RICONOSCIMENTI – A Manganaro, capo della squadra dei vegetariani che non c’è più, il grazie dei sindaci nebroidei
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RICONOSCIMENTI – A Manganaro, capo della squadra dei vegetariani che non c’è più, il grazie dei sindaci nebroidei

Una medaglia d’oro da 17 sindaci, ieri a Santo Stefano di Camastra, quale attestato di civica benemerenza per il vicequestore Daniele Manganaro che per anni ha lottato contro le agromafie e che da oggi guiderà il commissariato di Tarquinia, nel Viterbese. Ad appuntargli  la medaglia sulla divisa una  «madrina» d’eccellenza, la signora Tina Montinaro, moglie di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso con il magistrato nella strage di Capaci ...Ed ora?

«Mi ritengo uno sbirro da strada e sono contento quando mi definiscono così perché mi piace stare in strada in mezzo ai miei collaboratori senza il cui lavoro di squadra non avrei potuto far nulla in questi anni trascorsi sui Nebrodi a lottare contro il malaffare: non ho fatto assolutamente nulla di straordinario perché mi pagano per fare quello che ho fatto e rifarei tutto uno, dieci, cento e mille volte».

A dirlo ai microfoni della Rai è Daniele Manganaro, già vicequestore e dirigente del commissariato di Sant’Agata di Militello, subito dopo aver ricevuto l’attestato di civica benemerenza e medaglia d’oro da parte dei 17 sindaci dei Nebrodi riuniti in seduta straordinaria a Santo Stefano di Camastra.

Un atto di testimonianza per il suo impegno a tutela della legalità, della giustizia, ed anche di lotta alle agro-mafie, quelle dei pascoli, delle macellazioni clandestine, dei rifiuti tossici interrati in quelle vallate, portato avanti con la «squadra dei vegeteriani» – nata dalla perspicacia di Tiziano Granata e subito da lui voluta –  che ha coordinato per anni.

Proprio quella squadra della quale faceva parte anche Rino Tondaro, deceduto a poche ore dalla morte di Tiziano.

Fatto che ha sviluppato angosciosi teoremi, sollevato inquietanti dubbi ancora non del tutto dissipati.

Manganaro, di fatto – anche questo è un premio alla carriera ed al suo impegno – guiderà il commissariato di Tarquinia, nel Viterbese lontano dalla Sicilia, da quei pascoli nebroidei.

Ed ai due agenti – Granata e Todaro – sono andate le parole di Giuseppe Antoci.

L’ex uomo simbolo del parco dei Nebrodi, che proprio in Manganaro e nella squadra dei vegetariani, trova sicurezza e conforto quando portava avanti – in splendida solitudine – la battaglia politica e amministrativa tesa a far approvare prima e applicare dopo quel “protocollo” – un autentica jattura per i clan – che ha dato tanto fastidio oltre ai mafiosi anche ai colletti bianchi che roteano intorno agli affari dei finanziamenti europei legati ai pascoli, ai boschi ed agli allevamenti.

Antoci, oggi responsabile nazionale della legalità del partito Democratico, sopravvissuto all’attentato grazie al determinante intervento di Manganaro e Granata che viaggiavano sulla macchina di scorta che seguiva la sua blindata ha infatti detto ieri “Ma come non pensare, in questo momento a Tiziano Granata e Rino Todaro che oggi non sono più tra noi e che di Manganaro erano braccio destro e sinistro. Oggi salutando il loro commissario gli avrebbero certamente detto la solita frase: “siamo pronti capo”».

I due agenti-amici sono stati ricordati anche dallo stesso Daniele  Manganaro: «Non erano solo due miei collaboratori ma erano due fratelli che non dimenticherò mai ovunque andrò nel corso della mia carriera».

E tornando ad Antoci.

Lui parlando di Manganaro ha evidenziato che «è stato sempre al mio fianco come la tua ombra, sono scampato a quell’ agguato mafioso proprio grazie alla sua prontezza di riflessi” aggiungendo “con i suoi consigli mi ha permesso di far nascere una norma di legge che sta mettendo in ginocchio intere famiglie mafiose” concludendo ” non possono esserci parole per salutare un grande servitore dello Stato, un uomo che ti ha salvato la vita riportandoti a casa dai tuoi familiari. Beh… Dire grazie mi provoca forte imbarazzo… Mi sembra troppo poco».

Di certo ora per lo Stato, e per i suoi apparati, sarà il tempo giusto di dare risposte al Territorio, che in questo momento sembra e si sente un orfano.

Deprivato di uomini, forse anche di mezzi, senza che si profilino azioni che possano far riprendere quelle indagini attuate, quel cammino faticosamente portato avanti, fatti di appostamenti, riscontri, relazioni, monitoraggi, tracciamenti, verbalizzazioni e intercettazioni.

Un grido d’appello in tal senso, solo qualche settimana fa era stato “urlato” dalla compagna di Tiziano Granata, Lorena Ricciardello, dal palco di una manifestazione a  Sant’Agata Militello, quando ricevendo un premio commemorativo per “l’agente Tiziano” ha chiesto che fine avesse fatto la “Squadra”.

Infatti non basterà intitolare il nuovo Commissario santagatese ai due agenti morti, o le medaglie che testimoniano quanto fatto, necessita ora dar certezze che quel lavoro di intelligence, d’investigazione, di ricostruire le mappe dei transiti dei farmaci dopanti, delle carni adulterate – da qui il termine poliziotti vegetrani – delle macellazioni clandestine, dei contributi “milionari” dalla comunità europea per pascoli fittizi, non si  sia vanificato nel nulla.

Bisognerà ricostruire anche quel filo di fiducia tra istituzioni e comunità che a dirla tutta non ha ancora capito il perchè dell’allontanamento di Giuseppe Antoci dai vertici del Parco, facendo fatica ad accottentarsi di giustificazioni in politichese.

Anche Magda Scalisi – che sta pagando per colpe mai commesse l’ostracismo dei più e la ghettizzazione che affossa occupazione e sviluppo imprenditoriale – ha detto la sua in un post su facebook “Sono orgogliosa di aver conosciuto un servitore dello Stato così competente e professionale. Per me sarà sempre un amico che mi ha dato la grande occasione di avermi fatto conoscere il dottor Tiziano Granata e Rino Todaro. Ricordo ancora quel 7 agosto 2017 in cui Todaro fu chiamato perché una ragazza di città aveva bisogno del suo intervento e quella mattina del 9 dicembre 2017 in cui venne a salvarmi la squadra dei vegetariani”.

Gli auguri per un futuro zeppo i successi umani e professionali a Daniele Mangano da parte della redazione di Scomunicando.

da leggere

http://scomunicando.hopto.org/notizie/santagata-che-fine-ha-fatto-la-squadra-lo-chiede-ad-alta-voce-dal-palco-di-diventero-un-stella-lorena-ricciardello/

5 Settembre 2018

Autore:

redazione


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