È piuttosto vero, che dopo l’incusione dei giovani del Blocco studentesco – organizzazione giovanile di Casa Pound – al Giulio Cesare e prima al Mameli ed al Galileo Galilei sotto lo striscione con scritto “no alla legge Aprea”, con fumogeni gialli e le bandiere con la scritta bianca su sfondo nero “Ls” attraversata da una spada, guardare dentro la galassia “dei fascisti del terzo millennio” va oltre la semplice curiosità.
I fascisti di Lotta Studentesca – organizzazione giovanile di Forza Nuova in competizione con quelli di Blocco Studentesco – hanno rivendicato i raid.
“E’ iniziata questa mattina la mobilitazione di Lotta Studentesca contro la legge Aprea ed i provvedimenti inseriti dal Governo Monti nella legge di stabilità” dicono ed i loro slogan sono “Fuori i privati dalle scuole”, “No alla legge Aprea”, “Più potere agli studenti” annunciando presidi e nuove iniziative nei diversi istituti della Capitale.
Ora gli inquirenti della procura di Roma sono in attesa di una informativa della Digos in relazione ai blitz avvenuti ed hanno fermato in tutto 5 ragazzi, tra i quali due minorenni.
Ma chi sono?
Partiamo da Casapound, che è in effetti un’organizzazione diversa dalle altre nel panorama della destra radicale italiana (e loro rifiutano anche di essere collocati all’interno della destra radicale).
È un fatto che Gianluca Casseri, lo stragista-suicida di Firenze, fosse un iscritto a Casapound, ma è anche vero che mai Casapound ha lanciato campagne contro l’immigrazione.
Nelle varie manifestazioni che rimbalzano da anni in Italia contro i campi nomadi, le bandiere di Casapound non si vedono.
Per dirla tutta, sono molto più presenti slogan xenofobi in un partito istituzionale e per anni al governo come la Lega che in un’organizzazione come Casapound.
Né tantomeno, dai suoi militanti, si ascoltano deliranti proclami sulla supremazia bianca o sulla difesa della razza.
È un movimento in forte crescita Casapound, che ha sottratto spazio ad altre organizzazioni di destra ma che va anche a incalzare la sinistra radicale.
Casapound si muove su quel terreno, aprendo centri sociali di destra.
Le battaglie sono quelle contro Equitalia e per il diritto alla casa, per la sicurezza sul lavoro, contro la riforma Gelmini.
Sulla stessa traccia le battaglie culturali: due anni fa assaltarono goliardicamente la sede dove si svolgeva il casting del Grande Fratello.
Non nascondono la loro simpatia per Che Guevara o Pier Paolo Pasolini.
Hanno messo anche in piedi progetti di solidarietà, in Italia e all’estero.
L’idea, più volte enunciata, è quella di un superamento del conflitto destra-sinistra. Anche se poi, con un contraddizione evidente, uno dei giovani dirigenti di Casapound è in carcere, a Roma, con l’accusa di aver aggredito, assieme ad altri, tre militanti del Pd.
Si definiscono “fascisti del terzo millennio”, quelli di Casapound, la loro è un’organizzazione laica, dicono di voler andare avanti, di non voler restare legati al passato.
Gianluca Casseri era però uno che nel passato ci viveva, legato alla più radicata tradizione della destra. Aveva scritto anche un saggio, “Frodo Baggins, l’eroe che non ha fallito”.
Parlava di Tolkien ma anche di “dominio ebraico”, con tesi apertamente razziste.
Anche questo, l’antisemitismo, è lontano da Casapound.
Più facile trovare tesi antisemite in un’altra organizzazione, Forza Nuova, che si trova all’estremo opposto della destra radicale. FN è inquadrata, chiusa, un apparato.
Quelli di Forza Nuova sono integralisti cattolici, tutti Dio Patria e Famiglia, radicati nel loro odio contro tutto ciò che è di sinistra.
Il loro inno mette i brividi, i loro slogan pure. Si ispirano a Corneliu Codreanu che in Romania, negli anni Trenta, fondò la Guardia di Ferro, paranazista.
Nei mesi scorsi si parlò anche di scontri fisici, a Milano, tra quelli di Casapound e Forza Nuova. Scontri però smentiti dalle due organizzazioni.
Non sono certo solo Casapound e Forza Nuova sono le organizzazioni attive nelle destra estrema.
A Roma – scrive Stefano Nazzi sul suo blog – c’è Militia, un gruppo apertamente antisemita. Militanti di questo gruppo sono spesso accusati di associazione per delinquere, violazione della legge Mancino, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico, apologia del fascismo, deturpamento di cose altrui, procurato allarme e minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti.
C’è poi molto altro, gruppi e gruppuscoli con militanti che passano da un’organizzazione all’altra e che poi magari finiscono nella destra istituzionale: a Milano alcuni giovani dirigenti del Pdl provengono da Forza Nuova e mantengono contatti costanti “elettorali” con la destra radicale.
È un magma complesso quello dell’estrema destra (per capirci qualcosa c’è il sito di Ugo Maria Tassinari, Fascinazione) ma è proprio Casapound, il polo aggregante ed in forte ascesa e vuole marcare le sue differenze. Certo, quando poi nelle interviste chiedono a Gianluca Iannone, fondatore di Casapound, che cosa pensi di Benito Mussolini, lui risponde che è stato il più grande statista della storia d’Italia. E questo lo dicono anche tutti gli altri militanti della destra radicale italiana (e forse non solo quelli della destra radicale).
Una galassia di sigle affolla il panorama dell’estrema destra in italiana. Storace è il baricentro: tende la mano al Pdl ma contemporaneamente si smarca per conquistare i ‘nostalgici’.
Poi ci sono CasaPound e Forza Nuova che tentano la strada della legittimazione politica.
I giovani e giovanissimi della Roma bene confluiscono in Contro tempo, i romani antisionisti in Militia, i milanesi di Leatà e azione.
Si alleano. Si dividono. Cambiano pelle.
Si inabissano e riemergono.
Sempre più liquidi, sempre più sdoganati.
A volte, quasi sempre, da separati in casa.
All’occorrenza persino “di sinistra”, funamboli del maquillage.
Sono la Cosa Nera d’Italia. Fascisti e post fascisti. Del terzo millennio.
Ma alcuni sono rimasti al secondo: e giurano di starci molto bene.
Più che per blocchi si dividono per strati: conservatori duri e puri, modernisti, lepeniani, istituzionali moderati, affaristi, nostalgici, stradaioli squadristi, movimentisti.
Questi ultimi in leggero vantaggio sugli altri, ma poi neanche tanto se è vero, come è, che i numeri più grossi oggi li fa la Destra in doppiopetto di Storace alleata con il Pdl: non proprio una rivoluzione politica ma, evidentemente, l’unico contenitore capace di traghettare l’italian radical right nell’era un po’ paludata dei tecnici e dell’anti-politica.
Le bande nere d’Italia guardano al nuovo fermento che ribolle nel cuore della vecchia Europa e nei laboratori dell’Est, Grecia, Balcani, Ungheria, ex Unione Sovietica.
Muovono da Mussolini e, dopo giri immensi e a volte indecifrabili, – da Platone a Saviano passando da Che Guevara e madre Teresa -, lì tornano.
Se li pesi in cabina elettorale sono una piuma: sotto il 2%, nemmeno 500mila voti.
In compenso riescono a dirigere il traffico nelle piazze, nelle curve degli stadi, a puntellare i consigli comunali e i cda di aziende pubbliche, a mettersi alla testa di un nuovo ribellismo sociale di ritorno: che siano i Forconi siciliani o la rivolta ultrà contro i rom di Pescara, poco cambia.
LA DESTRA
Non in chiave movimentista ma specificamente politica: e fa niente se l’alleato Pdl di quell’avversato “governo delle banche” è uno dei sostenitori. La strategia della Destra è (quasi) chiara: da una parte l’alleanza strategica (matrimonio di interesse?) con il Popolo delle Libertà, dall’altra uno smarcamento – non nelle liste ma almeno negli slogan – capace di attirare il popolo dei delusi di destra: nostalgici di An, fuoriusciti di Futuro e Libertà, tutti coloro che oggi sono in cerca di un alveo politico di riferimento. Non è un caso che La Destra abbia inglobato altre formazioni, alcune non di scarsa rilevanza.
CASAPOUND
L’anno prossimo festeggeranno i 10 anni e chissà se tra gli slogan dell’anniversario ci sarà ancora il mimetico “né rossi né neri solo liberi pensieri” (lo striscione-ariete con cui nell’ottobre 2008 Blocco Studentesco si unì alle proteste di piazza contro l’allora ministro Gelmini salvo poi darsele di santa ragione armati di caschi e spranghe con i collettivi di sinistra). Forse non ci sarà più quello, ma è quasi certo che il mimetismo (“destra e sinistra sono la stessa cosa”, dicono i “fascisti del terzo millennio” in quella che sembra una contraddizione in termini) continuerà a essere la chiave del successo e dell’esistenza delle tartarughe (dal simbolo) di CasaPound Italia.
Il 3 novembre cinque militanti del Pd sono stati aggrediti mentre affiggevano dei manifesti in via dei Prati Fiscali, zona nord di Roma. Per quel pestaggio è finito in carcere Andrea Palladino, dirigente di CasaPound per il quale il pm Minisci ha chiesto il rito immediato: lesioni personali aggravate, violenza privata e porto d’arma impropria i capi di imputazione. Botte anche il 24 febbraio a Ostia. Una maxi rissa tra CasaPound e centri sociali ha portato al ferimento di tre persone e al fermo di 24 militanti, 17 dei collettivi e 7 dell’organizzazione che fa capo a Gianluca Iannone.
Duemila iscritti, diciotto sezioni sparse in tutta Italia, tra occupazioni a scopo abitativo e occupazioni non conformi CasaPound, ispirata al poeta americano Ezra Pound e di ispirazione laica, si propone come un esperimento di fascismo sociale, una sfida alla sinistra antagonista sul suo stesso terreno: con temi quali l’occupazione, il mutuo sociale, il caro-vita, il diritto all’aborto, la lotta contro le banche.
FORZA NUOVA
L’ultimo esperimento, un po’ acrobatico, per ora naufragato, è stato quello di provare a confluire nel movimento No-Tav. Un azzardo, vista la forte connnotazione antagonista dei ribelli nati in Val di Susa. Ma tant’è. Per sopravvivere a se stessa e al calo di consensi degli ultimi anni, Forza Nuova – la più cattolica e oltranzista delle formazioni della destra radicale – si sta giocando la carta “sociale”, con uno sguardo “a sinistra”. Fino a pubblicizzare le iniziative del movimento che si oppone all’alta velocità Torino – Lione.
Una strategia che va avanti da tempo, con risultati alterni. L’ultima “conquista” è stato il cappello posto sulla rivolta ultras a Pescara: una sollevazione di strada anti rom dopo l’omicidio di un leader dei tifosi pescaresi da parte di un cittadino “zingaro”. Qualche mese fa era sta la volta del movimento dei Forconi siciliani: e anche lì i forzanovisti erano riusciti a mettersi in mostra.
MILITIA
Romani, fortemente antisionisti, si firmano con un simbolo runico e ricoprono i muri di Roma – che è il loro laboratorio – con slogan inneggianti alla famiglia, all’aborto, e che offendono e minacciano “ebrei” e immigrati. Protagonisti di iniziative violente e propaganda razzista: il 14 dicembre i carabinieri hanno eseguito cinque arresti e una decina di perquisizioni contro esponenti di Militia accusati di azioni contro la comunità ebraica.
CONTRO TEMPO
Giovani, giovanissimi. Della Roma “bene”. Si ispirano alla “sovranità nazionale d’annunziana, ai moti risorgimentali e a Roma, dove sono nati i diritti”.
LEALTÀ E AZIONE
Sono una costola degli Hammerskin, i temuti “martelli incrociati” con filiali e aderenti in tutto il mondo.
CasaPound nasce nel 2003 a Roma con l’occupazione di uno stabile nel rione Esquilino. Attualmente conta oltre 50 sezioni sul territorio, 31 tra bar, pub e librerie.
Una compagnia teatrale, due scuole sportive, due squadre sportive, 8 gruppi montani regionali (La Muvra), una web radio con 21 redazioni in Italia e all’estero (Radiobandieranera.org), una web tv (Tortugawebtv.org), una rivista mensile (l’Occidentale) ed una trimestrale (Fare Quadrato).
Alla fine del febbraio 2010 è stato inaugurato un gruppo di paracadutismo sportivo (Istinto Rapace), mentre a fine marzo è stato creato un gruppo di immersioni subacquee (Diavoli di Mare). Non si fanno mancare proprio niente. I fascisti web 2.0 abbinano il vitalismo squadrista alla comunicazione innovativa, scendono in piazza e amano Che Guevara. Sì, il mito dei giovani di sinistra, il volto che sempre vediamo sventolare sulle bandiere rosse nelle piazze. A quanto pare non è una novità. Tassinari lo definisce “un ritorno di fiamma”, «negli anni sessanta si guardava al Che e ai movimenti di liberazione del terzo mondo in chiave anti-russa e anti-americana.»
Cosa vuol dire oggi “essere fascisti”? Chi sono i fascisti del terzo millennio?
Risponde Ugo Maria Tassinari
«Una premessa. Il fascismo è un fenomeno storico che ha segnato il Novecento, espressione di quella che gli storici hanno chiamato “la guerra civile europea”. Dopo la caduta del muro di Berlino, infatti, è emersa una nuova destra radicale, xenofoba, razzista, ma anche liberista e antisociale, che è sicuramente non fascista e talvolta persino antifascista.
In Italia oggi è rimasto un unico gruppo organizzato su scala nazionale di quella che un tempo si sarebbe detta destra extraparlamentare e oggi si definisce destra radicale: Forza nuova. Le altre formazioni neofasciste, nate da successive scissioni del partito che un tempo incarnava il neofascismo, la Destra (fuoriuscita da An) e la Fiamma (nata da una scissione del Msi alla nascita di An) sono comunque riconducibili all’area del centrodestra.
Diverso è il fenomeno di casaPound, il movimento giovanile fortissimo nelle scuole di Roma e disseminato con decine di piccli nuclei attivistici ma anche con strutture associative, sportive e culturali in tutt’Italia.
Per certi aspetti casapound rappresenta la continuità di quelle “politiche” della formazione neofascista “terza Posizione” presenti negli anni 70.
CasaPound è una realtà molto più articolata e complessa. Per taluni aspetti se di eredità si può parlare è maggiormente presente in Forza nuova.»
Come spiega il successo di CasaPound?
«Con la capacità di coniugare continuità e innovazione. Chiariamo che si parla di successo rispetto a delle dimensioni di scala comunque ridotta. Che con l’eccezione di Roma, i nuclei attivistici sono di poche decine di militanti. Che quando si è misurata sul terreno elettorale è rimasta al palo.
Come fa a dichiararsi antiborghese una forza nata dalla necessità della borghesia di autoconservarsi?