Era inevitabile che dopo “la lunga notte” di Claudio Fava, come lo stesso protagonista l’ha definita, scaturita dalla doccia fredda del “possibile”, poi confermato ritiro della sua candidatura per il sopraggiunto problema dell’acquisizione della residenza in Sicilia, la conferenza subisse dei condizionamenti di sorta.
Chiusa la breve parentesi iniziale, Sturniolo, com’era previsto, esordisce con l’argomento che fino ad oggi ha caratterizzato maggiormente la sua militanza nei movimenti, perché c’è, in particolare un fatto da considerare.
Nonostante ciò, riguardo il conferimento del materiale di risulta a Venetico, Valdina, Torregrotta, Monforte San Giorgio e, ovviamente, Messina, vanno ad aggiungersi Villafranca, Rometta, Saponara e Spadafora, comuni che non hanno prodotto osservazioni al progetto, e nonostante qualche amministrazione sembrasse comunque intenzionata ad opporsi, l’intento generale è di chiedere ulteriori opere compensative in cambio dello scempio ambientale che sarà provocato. Danno su danno, dunque, e “sacco” retto a chi non aspetta altro che la tanto sospirata approvazione del progetto definitivo dell’opera che non si realizzerà mai, della quale farebbero gola, in tal caso, le penali previste a carico dello Stato.
Dalla protesta nelle strade e nelle piazze, dove ha riunito miglia di militanti NoPonte, passando da quella svolta all’interno dei palazzi delle istituzioni, oppure attraverso i suoi saggi, gli articoli ed i tre libri editi da Terrelibere.org, Sturniolo approda, così, alla politica che richiede consensi sul piano elettorale, seguendo il principale percorso offerto dalla democrazia. “Per qualcuno la campagna elettorale è l’interruzione della politica – dice il candidato – quando per noi, invece, è tutto il contrario. Continuare a far politica in senso puro, in questo momento, è parte integrante di un processo in cui crediamo fermamente”.
E presenta la prossima manifestazione che lo vedrà nuovamente impegnato in prima linea, spiegandone il motivo: “Stiamo organizzando la manifestazione contro il MUOS, a Niscemi, aspetto per me assolutamente importante, perché non riguarda solamente la nostra opposizione alle guerre ed alle servitù militari, ma anche il fatto che l’installazione di questo sistema di antenne causerebbe gravi danni dal punto di vista dell’inquinamento elettromagnetico e impedirebbe lo sviluppo di un’intera area della Sicilia. Basti pensare – prosegue Sturniolo – soltanto al fatto che l’aeroporto di Comiso non potrebbe funzionare a causa degli effetti, degli impedimenti, che queste installazioni provocherebbero alle regolari attività dell’aviazione civile in termini pratici e di sicurezza”.
Su questi argomenti, l’esponente dei movimenti messinesi sente crescere il consenso: “La mia, anzi – tiene a precisare – la nostra candidatura collettiva, sta diventando addirittura di tipo multi direzionale, perché intorno a questo progetto politico si stanno aggregando sempre più persone. Ieri, ad esempio, a San Piero Patti, ho sentito intorno a me tantissimo entusiasmo”.
Lancia, poi, un allarme: “C’è la percezione di un intreccio forte presente sul nostro territorio che comprende mafia, corruzione e clientela che drena tutte le risorse che arrivano o che già si posseggono e che impediscono lo sviluppo e la possibilità di rilanciare le attività produttive della Sicilia. Fare saltare questo meccanismo è fondamentale. Lo si può fare solo con il controllo popolare, con la democrazia, con la partecipazione”. E fa una proposta che trova non pochi fondamenti e consensi: “Attraverso le risorse sottratte al malaffare, alle clientele, alle corruzione, è possibile lanciare un piano di attività per i giovani. Creare un reddito primario di base, fatto di un pacchetto di servizi, e anche una dotazione monetaria che consenta loro di potere restare nel nostro territorio ed essere accompagnati, in qualche modo, tra un lavoro e l’altro, visto che questo è diventato ormai intermittente. Ciò gioverà a non regalare le intelligenze e la formazione prodotte dal nostro territorio”.
A proposito di lavoro, finito il “tam-tam” sul candidato Presidente della Regione, esaurite le proposte, dopo le rinunce di Rita Borsellino e Fabio Giambrone, con lo stesso Fava come “vice”, la coalizione ha deciso per Giovanna Marano, ex leader regionale della Fiom-Cgil.
Com’era prevedibile, dopo pochi minuti, attraverso Facebook, arriva la “scossa” di Luigi Sturniolo: “Adesso, per favore, radicalizzare la campagna elettorale sui temi sociali e del lavoro !”
Corrado Speziale
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