
Da sondaggi alle fake news, e poi sferzate a Berlusconi, ai grillini, agli altri avversari, quindi l’invito al voto, all’ottimismo.
Renzi arriva sul palco ed è un fiume in piena, “i sondaggi sono quello che sono, c’è un clima un po’ così… in realtà ad essere decisivi sono gli ultimi 15 giorni. Nel 2013 eravamo nettamente in testa con la segreteria Bersani, alla fine è andata così così, l’anno dopo ci davano alla pari con Grillo e abbiamo vinto, così come abbiamo perso nei referendum quando nei sondaggi eravamo favoriti. Recupereremo, con l’apporto di tutti”.
Matteo Renzi non da tregua nel suo incedere.
E’ stringente, si muove su più piani.
Di fatto sa comunicare ed il teatro applaude, sorride, si lascia ammaliare perdonandogli il ritardo iniziale, giustificato da una scaletta incalzante.
Così Renzi arriva a Messina in un teatro – il Vittorio Emanuele dove trova il tempo per “meravigliarsi” per il quadro di Guttuso che ne sovrasta la platea – e dove tanta gente era in piedi visto che i posti a sedere erano tutti occupati, mentre fuori un servizio di sicurezza, ben strutturato, vigilava attento (ed anche dentro al teatro tanti agenti in borghese a controllare).
Renzi gioca facile, parla dei risultati conseguiti e ne elenca una lunga serie, poi gioca su quanto “di non vero” dicono gli avversari, quando si accreditano quelle che lui definisce “storie assurde, accreditandosi risultati conseguiti da noi a accusandoci di cose firmate da loro”.
Mette all’angolo i Grillini sulla storia di rimborsopoli sottolineando come “Il Pd ha rinunciato a 60 milioni, rinunciando al finanziamento pubblico, altro che 24 milioni di rimborsi.” e va giù anche pesante in altri commenti.
Per lui la “La destra oggi è a trazione leghista” è avverte i presenti del pericolo rappresentato da Salvini.
Gli altri argomenti ascoltati in teatro:
Sulla questione migranti: “Bloccare le partenze in Africa e quindi incrementare la cooperazione internazionale: fondi che sono stati aumentati dopo il G7 organizzato qui da voi, a Taormina. Però è una questione che deve interessare tutta l’Europa. Altrimenti si smetta di dare soldi ai paesi che invece di accogliere tirano su muri”.
Su trasporti ed alle infrastrutture. “Io vivo in una città in cui ogni 15 minuti c’è un treno ad alta velocità. I vostri rappresentanti dovranno essere in prima fila non per una rivendicazione territoriale ma per una rivendicazione di giustizia, perché viviamo in due Italia diverse dal punto di vista infrastrutturale. I frutti dei dieci miliardi che abbiamo messo in campo forse si vedranno tra cinque anni, ma a noi va bene così”.
Sui provvedimenti economici: “Come possibilità di realizzazione, la flat tax è reale quanto babbo natale, ed il reddito di cittadinanza lo è quanto la befana”
Ed infine “ Nei prossimi cinque anni ci saranno 400mila posti di lavoro dallo sblocco dei concorsi pubblici e diecimila assunzioni di carabinieri e polizia”.
Renzi presenta anche il nuovo spot del Pd e conclude con un video di Barack Obama.
Qui tocca le corde basse delle emozioni.
Gioco facile e scontato, la “politica” vista da una bimba americana, davvero “speciale”.
Qui non si può non applaudire, il Fiorentino di certo sa tenere il palco.