“REGIONALI”  A PATTI – Sul balcone sventola la bandiera di Alberto da Giussano
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“REGIONALI” A PATTI – Sul balcone sventola la bandiera di Alberto da Giussano

Il punto semiserio passeggiando in piazza Marconi

Non ci voleva proprio

Non ci voleva proprio questo doppio appuntamento elettorale politiche-regionali.

A Patti, tutto sembrava scorrere serenamente, avevamo gli spettacoli al teatro greco di Tindari, i saggi ed i libri di villa Pisani, le feste Ukraine, gli spritz sul lungomare, i festini.

Eravamo tutti d’amore e d’accordo. Quasi nessuno si ricordava più che c’erano state le elezioni amministrative che tanti strascichi avevano avuto, con i malumori di chi era rimasto fuori per far posto a chi fuori doveva restare, che subito ne arrivano di nuove e di più importanti, dove mica si può più fare finta di niente, perché adesso bisognerà schierarsi.

E qui vengono i guai, quelli seri, e pure gli imbarazzi, almeno per quei soggetti che hanno conservato un po’ di rossore da sfoggiare per le occasioni importanti.

Convivenze

Intanto come la mettiamo con questa convivenza tra i seguaci della Meloni e quelli di Letta. Il vice sindaco Raffa voterà a destra (Fratelli d’Italia), il pluriassessore Sidoti a sinistra (Partito Democratico), … o forse no!? Magari si trasferirà pure lui a destra, al seguito del suo mentore Navarra, già deputato nazionale del PD ed oggi, dopo un paio di giorni di riflessione successivi alla notizia di non essere ricandidato, tra i ranghi di Forza Italia. Anche l’opposizione ha qualche problema di tenuta, una parte è con l’on. Calderone, Forza Italia, un’altra con il Partito Democratico.

 la questione delle questioni.

E poi c’è la questione delle questioni.  Patti una bella mattina, assolata, dopo essersi addormentata convinta di essere amministrata da un pastone destra-sinistra scopre all’improvviso che sul balcone di Piazza Municipio sventola la bandiera di Alberto da Giussano.

Già si sussurrava tra gli addetti ai lavori, ma venne il giorno dell’ufficialità, l’on. Laccoto, primo sponsor del Sindaco Bonsignore, è diventato leghista –  avete letto bene, leghista -.  E non solo lo ha annunciato ai quattro venti, con tanto di foto mentre sorride  vicino a Salvini, ma i suoi seguaci pattesi, hanno fatto dichiarazione solenne di fedeltà.

Loro, gli adoranti, apprezzandone le doti umane e di politico hanno giurato, nelle forme moderne di un post sui social, che lo seguiranno in capo al mondo, costi quel che costi.

Non si può nascondere che la notizia ha fatto scalpore, e sui social si è scatenato l’inferno.

Ma il buon Pippo è da comprendere, dopo aver lasciato il Partito Democratico, per andare in Italia Viva, aver scoperto che i renziani non avrebbero presentato una lista in grado di superare lo sbarramento del 5% sarà stata dura. Lui a Palermo ha fatto un equo canone di lunga durata e non voleva perdere la caparra. Si è guardato intorno e mentre passeggiava ha incontrato il suo vecchio amico-nemico Germanà, che si è commosso e gli ha porto una mano.

Difficile comprendere altro e gli altri.

E sul punto De Amicis ne avrebbe fatto un bel libro “Cuore 2 la vendetta”.

(1 puntata)

Tiberio Sempronio Gracco

31 Agosto 2022

Autore:

redazione


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