Al termine dell’esame delle posizioni di tutti gli indagati, il Tribunale del Riesame ha confermato gli arresti domiciliari per il Sindaco Salpietro e per Tripoli Michele, attenuando la sola misura cautelare di Astone Giuseppe che, dagli arresti domiciliari è passato all’obbligo di presentarsi a firmare in Caserma dai Carabinieri per tre volte alla settimana.
Per tutti gli altri indagati (Palazzolo Leo, Manera Calogero, Tripoli Leo, Palazzolo Riccardo) è stato confermato l’obbligo di presentazione alla p.g. cui erano sottoposti, fatta eccezione per Palazzolo Carmelo, impresario musicale di Raccuja, che non è sottoposto più ad alcun vincolo cautelare.
L’indagine Eolo, condotta dai Carabinieri di Raccuja e Patti e dai poliziotti del Commissariato di Capo d’Orlando, diretti dal Procuratore della Repubblica di Patti, aveva portato la mattina del 08.10.2010 all’arresto del Sindaco del piccolo Comune nebroideo accusato di due episodi di concussione:
-il primo poiché avrebbe abusato della qualità e dei poteri riconnessi alla funzione di primo cittadino, costringendo, con la minaccia di comportamenti ostruzionistici, la società Maltauro, incaricata di costruire il Parco Eolico “Nebrodi”, a rescindere i contratti con le ditte di fiducia, cui ha pure elargito decine di migliaia di Euro a titolo di risarcimento, e quindi ad assegnare i lavori in sub-appalto alla ditta Astone Costruzioni che li ha poi ceduti in parte alla società M.T.P di Raccuja, in cui hanno interessi i parenti diretti dei Palazzolo che hanno appoggiato il Sindaco vittorioso alle elezioni Comunali di Raccuja tenutesi la primavera scorsa.
Per questo episodio il Sindaco è indagato assieme ad Astone Giuseppe ed a tutti i soci della M.T.P. di Raccuja che hanno l’obbligo di firma, eccetto Tripoli Michele ristretto ai domiciliari.
– il secondo episodio di concussione riguarda invece la vicenda in cui il Sindaco avrebbe abusato della sua carica per imporre in maniera unilaterale alla ditta S.E.R (proprietaria del parco eolico) lo spostamento di un aerogeneratore sul terreno della moglie del fratello. Per tale episodio SALPIETRO è indagato assieme al fratello. La S.E.R, malgrado tale modifica apportasse un aggravio economico ed anche se le motivazioni paesaggistiche addotte dal Sindaco non erano state rilevate nelle sedi competenti “nello spirito di rinnovata collaborazione con il Comune di Raccuia” ha provveduto allo spostamento senza batter ciglio.
Rimangono pure sotto sequestro l’intero capitale sociale della società MTP e le quote della Astone Costruzioni riconducibili ad Astone Giuseppe.
Le indagini non sono ancora ultimate, poiché gli investigatori stanno effettuando ulteriori accertamenti.
Pochi giorni dopo l’arresto, il Prefetto di Messina ha sospeso dall’incarico SALPIETRO DAMIANO Cono che non può esercitare le sue funzioni ristretto agli arresti domiciliari.
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