19 anni anni come oggi andava via.
Riproponiamo un precedente articolo.
La notizia arrivò come un boato nel paese. Moriva a 51 anni Nino Milone un amico per tanti, un professionista affermato, un’intelligenza elastica, dinamica, recettiva pronta all’innovazione. Un amministratore, anche nella vita politica e sociale del paese, attento… Oggi un’assenza che si avverte non solo nelle foto, nel ricordo, negli affetti, ma anche nel confronto quotidiano che amava condurre.
Nino nasce a Ficarra il 17.7.1952 da Carmelo Milone e Rosa Gioiosano, entrambi commercianti. La vita è severa con il giovane Nino che resta, all’età di 11 anni, orfano del padre e cresce con l’amore e l’immensa cura dalla madre e dai suoi fratelli Mico e Pina che, essendo d’età più adulta, lo circondano d’affetto e di particolari attenzioni anche per alleviare il dolore per la perdita del padre che lui tanto amava.
La carriera scolastica, il primo approccio on gli studi mettono subito in luce la sua grande capacità di apprendere e il suo innato senso di sapersi rapportare con il mondo che lo circondava e che a quei tempi già cambiava rapidamente.
Chi ha avuto l’occasione di captare la vera essenza del suo io, non può fare a meno di collegare la sua figura a quella del giovane saggio e maturo, punto di riferimento per amici e parenti.
Ancora in giovane età, approfondisce i suoi studi acquisendo specializzazioni ed esperienza nel campo economico e finanziario; apre uno studio commerciale in Brolo che ottiene successo, e ben presto si trasforma in uno studio multidisciplinare e multiprofessionale con sedi anche in altre città italiane ed estere.
Ma Nino è capace di sperimentarsi anche nel “pratico”. Intuisce la forza che stava prendendo il settore tessile sui nebrodi, a a Brolo apre una “sua” fabbrica di confezioni. Crea Lavoro… si diverte.
L’esperienza professionale acquisita nel tempo nei vari settori, i suoi continui studi, le sue ricerche, gli hanno permesso di realizzare progetti finalizzati alla crescita dei fattori produttivi del territorio, a livello umano e professionale.
La sua sensibilità d’animo lo ha spinto ad attenzionare i problemi dei giovani affrontati con cura anche nel libro ” I Giovan ed il Lavoro” da lui redatto, atto stampare, e poi diffuso gratuitamente in tutte le scuole, nel quale sono riportati brevi profili su quelle che allora erano le nuove professioni, su come acquisire la necessaria professionalità, dove trovare rapidamente lavoro.
E di lavoro Nino Milone ne ha creato tanto, determinando tantissime opportunità per i giovani.
Il suo spiccato senso di rispetto verso il prossimo, ha fatto sì di umanizzare sempre il suo lavoro al di sopra di un puro interesse edonistico, dando a ciascuno ciò che gli appartiene e non pretendere ciò che non è dovuto, trascurando il proprio interesse per assicurare a tutti l’ equità.
Un rispetto che va oltre la mera formalità e trova la sua radice nella propria spiritualità, nella forza creativa che riabilita, che sempre trova lo spazio per ricucire quando si deve, nel senso della giustizia alimentato dall’amore che s’impone sull’uomo più che non la norma, alla legge, perchè ogni persona abbia la possibilità di crescere in un rapporto “degli uomini fra loro”.
Una ascesa costante, nel lavoro, nella professione, nella vita sociale. Un costante punto di riferimento per aziende, altri consulenti, amici.
Doveva ancora compiere cinquantuno anni quando il 25 di giugno dell’anno 2003 il “suo viaggio” per il mondo, e non solo figurato Canada, America, Argentina, erano i mercati dove era sicuro che c’erano prospettive per il genio e la creatività italiana – improvvisamente si interrompe.
Muore così un Brolese che pur non essendoci nato, si sentiva tale, anche se Nino era cittadino del Mondo, senza barriere, senza confini, trasversale e solidale.
La sua valigia resta sull’uscio di casa, quella mattina la sua partenza fu verso altra direzione, lasciando esterrefatti e attoniti tutti.
Oggi lo vogliamo ricordare, così, con il suo sorriso, con la sua presenza palpabile tra le scrivanie dei suoi uffici dove in ogni angola una foto, un pensiero, un sorriso lo rendono vivo e presente.
Un’eredità di valori, di impegno, di umanità conservata e tutelata da sua figlia Rossella, dalla moglie Sara, dal nipote Tano che continua a seguire lo studio portandolo avanti, da chi l’ha conosciuto, a partire da Carmelo Castrovinci, che ringraziamo per l’aiuto datoci a costruire questo “pezzo”, e a tutti quelli che hanno saputo cogliere l’ essenza del suo essere, il profumo della sua disponibilità.
Un borsa di studio a lui intitolata, intanto anno dopo anno, premiando le giovani eccellenze, che si distinguano negli studi, intanto segna il tempo ed il suo ricordo.
Ciao Nino.
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