ECCELLENZA PUÒ ANCHE AVVIARE LA PROCEDURA DI REVOCA DEL MIO RUOLO DI SINDACO MA NON ACCETTO ERRATE IMPOSIZIONI E VELATI AVVERTIMENTI!
La lettera del sindaco inoltrate al Prefetto, al Ministro degli Interni, al Presidente del Consiglio dei Ministri,
Oggetto: Pretesa inosservanza della O.S. n. 61 del 13/3/2020 con Ordinanza Presidente Regione Sicilia n. 6 del 19/3/2020 in merito alla chiusura dei punti vendita generi alimentari.
Buongiorno Eccellenza, mi prendo la responsabilità di quello che Le scrivo nell’esprimere la mia assoluta contrarietà su ciò che sta avvenendo in queste ore in merito all’odierna apertura dei supermercati prevista dal DPCM 9/3/2020 e 11/3/2020 e dalla mia Ordinanza Sindacale n. 61 del 13/3/2020, ma vietata dall’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 6 del 19/3/2020.
Non mi sarei mai aspettato che mi venisse ingiunto di revocare la mia Ordinanza, che è conforme al dettato normativo statale, a favore di una Ordinanza regionale che non solo è in contrasto con le disposizioni nazionali, ma che ha creato immediatamente caos e generato fenomeni di assembramento inducendo il prevedibile timore nei cittadini di restare senza scorte alimentari. E dire che anche ieri notte, alle ore 23,00 circa, lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri ha introdotto la sua dichiarazione precisando che i punti vendita di generi alimentari DEVONO restare aperti, senza limitazioni di giorni, proprio per evitare i fenomeni sopra denunciati.
Mi corre l’obbligo di rammentare che quando si è chiesto al Sindaco di Messina di revocare l’Ordinanza n. 60 per una pretesa contrarietà con le norme del DPCM 11/3/2020, questo Sindaco ha risposto con prontezza, accettando la richiesta in nome di un superiore spirito di collaborazione istituzionale, pur restando fermamente convinto sia della legittimità del proprio operato che della bontà dello stesso, e i provvedimenti che il Governo ha emanato in queste ore confermano che tali valutazioni erano pienamente fondate. Ma trovo assolutamente inaccettabile che quando il Presidente della Regione Sicilia emette una ordinanza che va in contrasto con il DPCM, Lei Signor Prefetto si faccia lecito di ingiungere al Sindaco di revocare la propria ordinanza, che ripeto è conforme al DPCM, per adeguarsi ad una Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana che a sua volta è in contrasto con lo stesso DPCM.
Questo gioco non mi piace e se, come già mi stanno dicendo, ci sono le forze dell’ordine presso i supermercati che stanno denunciando gli esercenti per la violazione dell’ordinanza Presidenziale ai sensi dell’art. 650 c.p., sappia che difenderò in tutte le sedi la mia pozione e quella di queste persone che hanno seguito il Sindaco ed il Presidente del Consiglio.
Non perda più tempo a cercarmi perché non abbiamo più nulla da dirci.
Eviti telefonate sgradevoli come quella di ieri sera al vice sindaco scriva e se lo ritiene avvii pure il procedimento di rimozione del sindaco De Luca, ma non mi cerchi più. Per tutte le nostre attività in relazione alla Prefettura faccia riferimento al vice sindaco MONDELLO ed all’assessore MUSOLINO.
Buona Domenica, Eccellenza.
Già prima De Luca, da casa sua, in pigiama e vestaglia, in diretta Facebook, aveva attaccato il Governo nazionale.
“Siamo in attesa del nuovo provvedimento del Presidente del Consiglio, annunciato ieri sera in diretta pur non essendo ancora pubblicato: questa è l’Italia degli annunci. Tutto ciò mi fa arrabbiare perché lo scorso 11 Marzo, con l’ordinanza n. 60, contemplavo tutte le restrizioni che invece adesso stanno attuando. Non solo, mi hanno fatto rimangiare parte di quanto contenuto in tale ordinanza, in quanto il Sindaco non può attentare alle libertà costituzionali. Questa è l’Italia dell’alta burocrazia, in cui la forma è più importante della gente che muore. Noi che siamo in trincea, che dobbiamo dare riscontro alle legittime paure della gente, cosa dovremmo fare? L’ennesimo provvedimento locale, sempre che le nuove disposizioni del Primo Ministro usciranno? Quando mai si annunciano le cose e poi si fanno provvedimenti. Ma che Italia è questa? Una Repubblica delle banane? Non si può continuare così. Chi sta al timone è indeciso e ci fa sbandare in continuazione”. A riferirlo è il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca, a seguito dell’annuncio del Premier Giuseppe Conte, che anticipa l’introduzione di nuove misure restrittive di contrasto al Covid-19.
“Da primo cittadino è vergognoso che si debba assistere a proclami del Governo – continua il Sindaco peloritano – regolandoci di conseguenza pur non essendoci ancora un documento ufficiale che annulla o integra quelli precedenti. Ecco perché poi si arriva all’esasperazione. Stiamo comunque preparando il nostro provvedimento di adeguamento, ma la finiscano a turno di emanare decreti per fare impazzire i sindaci e la cittadinanza. Il Ministro Speranza non si può svegliare e dire che è consentito fare il giro del palazzo. Ma siamo pazzi? Noi facciamo di tutto per fare stare la gente dentro e lei la fa uscire? Ministro revochi tale porcheria.
“L’Italia si deve fermare, ma doveva farlo già 3 settimane fa. Cosa più importante, si deve fermare la cattiva politica e la cattiva burocrazia perché così noi andremo a sbattere. Lo dico da chi si è assunto le proprie responsabilità – conclude il Primo cittadino – e resta al suo posto, senza delegare ad altri per scomparire nel nulla. Anche con questo dobbiamo combattere sul territorio, con gente inetta, ai vertici anche delle strutture sanitarie, che non sono in condizioni neanche di gestire un condominio. Che fanno? Si auto-commissariano per scrollarsi le responsabilità di dosso. Ecco cosa è successo in questo momento all’ASP di Messina. Siamo stanchi della burocrazia criminale che volente o nolente sta contribuendo la diffusione del virus. Basta, fateci lavorare e mettete la faccia. Le nostre comunità si rivolgono ai propri sindaci perché rappresentano le massime autorità locali”.
Ora di certo si apre, ancor di più il conflitto istituzionale che vede il sindaco di Messina in rotta di collisione con la massima autorità sul territorio (il Prefetto appunto). Infatti quest’ultimo dovrà comunicare la situazione al ministro … domani ne sapremo di più.