Il Teatro della Girandola promuove venerdì 26 febbraio e in replica sabato 27 febbraio ore 21:00 lo spettacolo dal titolo WOP – operetta ironico crudele sulla banalità del male e sulla nostra nazione.
Viaggiando, leggendo i giornali e ascoltando le persone, ci siamo chiesti più volte: cosa sta succedendo al cittadino italiano? Cosa ha perso? Cosa sta dimenticando? Cosa è accaduto veramente?
La scrittura di Wop, infatti, è stata una sorta di antidoto per uscirne fuori, per rimanerne immuni, per guarirci. E in tutto questo, non poteva che venirne fuori uno spettacolo razzista nel senso più becero e vigliacco del termine, lo specchio della crisi, la nostra crisi. Esiste, pur non esistendo. Tutti la conoscono, ma tutti fanno finta di non esserne contagiati. Un modus vivendi che si insinua come un virus, tutti i giorni, in ogni attimo, dentro e fuori di noi. E non risponde alle nostre domande, non suggerisce delle soluzioni. È unicamente, tutto il peggio che abbiamo trovato. I risultati delle nostre indagini, del nostro spiare la società, la famiglia, gli amici, gli sconosciuti. È la perdita e lo spaesamento che ci portiamo dentro. E che schifo in tutto questo populismo dei luoghi comuni, dei pregiudizi, della paura, della violenza. E quanta bestialità!
Guardandoci da una certa distanza, sembriamo un popolo di alienati che ha solamente voglia di ridere, con cinismo, con ipocrisia. Imperterriti, ripetitivi, sempre allo stesso punto e con le stesse congetture. Un luogo dove la disgrazia altrui, si trasforma nella propria fortuna. Ed è proprio in questo humus che i due personaggi dello spettacolo, portano alle estreme conseguenze una visione distorta della realtà, creando a sua volta: degenerazione linguistica, psicologica, morale.
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