Dura replica dell’opposizione consiliare comunale brolese al comunicato del sindaco con il quale si commentava l’appena emessa sentenza del Tar di Catania avverso la richiesta di sospensiva della delibera che sanciva il dissesto finanziario del comunale. Un comunicato che appunto partendo dall’atto giudiziario poi puntava l’indice anche sulla conferenza stampa della stessa opposizione dove venivano contestati i “numeri” di quel dissesto e che la sentenza, che si fa forza su un giudizio della Corte dei Conti, esclude. Ma questo non potrebbe bastare. Si aspettano le risultanze della commisione ispettiva ( quella per intenbderci di Sajeva e Messina), ma anche dell’eventuale ricorso, in appello, dello stesso Salvo Messina. Ed il clima politico a Brolo non arresta il suo stato di ebollizione. Ed il sindaco, Irene Ricciardello commenta” Decontestualizzare una frase da un discorso a volte può far comodo. Soffermarsi solo su quella diventa strumentale – e certamente si riferiva anche ai post apparsi sulla rete – Ilcomunicato parlava anche di altro, Anzi dice sostanzialemente altro” . E per lei sarebbe opportuno partire, anche nel confronto su quell’incipit che strutturava il comunicato:”Oggi è il giorno dove a Brolo non ci sono più alibi per chi non vuole lavorare”.
La nota del gruppo consiliare di minoranza.
Anche noi come tanti cittadini brolesi, abbiamo letto il comunicato stampa del nostro Primo Cittadino a seguito del rigetto dell’istanza di sospensione da parte del TAR Catania sul ricorso proposto dall’ex Sindaco avverso la delibera di dichiarazione di dissesto.
Abbiamo atteso in silenzio, sino ad oggi, nella vana speranza che la palpabile indignazione suscitata dal comunicato, la inducesse a porvi rimedio in qualche modo. Purtroppo, anche questa si è rivelata una vana illusione.
Invero, due sono state le frasi del comunicato stampa che ci hanno colpito.
La prima: “oggi è una buona mattina per tutti i brolesi.”.
La seconda: “i consiglieri di minoranza….. farebbero bene a dimettersi in massa. Come facevano i generali nipponici dopo le sconfitte. Loro si suicidavano….. ma evidentemente avevano ben altro senso dell’onore.”.
Oggi avremmo voluto continuare a spiegare, come nei giorni scorsi, del perché non è un giorno felice per i brolesi. Ma sinceramente non ce la sentiamo.
Di dissesto, di tributi e di tanto altro torneremo a parlare ai cittadini se riterremo che in un clima di odio come quello che emerge dal comunicato del Sindaco, abbia ancora senso esprimere pubblicamente opinioni politiche.
Ora, invece, ci sembra giusto riflettere ed invitare a riflettere con noi i brolesi sulla seconda delle due frasi che abbiamo estrapolato dal comunicato stampa. Un attacco vile, vergognoso, diretto verso la minoranza consiliare che tuttavia non ha proposto ricorso avverso la delibera di dissesto, ma che esercitando con diligenza e tenacia il mandato ricevuto dà voce al sentire di tanti elettori brolesi. Parole certamente mai scritte, probabilmente neppure mai pronunciate nella storia di questo Paese verso alcuna compagine di minoranza.
Affermazioni che provengono da una figura istituzionale, da un Sindaco, da una donna… da una madre.
Per noi non è stato un bel giorno. Non lo è stato a prescindere dal dissesto. Non lo è stato neppure per tutti quei brolesi che hanno percepito la gravità delle affermazioni del Primo Cittadino.
È stata una bella mattinata, forse, solo a casa Ricciardello.
Tanto bella, da far perdere……. il senso delle parole!
Il comunicato del sindaco, oggetto della replica dell’opposizione di “Per Brolo”.
“Avrei potuto dire… mettetevi il cuore in pace, ma non sarebbe un dire da sindaco dei cittadini, super partes, di tutti e per tutti.
Oggi è il giorno in cui, non posso negarlo, accolgo soddisfatta il giudizio del Tar ,un’ordinanza che di fatto stronca tutte le strumentali congetture messe in atto in questi mesi ed in questi giorni da parte dell’ex sindaco,dall’attuale minoranza e da qualche neo-improvvisato economista facebookiano, sulla legittimità di quell’atto.
Illazioni scioltesi come neve al sole.
Oggi è il giorno dove a Brolo non ci sono più alibi per chi non vuole lavorare.
Quella deliberazione è stato un atto doloroso, sofferto ma assolutamente necessario ed obbligatorio.
Nessuna vendetta politica, tesi veramente patetica, in quanto il dissesto di un Ente danneggia principalmente chi amministra un Comune, quindi di fatto noi stessi.
Questa è la strada segnata nella legalità, senza pregiudizi, che deve percorre la città, la nostra città, per rinascere, dopo che altri le hanno tagliato le gambe, buttata nel fango”.
Irene Ricciardello ha in mano l’ordinanza del Tar.
Sorride
“Ringrazio gli avvocati Fulvio Cintioli e Massimiliano Fabio, che hanno curato le controdeduzioni a quell’esposto, sono legali preparati, rigidi assertori del diritto e ringrazio, ma non ne avevo dubbi, la serenità del giudizio del Tribunale Amministrativo. Un organo, ovviamente, non politico, super partes, obiettivo, che giudica sulla scorta degli atti e dei fatti”.
Poi parlando dell’Ordinanza di rigetto della domanda cautelare prodotta da Salvo Messina, il sindaco di Brolo evidenzia un passaggio fondamentale: “Vi si esclude ogni probabilità di futuro accoglimento del ricorso (assenza del “fumus” in termini giuridici).
Ciò anche sul dichiarato presupposto della nota deliberazione della Corte dei Conti, la quale – a dirlo è lo stesso Tribunale – assevera la correttezza della valutazioni di ordine contabile effettuate dal Consiglio comunale a base della dichiarazione di dissesto”.
E’ un’ordinanza – evidenzia sempre Irene Ricciardello – che il Tribunale ha tenuto ben presente in questo snodo processuale, negli atti del giudizio, della copia della deliberazione della Corte dei conti come detto e messo in rilievo dai nostri legali nel controricorso”.
“E, scusate l’ironia – dice sempre il sindaco – Messina ha dato l’ultimo colpo alle casse del Comune. Infatti le spese vengono compensate, una delicatezza – a mio parere – non giustificata”.
Poi il sindaco di Brolo, cita alcuni passaggi salienti dell’Ordinanza ma anche il passaggio topico dell’Ordinanza della Corte dei conti, che si rimettono in calce al documento.
E tornando alla “cronaca politica”, Lei ora evidenzia, nel gioco dei ruoli: “ i consiglieri di minoranza, che chiedevano a gran voce le dimissioni del vicesindaco, Gaetano Scaffidi, dopo quest’ulteriore scoppola inferta dal Tar, farebbero bene a dimettersi in massa.
Come facevano i generali nipponici dopo le sconfitte.
Loro si suicidavano.. ma evidentemente avevano ben altro senso dell’Onore”.
E continuando aggiunge ” Li ho sentiti urlare in questi giorni parlando del presente, ma ho sentito anche il loro assordante silenzio quando si trattava di parlare del passato. Li vorrei sentire parlare ora davanti all’ordinanza del Tar.
Questa sarebbe coerenza. Ma ho la sensazione, piuttosto, che i “nostri” numeri, da loro sbandierati come non veritieri, non solo sono confermati, ma vanno oltre. Emergono situazioni incresciose e, temo che la situazione sarà più grave di quanto già ora rappresentata …che scempio!”.
Dall’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Prima) che si è pronunciato ul ricorso numero di registro generale 1172 del 2015, proposto da: Salvatore Messina, rappresentato e difeso dall’avv. Carlo Comandè, contro Comune di Brolo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Fulvio Cintioli e Fabio Massimiliano,
[…] Ritenuto, pertanto, alla luce della delibazione sommaria propria della presente fase cautelare, che allo stato la domanda di sospensione dei provvedimenti impugnati non appare meritevole di positiva valutazione, in quanto non assistita dal requisito del fumus boni juris;
Considerato, inoltre, che la complessità delle questioni prospettate in atti giustifica l’integrale compensazione delle spese della presente fase cautelare.
P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Prima) respinge l’istanza cautelare.
Nota Corte dei Conti
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