La cinquantatreenne sindacalista della Fiom Cgil si è presentata stamani ai suoi sostenitori messinesi che si sono ritrovati presso la sala del consiglio provinciale di Palazzo de Leoni. Molti i punti toccati dalla Marano durante l’incontro a partire dalle tematiche ambientali, immigrazione e naturalmente il lavoro. Non sono però mancate le frecciate agli avversari politici a partire dal candidato del Pd Rosario Crocetta, che definì “scema” la sua decisione di non accettare un’alleanza, e verso Beppe Grillo che sarà presente domani a Messina e percorrerà a nuoto lo stretto “Credo che gli insulti poi tornino indietro – ha risposto piccata la Marano – se proprio la dobbiamo mettere su questo piano preferisco essere scema piuttosto che rimanere ostaggio della solita politica. Quello che mi sento di dire è che certamente l’elettore di centrosinistra si identifichi di più in noi e nelle nostre storie politiche. Credo che la città di Messina, come tutta la Sicilia, abbia bisogno di risposte serie e concrete e non carnevalate in costume da bagno”. La Marano (appoggiata da Sel, Verdi, Rifondazione Comunista e Pdci) è poi tornata sul tema della sua candidatura tanto imprevista quanto inaspettata proprio per lei “è stato tutto molto veloce – ha dichiarato la Marano – credo che io e Claudio Fava ci completiamo bene a vicenda in quanto reputo che rappresentiamo la resistenza della Sicilia e dei siciliani alle disuguaglianze sociali provocate da un sistema politico che ha fallito e che ci ha lasciato una Regione distrutta dal punto di vista economico. Credo che siano innegabili due fattori – ha poi continuato la Marano – il fatto che ci sia un clima di sfiducia intorno a queste elezioni e il fatto che si stiano ricandidate le solite facce, ovvero tutti coloro che hanno permesso lo scempio del Governo Lombardo. Bisogna invertire questi due fattori, innanzitutto perché la gente deve andare a votare altrimenti qualcuno deciderà per loro, poi perché è arrivato il momento di invertire la rotta basta con la conferma di chi è stato protagonista diretto di una stagione politica fallimentare sia a livello regionale che nazionale, che non ha fatto altro che aumentare le disuguaglianze sociali in tema di lavoro e sviluppo”. Per la Marano per risollevare lo sviluppo siciliano e ridare speranza ai giovani servono delle mosse semplici ma decise, che puntino a valorizzare il patrimonio artistico e naturale siciliano “la centralità del nostro programma è basato sulla eco sostenibilità – ha dichiarato la Marano – credo che bisogna creare un sistema di bonifica del territorio collegato a degli istituti di microcredito per i giovani. Deve finire lo scempio delle aziende che deturpano le nostre coste, questo modello di sviluppo sta creando un impatto ambientale notevole. L’eco sostenibilità può andare tranquillamente a braccetto con il diritto al lavoro per i giovani. Un altro male da estirpare – ha continuato la Marano – è sicuramente l’eccessivo costo della politica, basta con certi enti e partecipate i cui CDA pullulano di personaggi che escono sconfitti dalle elezioni, inoltre toglieremo anche le indennità parlamentari e quelle modifiche fatte da Lombardo verso la fine della legislatura”.
Antonio Macauda