“Vistosi e iniqui squilibri tra un assessorato e l’altro e spesso a danno di Enti che hanno svolto apprezzabile attività”
La Giunta regionale il 28 dicembre scorso ha deliberato l’assegnazione dei fondi di cui all’art.128 della legge regionale n. 11/2010 finalizzati al sostegno economico, sotto forma di contributo, agli Enti che avevano manifestato interesse dopo l’avviso pubblico del precedente Governo regionale del luglio scorso e sulla base dei criteri dallo stesso individuati. E’ seguito il lavoro di valutazione delle commissioni nominate all’interno dei singoli assessorati che hanno concluso i relativi procedimenti soltanto nella prima decade di dicembre 2017. All’attuale Giunta regionale, insediatasi da meno di un mese, pur di fronte alle rilevanti disomogeneità nella indicazione delle risorse da assegnare, non e’ restato altro, nell’imminenza della chiusura dell’esercizio finanziario, di dar corso alla distribuzione delle risorse. Di fronte a tale paradossale situazione si è responsabilmente scelto, quindi, di non bloccare la spesa, pur non condividendone l’articolazione. Il governo Musumeci si è impegnato ad individuare per il prossimo esercizio finanziario nuovi e più ragionevoli criteri che consentano, altresì, di riequilibrare l’erogazione di risorse oramai immodificabile.
«Con la distribuzione delle risorse decisa dal precedente Governo – ha dichiarato il presidente Nello Musumeci – si sono determinati vistosi e iniqui squilibri tra un assessorato e l’altro e spesso a danno di Enti che hanno svolto apprezzabile attività. E’ un criterio che va subito modificato e lo faremo assai presto.»
Dal canto suo, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha sottoscritto il decreto di assegnazione il 29 dicembre scorso, «nel condividere l’esigenza, manifestata dal presidente Musumeci, di voltare definitamente pagina su scelte ormai incancrenite dalla spesa storica, ho voluto inserire nel provvedimento l’estensione ed il rafforzamento dei controlli sulla qualità e l’efficacia dei contributi da parte dei beneficiari già dal mese di gennaio».