Cultura

RICORDANDO – I “Nebrodi” incontrano la “carta stampata” che ha raccontato di loro, nei primi cinquant’anni

Consegnata una medaglia ricordo. All’incontro anche il Vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco. Prima è stata celebrata nel santuario ficarrese una messa. Questo lunedì scorso. La manifestazione rientrava nel programma varato per “raccontare” e celebrare i cinquant’anni del gruppo folk “i Nebrodi”.

Mezzo secolo di storia.

I “Nebrodi” celebrano i 50 anni dalla loro fondazione.

Mezzo secolo di attività, che, ovviamente non solo a Ficarra, si stanno celebrando con una serie di eventi, incontri, testimonianze.

Un corale «insieme per ricordare» tra saluti, rivedersi, incontri con le autorità, vecchie foto, per raccontare e raccontarsi di questi 50 anni di attività di un Gruppo che non è stata solo “ricerca e conservazione delle tradizioni”, ma anche emancipazione, scambi, innovazione, contaminazione.

In occasione dei 50 anni, anche un incontro con quei giornalisti, o meglio i tanti corrispondenti, che in questi anni hanno raccontato, prima solo sulla carta stampata, poi nelle Tv e quindi sempre più sulla rete i tour, i festival, gli expo dove i “Nebrodi” hanno portato pezzi di storia dell’Isola, i “colori” dell’Italia, il loro sorriso, la testimonianza di “esserci” .

Quindi lunedì sono stati omaggiati, con una medaglia, i giornalisti che hanno scritto del Gruppo, fermando nel tempo quelle attività che rappresentano, come ha detto Nino Indaimo, patron del Gruppo, che ha fatto gli onori di casa con il sindaco Gaetano Artale,  un’espressione importante del patrimonio ideale e identitario della comunità nebroidea.

Articoli, foto, reportage che hanno raccontato, i momenti belli, come le tournèe sia nei grandi contesti nazionali che in quelli internazionali, come negli USA, in Corea del Sud, in Giappone, in Africa e nei paesi dell’Europa dell’Est.

Viaggi fatti in contesti storici emblematici, caratterizzati da un prima e da un dopo, come la caduta del Muro di Berlino, il crollo del Comunismo le svolte epocali vissute “dal di dentro” dai giovani dei nebrodi con lo scambio diretto di esperienze e emozione con altri coetanei.

Una vera e proprio rivoluzione culturale quella messa in atto, che ha cambiato la vita a tanti, ha dato spazi nuovi dove albergare modi di pensare e allargato gli orizzonti in un’epopea incredibilmente creativa.

Giornalisti che c’erano anche a  raccontare i momenti più tristi, i lutti, gli amici che andavano via, le delusioni, la voglia di rimettersi in gioco.

Ricordi che diventano emozioni.

E la stampa è stata pronta a raccontare, cogliendo sfumature e intuendo a volte incosapevolmente quello che i “Nebrodi” hanno rappresentato, testimoni e tutori di un patrimonio umano e culturale non solo di Ficarra ma di tutto il comprensorio.

Così Nino Indaimo ha ringraziato, ricordandoli, insieme a Massimo Scaffidi, corrispondente del Giornale di Sicilia e de La Sicilia e poi direttore di Scomunicando, Piero Di Maria  giornalista e dj già a tempi di Radio Play e oggi di Radio Doc e Giuseppe Lazzaro, corrispondente della Gazzetta del Sud  e direttore responsabile di Gl Press uno tra i primi giornali on line dei nebrodi. Tutti presenti a Ficarra.

Un premio – la medaglia commemorativa realizzata da Mauro Cappotto e consegnata dallo stesso autore\artista per primo al Vescovo –  andrà anche a  Franco Perdichizzi, Daniele Araca, Antonio Puglisi, Pippo Galipò, Giuseppe Pintaudi, Nino Dragotto, Italia Cicciò, Sergio Granata, Salvatore Calà e Pippo Giuffrè quest’ultimo tra i decani del giornalismo nebroideo, prima corrispondente del Giornale di Sicilia da Capo dOrlando e poi conduttore del giornale radio di Radio Play.

E stato anche ricordato il rapporto tra il Gruppo e Pippo Rescifina, che ha diretto la cronaca del Giornale di Sicilia – dalla redazione di Sant’agata Militello prima e poi da Messina insieme a Gianfranco Testaverde e Pippo Messina, negli anno 80\90,

“Pillole” di ricordi, di aneddoti, di tempi lontani secoli,  quando le foto arrivavano in redazione con i “fuorisacco” consegnati di mattina presto al postale della stazione.

Foto in buona parte scattate da Tindaro Pidonti, tra gli “amici di sempre” del Gruppo e di Nino Indaino, e in questa sezione vanno anche menzionati, Saro Scaffidi, tra i primi corrispondenti da Brolo, Saro Marino, di Piraino, uomini che avevano il gusto di scrivere e che hanno, nelle loro cronache, raccontando del Gruppo Folk ficarrese come William Castro andato via troppo presto .

Ed uno spazio nei ricordi se l’è anche ritagliato lunedì anche Tano Cuva.

Ricordato, ma per lui c’è altro in programma, anche con un lungo applauso e l’abbraccio, al figlio Alessandro.

Tano è stato oltre che addetto stampa dei “Nebrodi” è stato per certi versi l’anima di quel Gruppo. Ne raccoglieva gli umori, sapeva smussare controversie e alleggeriva i toni delle discussioni che a volte il confronto generava, ne raccontava le storie e rendeva possibile – come ha detto Indaimo, quello che sembrava impossibile.

E il suo sorriso sornione  del buon “Bavone” aleggiava anche lunedì nella nuova sede del Gruppo.

All’incontro, da buon intrattenitore, c’era anche il già sindaco di Ficarra, Basilio Ridolfo – oggi presidente – , e tanti “ragazzi”  – di allora – raccontati in quegli articoli.

E la “festa” continua.

La fotogallery della giornata. Le foto sono di Salvo Gentile (oggi architetto e consigliere comunale a Brolo ma già tra i danzerini del gruppo, quando ancora non era neanche maggiorenne).

L’incontro con i giornalisti

In Chiesa.

 

L’omaggio dei “più piccoli” al Vescovo davanti il Santuario dell’Annunziata di Ficarra

Altri scatti

 

A suonare in Chiesa anche il gruppo dei mandolini dei nebrodi

 

Redazione Scomunicando.it

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