RICORDANDO GIOVANNI E PAOLO – ANM “Giovanni e Paolo – Aldilà di Falcone e Borsellino”
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RICORDANDO GIOVANNI E PAOLO – ANM “Giovanni e Paolo – Aldilà di Falcone e Borsellino”

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Nel 24° anniversario della strage di Via D’Amelio,in scena lo spettacolo teatrale “Giovanni e Paolo -Aldilà di Falcone e Borsellino” promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Commissione Parlamentare Antimafia.

Martedì 19 luglio, alle ore 19.00, nella cornice millenaria del Teatro Antico di Segesta, verrà rappresentato “Giovanni e Paolo -Aldilà di Falcone e Borsellino”, spettacolo teatrale che mette in scena l’incontro, in un non definito “aldilà”, tra i due grandi uomini, così come immaginato da Alessandra Camassa -magistrato, legata da rapporti amicali con i due colleghi -autrice del testo. ANM 19 luglio 50x70
La pièce sarà interpretata da Gaspare Balsamo, Dario Garofalo (che ne cura anche la regia), Giusy Zaccagnini: il teatro, dunque, come strumento per commemorare la strage di Via D’Amelio nella quale furono barbaramente uccisi il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Lo spettacolo -Scena spoglia. Due sedie, un tavolino e uno sgabello bianchi. Fondale nero. La scena si apre con una donna, senza nome, che raccoglie da terra un’agenda rossa, la stessa scomparsa dopo l’attentato a Paolo Borsellino in via D’Amelio il 19 luglio 1992. Lo spettacolo racconta due uomini diversi tra loro ma complementari: nella vita, Falcone era quello razionale, sempre attento, Borsellino quello passionale, impulsivo a volte… In scena i ruoli si ribaltano, perché la morte scompagina tutto. Giovanni e Paolo non sono eroi, ma magistrati che, con ostinazione, volevano capire.
L’iniziativa è promossa dall’ANM-Associazione Nazionale Magistrati -d’intesa con la sezione distrettuale dell’ANM di Palermo e le sottosezioni dell’ANM di Trapani e di Marsala -e dalla Commissione Parlamentare Antimafia. Altresì, in considerazione dell’alto livello culturale e del valore civile e simbolico della manifestazione, la realizzazione dell’evento sarà resa possibile grazie all’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana-Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, al Comune di Calatafimi -Segesta, al Parco Archeologico di Segesta, ed è stata inserita nella programmazione del Calatafimi Segesta Festival-Dionisiache 2016.
Lo spettacolo sarà preceduto dagli interventi dell’On. Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, e del Dr. Piercamillo Davigo, Presidente nazionale ANM.
Ingresso -L’ingresso è gratuito e l’ascesa al Teatro sarà garantita da un servizio navetta -anch’esso gratuito ¬dall’ingresso del Parco Archeologico. Detto servizio avrà inizio alle ore 17.00 e termine alle ore 18.40. Sarà nuovamente reso disponibile per la discesa alla fine dello spettacolo.
NOTE DI REGIA
Siamo nella Casa degli Uomini Eletti. Qui si trovano tutti quelli che in vita si sono distinti per coraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti. Non è dunque il paradiso.
In questo luogo metafisico, che tanto poco profuma di santità, due personaggi si incontrano di nuovo, dopo molto tempo. I toni appaiono subito quelli di un’amicizia interrotta, di un rapporto bruscamente spezzato. L’imbarazzo iniziale, i difetti di comunicazione, lo sgomento dello specchiarsi l’uno nelle mancanze dell’altro, lasciano gradualmente il posto al ricordo di un senso della vita condiviso, fanno via via spazio alla feconda opportunità di una identità nuova, slegata dalla materia, più alta, senza i vincoli del tempo, più sincera. Le differenze tra i due personaggi rimarranno le medesime, senza conciliazione possibile; questo eccezionale incontro ne definirà però, con rinnovata franchezza, confini e motivi.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due personaggi di questa pièce, sono trattati al di qua di ogni tentazione agiografica o mitizzante. Chiamarli eroi è facile, inutile, anzi ingiusto: allontanando da noi il senso civico del loro agire, ci allontana al contempo dalle nostre responsabilità, ci paralizza in un disarmante fatalismo, ci ricorda solo ciò che non ci compete, non ci riguarda, non ci appartiene. Attraverso le “voci di dentro” di Giovanni e Paolo, il teatro si offre nella sua straordinaria funzione di luogo privilegiato in cui è possibile, seppure per una manciata di minuti, vedere contemporaneamente la maschera e il volto, quello che si conosce insieme a quello che si può solo immaginare, ciò che è insieme a ciò che non è più.
E siccome ogni parola raccontata è letteralmente epica, nello speciale contesto del teatro antico di Segesta, di cui ogni pietra conserva il ricordo di storie vissute, foss’anche solo recitate, il nostro spettacolo si è naturalmente inscritto in una cornice classica che sa di accampamento di notte, fuochi spenti, luna piena e piena estate: un dialogo che (forse) ebbe luogo alla vigilia della morte di Patroclo, nel decimo anno della lunga guerra per la conquista di Ilio.

11 Luglio 2016

Autore:

redazione


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