”.

Tuttavia Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale …

Gulisano: “Infatti: è importante conoscere e saper valutare bene le sue radici culturali, e anche le implicazioni esoteriche che sono andate a sovrapporsi e a cavalcare ambiguamente questa ricorrenza.

Il 31 ottobre è infatti diventata una data importante per l’esoterismo nei cui testi troviamo queste definizioni: ‘Torna il Gran Sabba per quattro volte all’anno … Halloween che è forse la festa più cara’;

‘Samhain è il giorno più ‘magico’ di tutto l’anno, capodanno di tutto il mondo esoterico’.

Il mondo dell’occulto così lo definisce: ‘È la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana’. La data di una importante ricorrenza della cultura celtica prima e di quella cristiana dopo è entrata così a far parte del calendario dell’occultismo”.

 

fonte: internet – http://passineldeserto.blogosfere.it/

 

21 Ottobre 2013

Autore:

admin


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