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RIFLESSIONI SCRITTE – Ma che colpa abbiamo noi!

per evitare guai peggiori: recuperare  compattezza nella conduzione delle Istituzioni comunitarie e dinamismo nella gestione delle politiche economiche europee.

Si potrebbe dire, facendo una battuta un pò azzardata, che non è Trump che ha vinto le elezioni in America, ma sono stati i Democratici Usa che le hanno perse.

In effetti, visti da questa parte dell’oceano, gli errori commessi da Biden & Company appaiono nella loro immensa irresistibile maestosità, così come appare mostruosamente sbagliata la linea della campagna elettorale di Kamala Harris.

Volendo semplificare al massimo possiamo dire che la candidata Dem, che partiva assolutamente svantaggiata per il ritardo e per le modalità con cui si era giunti alla sua nomination, aveva tra i  suoi temi principali il diritto all’aborto.

Il cavallo di battaglia di Trump era invece “facciamo grande l’America”.

Chiaramente,  sulla base della più accattivante narrazione della sua propaganda elettorale, si è verificato uno spostamento di imprenditori grandi e piccoli, ma anche un notevole flusso di elettori, dal campo democratico a quello repubblicano, gli americani gli hanno perdonato tutti i peccati  che gli venivano contestati e lo hanno votato alla grande. Tuttavia forse neanche i suoi elettori potevano immaginare la rapidità con cui avrebbe adottato a raffica provvedimenti importanti tramite ordini esecutivi.

Probabilmente tra trenta/quaranta anni, analizzando questo periodo e alcuni di questi provvedimenti qualcuno potrà scrivere che “anche Trump ha fatto qualcosa di buono”, ma oggi i dazi applicati o minacciati, l’uscita dall’OMS e dagli Accordi di Parigi sul Clima, le minacce sulle garanzie per le libertà e per i diritti dei diversi e delle minoranze gettano delle ombre su quella che è stata sempre considerata la più grande democrazia del mondo.

L’onda d’urto di questo fenomeno, di questa nuova era Trump investirà presto l’Europa e l’Italia e, non potendo separare i prevedibili danni da probabili vantaggi, dobbiamo fare due cose: recuperare  compattezza nella conduzione delle Istituzioni comunitarie e dinamismo nella gestione delle politiche economiche europee.

Dopo una Caporetto, avvenuta senza nostra particolare responsabilità, si deve comunque preparare una linea del Piave per organizzare una difesa e un rilancio possibile. E deve essere chiaro che passare dal due al cinque per cento per le spese militare è un peso che non devono pagare solo i sostenitori di Pd e Avs, ma anche quelli di Fdi e FI, tutti insomma, in Italia e in Europa, soldi che potrebbero venir meno a quella Sanità indebolita ulteriormente dal definanziamento degli USA del’OMS.

C’è molto da riflettere nei prossimi mesi.

Redazione Scomunicando.it

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