RENATO LO PRESTI – La luce del Solstizio se lo portò via… 17 anni fa
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RENATO LO PRESTI – La luce del Solstizio se lo portò via… 17 anni fa

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“LA MORTE NON ESISTE. LA GENTE MUORE SOLO QUANDO VIENE DIMENTICATA” (Cit, I. Allende)

 

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Non possiamo non citare la frase di una grande scrittrice, che Renato amava leggere, oer rammentare a noi stessi e a chi ci legge in queste ore, 17 anni fa, andava via un amico. Era il solstizio di 17 anni fa, nel 2000.

Solo rammentando quella data prendiamo coscienza del tempo passato. Semplicemente e solo 17 anni fa, ma per chi l’ha conosciuto, il ricordo dell’amico, dell’avvocato brillante, dello strafottente “camerata”, dell’amministratore attento, rimane sempre vivo e vivido.

Proprio confermando quanto scrisse Isabel Allende.

E gli amici, quelli di sempre, lo ricordano ancora una volta, inseguendosi nei messaggi sui social, affettuosamente, ricondividendo entusiasmi, follie, più o meno lucide, giochi, amori, attivismo politico, ed anche i tanti  “momenti no”.

E tra i ricordi anche quello di appena un anno fa, quando Enzo Sindoni, dal palco, nel suo ultimo comizio da sindaco di Capo d’Orlando, non l’ha dimenticato, citandolo.

Un passaggio simbolico, sintomatico, gradito a tanti prchè con il passare degli anni nasce l’esigenza di fissare dei punti fermi.

Di non disperdere nei meandri della memoria, sotto la patina del tempo, le ipocrisie del “pensiero per bene”, la sua attività politica, quella professionale, le sue intuizioni politiche, sia nei banchi dell’opposizione, che poi da vicesindaco – un elenco lungo – . Ricordare Renato e rimuovere anche la patina da “cattivo ragazzo” che frettolosamente gli è stata affibbiata in maniera leggera, superficiale, bastarda.

Lui non lo era affatto!

Anche se alla fine per molti pesa ora e ancora, anche di aver condiviso con lui una cena, un’amicizia, una risata

Tutto diventa, per la piccola gente, un ricordo “ingombrante” anche quando gli si aveva chiesto un aiuto, un consiglio, una mano.

Quella che Renato non negava mai di allungare,.

E cos’, noi che conoscevamo bene l’avvocato Lo Presti, rinnoviamo, in una data simbolo, la richiesta e l’impegno.

Quello al quale si vuol dar vita, per conoscere e ri-conoscere meriti negati.

Scomunicando si presta  alla richiesta fatta dai “soliti” amici.

E vuol diventare un enorme contenitori di raccolta.

Ci siamo resi conti che in un’era – quella di Renato – che non “era” digitale, a volte, spesso, alla fine, mancano i documenti, le fotografie, ed è difficile reperire vecchi volantini, articoli di giornali, testimonianze, testi, interventi, ma anche foto di momenti conviviali, di scuola, di gite, di incontri, di comizi…

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Quindi chi ha foto di Renato Maria Lo Presti, vecchi volantini, documenti o anche altro materiale che aiuti a disegnare i contest in cui lui svolgeva la sua attività politico-professionale può inviare il tutto aredazione@scomunicando.it oppure contattando Massimo Scaffidi (347.9781195)

Serviranno per allestire questo momento di ricordo collettivo, scevro da condizionamenti, in un momento che anche il tempo ha fatto la sua parte, e non solo per un amico.

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Ed ora rileggiamo, insieme, quanto pubblicato il  21.6.2015

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Renato, il tempo è passato, lo dice il calendario della nostra vita, i luoghi vuoti che vedevano la tua presenza, ma sembra solo ieri, quando la notizia tragica che ci sconvolse, che devastò quella serata, tra le prime di un’estate poi divenuta afosa, solitaria, per tanti, piena di amarezze e rimpianti, d’inquietudine e volgari allusioni.

Ti aspettavamo a cena… ma tu al solito non arrivavi.

E invece arrivò la notizie…e la corsa in ospedale dove già Peppe, Mario, altri amici ti vegliavano.

Il tempo non ha sbiadito il tuo ricordo.

Non ci sarà più con noi quell’uomo, sempre ragazzo, dallo sguardo ironico, dall’umorismo sagace e dalla brillante intelligenza, capaci di slanci d’altruismo e dagli immancabili occhiali da sole che forse celavano quelle “paure” e le insicurezze che non si perdonava.

Quella notte si è fermata , con la vita, la carriera di un giovane professionista, irriverente e capace, saggio, arguto, senza timori, dalla strana strafottenza legionaria, dal sorriso caldo, accogliente, che conosceva l’amicizia, il senso della gerarchia e dell’appartenenza, non solo ideologica, ma quella delle affinità elettive.

Un ragazzo che amava Corto Maltese e Marcuse, Che Guevara e Mussolini, bourbon e pastis, cigarillos e belle donne.

Renato Lo Presti, poteva anche essere difficile da mandar giù, a volte non era simpatico a tanti, forse per i giudizi taglienti, ma mai preconcetti, la spregiudicatezza goliardica che affiorava inopportuna, ma la combinazione esplosiva di determinazione e coerenza, faceva passare tutto in secondo piano e lo rendeva senz’altro un essere speciale.

Degno di stima e rispetto.

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Ed a noi piacevi così

Per questo “destra & sinistra” potevano strar al suo tavolo, ospitarlo o esserne ospitati, tranquillamente ascoltando buona musica alla Tartaruga, mangiare funghi e buon pesce a Panarea, o semplicemente scappare a Milazzo per stare in pace davanti ad una buona bottiglia, parlando di politica, di cocenti delusioni e ritrovati affetti giovanili, di viaggi desiderati e mai fatti insieme.

Il tuo grande cuore ti ha tradito.

Quasi uno scherzo macabro del destino.

Che però proprio non riusciamo ancora a perdonare.

Non ci interessa perchè o per cosa, neanche mettere insieme la dinamica temporale dei fatti, nulla ti riporterà tra noi e per noi non è importante sapere cosa facevi, era importante condividere con te il tuo presente, – allora ed il tuo ricordo ora  – il tuo essere accogliente per ciascuno di noi, allora come ora.

Ti ricordiamo con la serena rassegnazione con la quale si onorano i caduti, coloro che cavalcano le praterie dell’Ade, aspettandoci.

Ascolteremo allora la “tua” musica, i Pink Floyd, le ballate irlandesi, Buena Vista Social Club, rivedremo – poi – la tua due cavalli divenuta quasi un simbolo trasgressivo di chi aveva fatto della politica un manifesto per dimostrare semplicemente di essere contro tra  barricare e giovanili risse.

E’ stato facile volerti bene, non è difficile ricordati, sappiamo che la tua breve vita è stata intensa e che l’hai vissuta come volevi tu, forse anche il cogliere la “bella morte¨ .. ed è stato come tu avresti voluto.

Speriamo solo d’essere stati –  noi – dei buoni amici.

Lottiamo ancor oggi contro chi ha pensieri semplicistici su di te, contro chi ha profuso lacrime d’interesse, chi ha speculato, l’unico nostro intento quello di proteggere dalla contaminazione, dalla volgarità , dal degrado della parola postuma, la tua grande anima.

Con tenerezza ti pensiamo anche adesso.

Che la luce ti illumini, come spetta ai guerrieri.

Che questa sia così intensa da tenere ancora tutti insieme come un tempo, coloro i quali hanno avuto il grande privilegio di condividere con te spazio, tempo e fatti.

msm

 Renato è morto il 21 giugno del 2000
renato glpress
E ritornando al testo dell’Allende
La morte non esiste […]. La gente muore solo quando viene dimenticata”, mi spiegò […] poco prima di andarsene.
“Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te”.
“Mi ricorderò di te”, le promisi. […]
Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore.
21 Giugno 2017

Autore:

redazione


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