A sgombrare il campo da ogni dubbio è la nota dello stesso sindaco di Brolo.
A poche ore dalla chiusura delle liste la dichiarazione
Era stato negli ultimi giorni il “tormentone” della politica, non solo quella nebroidea.
Sapere la collocazione politica di Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo, e deputato all’Ars con Italia Viva dopo una militanza all’interno del PD aveva acceso discussioni e confronti.
Tutti pronti a darne una collocazione politica. Questa spaziava – nei giorni passati – da Cuffaro a subito dietro Tommaso Calderone, ma comunque fuori da Italia Viva.
Ora a sciogliere ogni dubbio è lo stesso Laccoto. Una scelta, al di là del risultato elettorale, che avrà ripercussioni anche nel panorama politico brolese, con il suo baricentro, ora spostato nettamente verso il centrodestra.
Ecco cosa ha scritto il neo-candidato
Laccoto motiva la sua scelta tramite i social:
“Le ultime settimane sono state per me di approfondita riflessione. Ho parlato con tanti amici: con loro mi sono confrontato sull’opportunità di dare seguito, in seno all’Assemblea Regionale Siciliana, all’attività che ha caratterizzato il mio impegno politico al servizio del territorio della provincia di Messina.
Mi sono insediato all’Ars a settembre 2020 e in questi due anni, dai banchi dell’opposizione, ho posto l’attenzione sulle tante criticità della sanità territoriale, ho chiesto di migliorare i servizi sanitari e di potenziare gli organici degli ospedali dell’Asp di Messina, ho sostenuto la necessità di aiutare famiglie e imprese durante la pandemia, di migliorare l’organizzazione logistica della campagna vaccinale e delle postazioni per diagnosticare il Covid. Ma ho anche affrontato a più riprese i problemi dei comuni, dai rifiuti al taglio delle risorse, ho proposto un disegno di legge per giungere alla stabilizzazione degli ASU. Ho invocato interventi urgenti per la sicurezza sulle autostrade e per giungere al completamento del raddoppio ferroviario tra Messina e Palermo. Iniziative intraprese anche su diretta sollecitazione di amici sindaci e assessori, consiglieri comunali, rappresentanti delle associazioni e tanti cittadini.
E proprio con tutti coloro i quali ho condiviso questo percorso politico mi sono confrontato alla vigilia di questa tornata elettorale. Da ciascuno ho ricevuto sollecitazioni, spunti e motivazioni per dare continuità alle battaglie intraprese, per dare risposte a questa parte di Sicilia che merita e ha bisogno di un’attenzione particolare, tornando ad affrontare in primis le tante criticità del settore sanitario che creano notevoli disagi ai cittadini e le problematiche infrastrutturali che rappresentano un freno allo sviluppo economico. C’è anche la necessità di un impegno pressante per cercare di raggiungere quell’obiettivo di giustizia sociale rappresentato dalla stabilizzazione degli ASU: un mio emendamento contenuto nell’ultima variazione di bilancio e approvato dall’Assemblea Regionale ha consentito di stanziare 8 milioni di euro per integrare il monte ore di questo personale che svolge servizi essenziali nelle pubbliche amministrazioni e garantire loro una retribuzione più dignitosa. Ma senz’altro la stabilizzazione rimane l’obiettivo finale e sacrosanto per una categoria di lavoratori che più di altre ha pagato il prezzo doloroso del precariato.
C’è da lavorare ancora molto anche per l’equità sociale, per una viabilità moderna ed efficiente, per una attenta e sostenibile programmazione turistica, per dare possibilità di sviluppo alle imprese e prospettive di lavoro ai giovani.
Confrontandomi su questi temi, che stanno a cuore all’intera comunità messinese, ho trovato unità d’intenti con il gruppo politico di Prima l’Italia, forza moderata e riformista che vuole valorizzare il civismo, mettere al servizio del territorio diverse esperienze amministrative e perseguire un concreto sviluppo socio-economico.
Si avverte con forza la necessità di ripartire proprio dai territori e dalle amministrazioni comunali che quotidianamente si confrontano con i problemi e ricevono le istanze che giungono dai cittadini. Si devono cogliere le opportunità contenute dall’autonomia siciliana per realizzare riforme strutturali che pongano al primo posto il rapporto finanziario con lo Stato, le infrastrutture strategiche, la valorizzazione del made in Sicily e il sostegno alle famiglie e alle imprese. Tutto ciò si può e si deve fare anche grazie ai fondi del Pnrr: 5,9 miliardi di euro destinati alla Sicilia, che rappresentano forse l’ultima concreta possibilità per una nuova stagione di sviluppo del nostro territorio. Opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire.
In questo senso avverto per intero l’onore e la responsabilità di rappresentare idee e progetti di tanti amici finalizzati ad affrontare le criticità e ad essere partecipi di un virtuoso percorso di crescita.
Il mio impegno vuole interpretare il grande disagio economico e sociale che vivono i cittadini, ma anche l’orgoglio e la determinazione che mi trasmettono le comunità messinesi che non si rassegnano alla marginalità, ma vogliono essere protagoniste di una stagione di sviluppo.
Chi mi conosce lo sa: metto davanti a tutto l’ascolto e l’attenzione per Messina e la sua provincia, offrendo l’esperienza del lavoro svolto sul territorio, la disponibilità, la passione, l’energia e la concretezza di cui sono capace.
Io ci sono, insieme a tutti voi.
Il punto nella Lega
Il commento di Nino Germanà e Matteo Francilia
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