Alfredo Iraci, artista e pittore, fa affiggere i manifesti a lutto per la morte di “Carlo”.
Alfredo Iraci, galatino di nascita, poliedrico e complesso personaggio, un artista, che ama Caravaggio, legge Pound e recita Mishima, ascolta la musica classica e che guarda il mondo spesso da prospettive non comuni ai “mortali”, che idealizza il Mito e gli Arcani si è reso protagonista di una quanto singolare vicenda che oggi, tramite l’Ansa ha fatto il giro dell’Europa.
Due giorni fa gli è morto Carlo, il suo caprone e per onorarlo ha fatto affiggere i manifesti di lutto, comunicando il dolorso evento.
”Unitamente ai pochissimi e preziosissimi amici e ai molti cari conoscenti profondamente affranti da dolore, comunichiamo la prematura morte del fidato Carlo il caprone!”.
“Per me era come un cane di razza – afferma Iraci – ed ogni volta che mi recavo in campagna per accudirlo mi faceva le feste. In molti mi hanno espresso solidarietà“.
Così il caprone ora riposa nei boschi dei Nebrodi, come vuole la mitologia che lo ricollega a Pan ed al suo Mito, figlio di Ermes e della ninfa Driope.
Nelle immagini due particolari della “pittura” di Alfredo Iraci che ha all’attivo personali importanti ed un’esperiena artistica di oltre trent’anni.