Domenica 17 Aprile si voterà il referendum ‘sulle trivelle’, variegate le posizioni espresse dalle forze politiche e sociali, puntualmente segnalate alla nostra redazione, che qui raccogliamo.
Frattanto oggi a Messina (ore 17.00 Piazza Cairoli) il Partito della Rifondazione Comunista ha organizzato un banchetto informativo No Triv: “pensiamo che il Governo Italiano debba investire in modelli energetici rinnovabili e su tecnologie all’avanguardia poiché l’estrazione di idrocarburi risulta essere un attività fortemente inquinante con impatto devastante sull’ambiente e sull’ecosistema mettendo a rischio la fauna marina. Trivellare il nostre mare sarebbe un investimento proficuo per i petrolieri che si arricchirebbero a spese della nostra salute ed inoltre le riserve petrolifere presenti in Italia consentirebbero una copertura del fabbisogno energetico per un periodo limitato di sole 8 settimane”.
A Piraino, (ore 18:00 presso Angolo delle Delizie), i Giovani Democratici incontreranno i cittadini per motivare il loro No.
GIOVANI DEMOCRATICI MESSINA
Il 17 Aprile si svolgerà il Referendum, su proposta di alcune Regioni, sull’art. 6, comma 17, terzo periodo, del d. lgs. n. 152/06. Noi Giovani Democratici della Provincia di Messina abbiamo notato non solo lo scarso livello d’informazione tra i nostri coetanei, ma piuttosto un clima generale di confusione, che spesso contribuisce a creare disinteresse, su ciò che realmente siamo chiamati a scegliere nel Referendum. Infatti, il quesito ci chiede di scegliere se votare affinché le concessioni alle piattaforme, che estraggono petrolio e gas entro le 12 miglia dalle nostre coste, debbano essere revocate alla scadenza della concessione, e quindi votare Sì, oppure se le concessioni debbano cessare fino all’esaurimento del giacimento, e quindi votare No.
Per questo abbiamo ritenuto necessario organizzare nel nostro territorio quattro incontri per dare la possibilità di conoscere e discutere, potendo così decidere liberamente e consapevolmente di partecipare o meno, ma comunque sapendo ciò di cui si tratta. Crediamo che l’informazione e la partecipazione siano due condizioni fondamentali per la democrazia, non solo perché avvicinano i cittadini alle Istituzioni ma soprattutto perché alla base di questo c’è quel senso – che sembra un po’ perso oggi – di sentirsi far parte di una comunità e riconoscere l’importanza di dare un contributo.
Due incontri sono stati già svolti: uno a Milazzo sabato 9 aprile e l’altro martedì 12 a S. Teresa Riva.
Abbiamo riscontrato come tra i giovani sia sentita sia l’esigenza di conoscere quel che succede attorno ma anche come sia presente la voglia di poter discutere e confrontarsi, dimostrando che molto spesso la distanza dei giovani dalla politica non è dovuta a mera indifferenza ma, piuttosto, alla difficoltà di trovare occasioni e luoghi nel quale poter discutere e crescere assieme.
COMUNITÀ DI BASE – MESSINA
“Si rende indispensabile creare un sistema normativo che includa limiti inviolabili
e assicuri la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivate dal paradigma tecno-economico finiscano per distruggere
non solo la politica ma anche la libertà e la giustizia”.
Vivere in armonia con il creato (“Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbedi¬scono? “ -Mt 8,27 -) impone la scelta tra modelli di sviluppo dominanti, i quali sacrificano i diritti di tanti sull’altare del privilegio e del profitto di pochi, a soluzioni alternative che pongano al centro la tutela della salute ed il diritto alla salubrità dell’ambiente (“Il mondo ha perso Dio perché lo ha sostituito con le eterne leggi del mercato”) .
Giorno 17 Aprile si voterà il referendum c.d. “sulle trivelle”. Promosso da nove Regioni Italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto), il referendum chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane. Tale quesito referendario non può e non vuole imbrigliare ricerca e sviluppo e non determinerà alcuna dismissione degli impianti esistenti: votando “Sì” scegliamo di tutelare l’ambiente in cui viviamo e di salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri figli.
A preoccupare non è solo la eventualità di incidenti (tornano alla mente le recenti immagini dei disastri ambientali occorsi in Tunisia, nel Mar Caspio e nel Golfo del Messico) ma l’inquinamento normalmente connesso alle attività di estrazione e ricerca degli idrocarburi: è bene ricordare che le piattaforme, in quanto attività industriali, presentino un costo connaturato in termini di impatto e di rischio ambientale. A farne le spese è il nostro inestimabile ecosistema marino e costiero.
GIORNO 17 APRILE Votiamo Sì
• ad uno sviluppo equo ed eco-sostenibile
• alla custodia del creato
• all’amore per la nostra terra e per il nostro mare
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