Ripubblichiamo il ricordo di Renato Lo Presti scritto su questo giornale esattamente un anno fa.
Al solstizio, andava via un Amico…. Ci sembra giusto ricordarlo, pubblicando quanto scritto esattamente, su questo giornale, lo scorso anno… senza aggiungere, omettere, “tagliare” nulla.
E’ un ricordo certamente personale ma condiviso, allora, da tanti… E’ un ricordo di chi ha vissuto e condiviso con Renato adolescenza, giovinezza, impegno…. È semplicemente un ricordo umano di chi sa di aver avuto, con la sua morte, con la sua assenza, tatuata sull’anima un’indelebile cicatrice di dolore.
Undici anni fa, in questi giorni, moriva Renato Lo Presti.
Renato, il tempo è passato ma ci manchi.. e spesso la tua presenza è palpabile, aleggia tra noi, che circoliamo ancora per le strade di Capo d’Orlando, i soliti amici, quasi ogni silenzioso pensiero che ci riconduce a te, comincia con “non”.
“Non verrà” ,
“non sentiremo la sua battuta,
“non rideremo insieme”.
Renato, il tempo è passato ma sembra solo ieri, la notizia tragica che ci sconvolse, che devastò quella serata, tra le prime di un’estate poi divenuta afosa, solitaria, per tanti, piena d’amarezze e rimpianti, d’inquietudine e volgari allusioni. Il tempo non ha sbiadito il tuo ricordo.
Non ci sarà più quell’uomo, sempre ragazzo, dallo sguardo ironico, dall’umorismo sagace e dalla brillante intelligenza, dall’altruismo incredibile, dagli immancabili occhiali da sole.
Per questo, anche per te, “destra” e “sinistra” potevano tranquillamente ascoltare buona musica alla Tartaruga, mangiare funghi e buon pesce a Panarea, o semplicemente scappare a Milazzo per stare in pace davanti ad una buona bottiglia, parlando di politica, di cocenti delusioni e ritrovati affetti giovanili, di viaggi desiderati e mai fatti insieme.
Il tuo grande cuore ti ha tradito.
Quasi uno scherzo macabro del destino. Che però proprio non riusciamo ancora a perdonare.
Non ci interessa perchè o per cosa, nulla ti riporterà tra noi…. non è importante sapere cosa facevi, era importante condividere con te il tuo presente, il tuo essere accogliente per ciascuno di noi, allora come ora. Ti ricordiamo con la serena rassegnazione con la quale si onorano i caduti, coloro che cavalcano le praterie dell’Ade, aspettandoci.
Non ti vedremo camminare nelle sale del tribunale, neanche in quelle del tuo comune, né parlare, o comiziare, oppure argomentare, rammentare, scrivere, dirimere, sfrondare, intervenire, lottare, fare le barricare, perfino le giovanili risse, urlare con foga, a tratti anche con irriverenza, ma anche abbracciare, aiutare, ascoltare, leggere, accogliere, prestarti per tanti.
Abbiamo seguito stupefatti la tua parabola ascendente, dalla politica di sezione, alla vittoria delle amministrative con Enzo, il vostro dividervi, senza mai rinunciare a quel forte sentimento che vi legava, ne siamo testimoni.
Abbiamo visto stupefatti come si muore a quarant’anni, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto e dovuto fare per te.. e che non abbiamo certamente fatto.. manca la fuga a Milazzo fissata per il giorno dopo, un appuntamento irrimediabilmente mancato.
Sapevi qual’era il tuo ruolo, sapevi d’essere stimato, amato, scelto, amico, fratello, rispettato anche dai “nemici”.
E’ stato facile volerti bene, non è difficile ricordati, sappiamo che la tua breve vita È stata intensa e che l’hai vissuta come volevi tu, forse anche il cogliere la “bella “ è stato come tu avresti voluto.
Speriamo solo d’essere stati noi dei buoni amici.
Lottiamo ancor oggi contro chi ha pensieri semplicistici su di te, contro chi ha profuso lacrime d’interesse, chi ha speculato, l’unico nostro intento quello di proteggere dalla contaminazione, dalla volgarità , dal degrado della parola postuma, la tua grande anima.
Con tenerezza ti pensiamo anche adesso.
Che questa sia così intensa da tenere ancora tutti insieme come un tempo, coloro i quali hanno avuto il grande privilegio di condividere con te spazio, tempo e fatti.
Grazie per esser stato con noi, per un po’.
Max e la Redazione
.. per meditare un attimo:
“Si dovrebbe accogliere la morte con gioia… è uno dei più grandi eventi della vita. Nella vita, esistono solo tre grandi eventi: la nascita, l’amore e la morte. La nascita, per tutti voi, è già accaduta: non potete farci più nulla. L’amore è una cosa del tutto eccezionale… accade solo a pochissime persone, e non lo si può prevedere affatto. Ma la morte, accade a tutti quanti: non la si può evitare. È la sola certezza che abbiamo; quindi, accettala, gioiscine, celebrala, godila nella sua pienezza.”
Osho Rajneesh
“Ho parlato a sufficienza del chiaro di luna. Non domandatemi più nulla. Ascoltate la voce dei pini e dei cedri quando il vento tace”.
Ryo Νan (religiosa buddhista)
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