Il gruppo consiliare “Cambiare… si può!” chiede la revoca dell’incarico d’esperto dell’ex sindaco Cono Salpietro Damiano, di seguito il comunicato:
In merito alle recenti vicende giudiziarie che hanno, purtroppo, nuovamente portato alla ribalta della cronaca il nostro piccolo paese è doverosa una nostra riflessione politica.
La pesante condanna inflitta all’ex sindaco del Comune di Raccuja, Cono Salpietro Damiano, padre dell’attuale primo cittadino, non può certo passare inosservata in quanto rappresenta l’ennesimo danno all’immagine della nostra Raccuja.
La vicenda dell’Eolico ha turbato, non poco, la quiete della nostra comunità negli ultimi cinque anni, ha inquinato la politica, i rapporti umani ed è stata troppo spesso strumentalizzata dall’attuale compagine amministrativa, alimentando polemiche e tensioni per colpire i propri avversari politici.
Cono Salpietro Damiano è stato condannato per concussione, il reato più grave che possa commettersi contro la pubblica amministrazione e gli è stata inflitta anche l’interdizione dai pubblici uffici.
In questi otto mesi di amministrazione del sindaco Francesca Salpietro Damiano l’ex primo cittadino ha svolto il ruolo di amministratore di fatto, sempre presente al comune ad impartire ordini e direttive in barba alla vicende giudiziarie e al divieto del terzo mandato.
Il sindaco Francesca Salpietro Damiano per giustificare la ingombrante presenza del padre al comune lo ha nominato, con determina sindacale n.17 del 27.07.2015, esperto in materie amministrative e finanziarie dell’amministrazione comunale in quanto “possiede una qualificata esperienza e capacità personale acquisita nel suo decennale come Sindaco del Comune di Raccuja ed avendo lo stesso svolto l’incarico di Assessore, Presidente del Consiglio e Consigliere Comunale da tanto tempo”.
Tale nomina ha destato enorme scalpore ed indignazione e rappresenta, ancor più oggi, una grave emergenza democratica.
Per queste ragioni, il gruppo consiliare “Cambiare… si può!” chiede al sindaco Francesca Salpietro Damiano, a voce alta e con forza, l’immediata revoca dell’incarico di esperto conferito al padre, prima di ogni eventuale decadenza imposta dalla legge.
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