REPORTAGE – “Messina e le sue colline”: il valore della terra. La parola agli esperti
Nel convegno svoltosi Venerdì a Palazzo Zanca, organizzato da Italia Nostra, SISUS e Legambiente, sono intervenuti docenti universitari assieme ad esperti e operatori del settore agricolo. Analizzati tanti aspetti concernenti il rapporto tra la città e il suo territorio, la campagna, le colline e la “pressione urbanizzativa” che nel corso degli anni ha sacrificato oltremodo il verde e il paesaggio a vantaggio dell’edificazione indiscriminata. Avanzate proposte per la ripresa delle attività agricole, la realizzazione di orti urbani e l’integrazione tra città e campagna nel segno di uno sviluppo sostenibile. Gli interventi dei professori Carmelo Riccardo Fichera e Maurizio Lanfranchi, dell’assessore Sergio De Cola e di altri addetti ai lavori che hanno voluto dare il loro contributo. Proiettato un interessante cortometraggio sulla storia e la condizione del territorio di Messina. La presidente di Italia Nostra Messina, Antonietta Mondello Signorino: “Il distacco dalla terra ha generato un distacco anche all’interno di noi stessi. Perché siamo noi la terra. Per questo occorre una profonda trasformazione della nostra società”.
Messina, il suo territorio urbano, la conformazione orografica che ne ha condizionato lo sviluppo, la mancanza di pianificazione urbanistica che ne avrebbe salvaguardato il paesaggio. Il dissesto idrogeologico, l’abbandono delle campagne. Il tutto dentro un triste quadro che ha visto progressivamente il cemento divorare inesorabilmente il verde, urbano ed extraurbano, con la conseguente rottura di ogni relazione tra la città e il suo territorio non urbanizzato. Di questo e di tanto altro, ivi comprese le implicazioni socio-economiche dell’argomento, si è parlato nel convegno svoltosi Venerdì scorso nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, organizzato dalla sezione messinese di Italia Nostra, da Legambiente Messina e dalla SISUS – Società Italiana Scienze Umane e Sociali. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Elisabetta Reale.
Alla base di tutto ci sta il “deterioramento del profilo paesaggistico e una progressiva perdita di interesse nei confronti delle attività produttive”, scrivono gli organizzatori nella nota di presentazione dell’incontro, auspicando un’inversione di tendenza che porti al “recupero della originaria vocazione agricola del territorio, in un contesto culturale che appare sempre più sensibile alla conservazione e alla rivalorizzazione delle tradizioni, orientando le scelte in funzione di una pianificazione sostenibile e in linea con la difesa dei valori paesaggistici”. In altre parole, recuperare il rapporto tra città e campagna, dando fiato alle risorse e alle potenzialità derivanti dalla straordinaria bellezza del paesaggio messinese, anche attraverso la liberazione di spazi da restituire ai cittadini, è una condizione indispensabile, una necessità immediata.
Il valore della terra, dunque, che a Messina si è perso. Così, l’introduzione di Antonietta Mondello Signorino, presidente messinese di Italia Nostra: “E’ un argomento di scottante attualità, causato dalla mancanza di dialogo tra territorio urbano e aree non urbanizzate. Il distacco dalla terra ha generato un distacco anche all’interno di noi stessi. Perché siamo noi la terra. Per questo occorre una profonda trasformazione della nostra società”. Il suo auspicio: “Non arrendersi. Trovare un’unità interiore perduta. Armonizzare la ragione col cuore e tutto noi stessi con la terra”.
Cinzia Oliva, presidente di Legambiente Messina: “Agricoltura biologica e consumo critico sono da oltre dieci anni un impegno fisso della nostra associazione. Ma le aziende messinesi faticano a entrare nel circuito del prodotto locale e biologico, quantunque sia cresciuta la consapevolezza nel consumatore. I produttori restano isolati tra loro – ha proseguito Cinzia Oliva – per questo occorre creare gruppi territoriali e fare rete”.
Lia Stancanelli, della SISUS, da tempo collabora con associazioni ambientaliste e in particolare con Italia Nostra, mettendo a disposizione competenze sulle scienze umane: “Questo legame dimostra quanto la realtà odierna sia complessa per cui richiede strumenti con un’ottica multidisciplinare. Ci siamo impegnati nelle scuole alla scoperta di alcuni quartieri cittadini. Il nostro intento su questo tema – ha precisato Lia Stancanelli – è la costruzione di quella cittadinanza che a noi sta a cuore per la rinascita dei luoghi”.
“Messina e le sue colline: il valore della terra”, è anche il titolo del cortometraggio proiettato in sala, realizzato da Giandavide Locicero e Fabio Crisafulli sul tema del dibattito, in cui è stato tracciato un quadro sulla storia e la condizione del territorio di Messina, con la significativa testimonianza “sul campo” dell’agronomo – viticoltore Giovanni Scarfone.
Gli interventi “tecnici”. Carmelo Riccardo Fichera, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha relazionato, attraverso la proiezione di slide, su “L’equilibrio tra le dimensioni urbana e rurale nella pianificazione territoriale”, partendo dal ribaltamento della visione prospettica: “Uno sguardo dal rurale verso l’urbano. Dalle campagne alla città”. Il docente ha poi proseguito su segmenti specifici con “Reciprocità e integrazione tra città e campagna; la pianificazione dello spazio urbano e dello spazio rurale come processi distinti”. Con una decisione: “L’urbano non può essere sovraordinato al rurale. No alla superiorità della città sulla campagna”.
E ancora: la multifunzionalità e la protezione dello spazio rurale; lo sparking model – dinamica dei processi di urbanizzazione nelle aree periurbane e rurali; la “pressione urbanizzativa”, che sottrae suolo altrimenti utilizzabile. Impressionante è stata la sovrapposizione, in sequenza, attraverso immagini dall’alto realizzate nel tempo, delle aree cittadine via via cementificate. Poi, gli approcci sulle decisioni, come quello partecipativo: “Ancora troppo spesso il ruolo della partecipazione – ha detto il docente – è relegato a valle del processo pianificatorio”. Sul finire, i servizi ecosistemici: città e campagna come unico organismo, e il progetto unitario della città e della sua campagna.
Maurizio Lanfranchi, docente presso il dipartimento di Economia all’Università di Messina, ha portato esempi di agricoltura urbana nelle grandi metropoli: Londra, Vancouver, New York, Tokyo, Chicago, Montreal. “Gli orti urbani – ha spiegato il docente – sono una delle azioni concrete che diversi paesi stanno mettendo al centro delle proprie politiche alimentari”. Questa la ricetta per la governance di tali realtà: “Amministrazione pubblica per la gestione con finanziamento di privati, al fine di poter sostenere i costi per la realizzazione degli orti”. Dopodiché, l’analisi sulle opportunità di crescita: l’utilizzo di aree protette ad elevato valore naturalistico ai fini turistico-ricreativi. E le minacce: sviluppo di urbanizzazione e crescita turistica non regolamentate; l’aumento delle aree a rischio desertificazione; l’eccessivo sfruttamento delle falde.
Sergio De Cola, assessore comunale alle Politiche del Territorio, ha parlato di “Politiche per la tutela e la rigenerazione del territorio messinese”, articolando gli argomenti in azioni a piccola scala; lo studio ambientale sul PRG vissuto come strumento di conoscenza e valutazione; la Variante di tutela ambientale; le azioni in corso.
Così nel dettaglio: la sostituzione del manto di asfalto ai bordi della Circonvallazione con pavimentazione drenante, al fine di garantire la vita delle alberature e la stabilità del fondo stradale. La demolizione di alcune palazzine fatiscenti e inagibili del complesso Casa nostra, a Tremonti, con realizzazione, in corso, di un parco urbano dov’è previsto anche un orto sociale. De Cola, riferendosi alle azioni in atto da parte dell’amministrazione, ha sposato una definizione espressa precedentemente, ribaltandone il contenuto: “decompressione urbanistica”. Sul PRG in fase di elaborazione, ha parlato dello studio con inserimento delle ZPS. Dopodiché ha accennato alla Variante parziale di tutela ambientale, quasi pronta ad approdare in Consiglio comunale, con i diritti edificatori che verranno trasferiti nel PIAU. Sulle azioni in corso, ha dato risalto all’accordo raggiunto per la demolizione delle strutture ex Smeb, nella Falce, con relativa bonifica e rinaturalizzazione dell’area. Concludendo, in piena sintonia con l’argomento trattato, ha comunicato l’approvazione della delibera di Giunta in cui si dà mandato di adesione al GAL Peloritani, con progetti per la messa in sicurezza del territorio, agevolando gli imprenditori che vorranno dedicarsi all’agricoltura.
Il convegno si è chiuso con gli interventi programmati di Fabio Massimo Pallucca, Commissario superiore del Comando del Corpo forestale; Pietro Giovanni La Tona, Dirigente scolastico dell’istituto Cuppari – Minutoli – Quasimodo; Alessandro Mondello, imprenditore agricolo; Carmelo Ferrara, in rappresentanza dei distretti di economia solidale Acames e Paolo Costa, presidente di Siqillyàh.