Psicologa psicoterapeuta, 35enne, è dottoranda in Neuroscienze cliniche all’UniCT. Sarà affiancata da Marisa Briguglio (Brolo) e Alfredo Manuli (Santa Teresa Riva)
Maria Grazia Maggio è il nuovo Riferimento civico della salute del Comune di Messina. Prende il posto di Antonio Artemisia che ha lasciato per motivi personali ma rimane all’opera nel team work della Rete Civica della Salute della Sicilia.
Psicologa psicoterapeuta, Maria Grazia Maggio, 35 anni, ha svolto i suoi studi tra Messina e Roma, dove ha conseguito la specializzazione. Ha lavorato per tre anni all’Irccs Centro Neurolesi “Bonino Pulejo”, con una borsa di ricerca come psicologa nell’ambito della neuroriabilitazione robotica e realtà virtuale. Da pochi mesi è dottoranda di ricerca in neuroscienze cliniche all’Università di Catania.
Da sempre impegnata nel volontariato, Maggio ha promosso e condotto progetti in ambito riabilitativo e assistenziale, laboratori per bambini con autismo o difficoltà nello sviluppo, soprattutto a favore della socializzazione e integrazione e, da un paio di anni, con l’Ariad Onlus collabora alla realizzazione dell’Alzheimer caffè per favorire attivazione cognitiva e socializzazione dei pazienti con demenza e i loro familiari.
Al fianco del padre, si è impegnata nella Proloco Curcuraci, villaggio della zona nord di Messina dove vive da sempre. Qui l’associazione ha ottenuto sia la riapertura di una scuola primaria sia l’utilizzo di una scuola dismessa come sede di un centro di aggregazione sociale dove tornei e incontri hanno saldato la comunità cucendo tra loro le generazioni, dai bambini agli anziani. “In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria – racconta – non abbiamo potuto sviluppare gli eventi che avevamo in programma, ma siamo orgogliosi del fatto che i residenti di Curcuraci si siano rivolti a noi, nonostante lo stop delle iniziative, per chiedere aiuto e siamo ancora più orgogliosi della pronta e ampia risposta dei cittadini che hanno lasciato pacchi-spesa e fondi per medicinali al centro che poi li ha distribuiti mantenendo l’anonimato dei beneficiari”. Non solo. “Il Covid ha acuito la solitudine di tante persone per le quali il centro ha saputo trovare forme di ascolto e compagnia a distanza”.
“Adoro Messina – conclude Maggio – ma Messina è anche una città in cui è molto difficile impegnarsi. Perché è vasta, ha ‘dentro’ situazioni molto diverse, è composta da tante anime. Ho sempre cercato nel mio piccolo di contribuire al benessere di questa comunità. In questi anni, ascoltando i miei pazienti e i loro familiari, sono venuta a conoscenza di tante preoccupazioni, a volte nate solo da un ritardo o da un fraintendimento. Sono certa che eliminare o ridurre queste fonti di ansia possa avere un effetto immediato sulla salute e lo stato di benessere delle persone. E oggi come Riferimento Civico posso intervenire oltre che su situazioni complesse anche su singoli casi, per snellire procedure, facilitare il dialogo e trasmettere informazioni. Un’opportunità che ho accolto con entusiasmo e per la quale ringrazio Pieremilio Vasta, coordinatore della Rete Civica della Salute di Messina, e Pier Francesco Rizza, presidente della Conferenza dei Comitati Consultivi delle aziende sanitarie e ospedaliere della regione”.
Maria Grazia Maggio sarà affiancata da Marisa Briguglio e da Alfredo Manuli, Riferimenti Civici rispettivamente di Brolo e Santa Teresa Riva. Briguglio, 45 anni, presidente dell’associazione SempliceMENTE Insieme, è stata assessora del suo Comune e ha promosso, tra l’altro, il progetto “Salute Bene Comune” che, con la partecipazione di 45 medici, ha realizzato a Brolo 48 giornate di screening su diverse patologie. Manuli, 30 anni, infermiere con formazione Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e Master in Management per le funzioni di coordinamento delle Professioni Sanitarie, lavora oggi all’Asp Ragusa dopo aver operato per quattro anni al Neurolesi di Messina. Entrambi hanno accettato con “piena adesione” sia il ruolo di riferimento civico sia quello di componente del team per Messina. “L’integrazione e la costituzione di una rete che preveda la centralità del cittadino – dichiarano – sono fondamentali per concepire iniziative e servizi che siano appropriati e mirino al concetto di uguaglianza sanitaria”.
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