Hanno deciso di fare un gesto simbolico, ma significativo, i tre carabinieri del Nucleo Radiomobile di Barcellona devolvendo all’Onaomac (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri) un risarcimento di 1.500 ottenuto dal giudice, alla conclusione di un procedimento in cui erano parte offesa per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
E’ stato certamente il modo migliore per lanciare un messaggio a coloro che inveiscono spesso contro le forze dell’ordine impegnate a svolgere il proprio servizio, oltre a mettere in evidenza la sensibilità dei protagonisti che hanno voluto dare un piccolo contributo all’opera dell’associazione impegnata nell’assistenza degli orfani di carabinieri deceduti in servizio.
Il maresciallo capo Carmelo Mucella, l’appuntamento scelto Antonio Muscolino ed il carabiniere scelto Salvatore Barbitta, che adesso svolge il servizio di vicebrigadiere presso la stazione di Gioiosa Marea, hanno scelto di devolvere i 1.500 euro di risarcimento quantificato in tribunale, dopo la richiesta di transazione presentata dagli avvocati di un uomo di 50 anni, F.B., accusato di oltraggio a pubblico ufficiale.
La vicenda risale al 18 giugno 2011, quando i tre militari dell’Arma, rispettivamente Mucella primo Comandante e Muscolino e Barbitta dipendenti dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Barcellona, nel corso di un servizio perlustrativo fermarono un centauro senza casco, alla guida del motociclo Honda 600, che sfuggì al controllo, per eludere le sanzioni che gli sarebbero state contestate. Attraverso la targa del motociclo i carabinieri individuarono il responsabile e lo raggiunsero presso la propria abitazione di Sant’Antonino, per contestare il mancato stop all’alt e la conseguenti violazione al codice della strada. Dopo un primo colloquio con il cinquantenne, con quest’ultimo che cercava di giustificarsi, gli uomini della pattuglia avviarono la procedura del fermo amministrativo e davanti a quella sanzione l’uomo iniziò ad inveire verbalmente contro di loro, rivolgendo frasi oltraggiose e minacciose: “Tutti i soldi che mi fate pagare – avrebbe detto – li dovrete spendere voi a medicinali comprese le vostre famiglie!!! Non è questo il lavoro che dovete fare, voi siete pagati per fare altro!!!”. Completato il verbale e disposto il fermo del mezzo, i tre carabinieri giunti in caserma predisposero un’annotazione di servizio, denunciando il centauro per oltraggio a pubblico ufficiale e trasmettendo gli atti alla locale Procura della Repubblica. Arrivò così il rinvio a giudizio per l’uomo, ma nel settembre 2015 i legali dell’imputato proposero una transazione con il contestuale ritiro della querela, quantificando il risarcimento del danno per i tre militari in 1.500 euro. Dopo il parere favorevole dell’Avvocatura dello Stato, a cui si sono rivolti i tre carabinieri trattandosi di impiegati dello Stato, la proposta venne accolta e la somma destinata all’associazione Onamac di Roma. Si tratta di un scelta che non tutti avrebbero fatto e che fa certamente onore ai tre militari.(www.24live.it)
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