A Sinagra e Castell’Umberto. Gli abitati di Mulinazzo e Piano Monaci potrebbero essere a rischio inondazione. A dimostrarlo le abbondanti piogge di questa domenica mattina che hanno riversato un vero e proprio fiume d’acqua che, già partito copioso dal campo sportivo di Castell’Umberto, si è riversato come una vera e propria bomba d’acqua sulla provinciale che, con innesto in contrada Aria Ratto, passando da Santa Venera, porta sulla scorrevole per Sinagra.
L’articolo-denuncia di Enzo Caputo.
Da qui, dopo qualche diecina di metri, la bomba d’acqua si è riversata sulla provinciale Aria Ratto Piano Monaci Sinagra (ridotta dalla totale indifferenza della provincia di Messina ad un tratturo) e da li ha tracimato, in due tronconi, sia sulla provinciale per Santa Venera che, dopo avere tirato di tutto, nel torrente che porta dritto all’abitato di Mulinazzo.
Lo stesso torrente e lo stesso meccanismo che una diecina di anni fa sommerse di fango e detriti le palazzine bianche sulla scorrevole e per puro miracolo non ci furono morti.
Per l’occasione fu realizzato un importante intervento di raccolta a valle che, senza un adeguato intervento a monte, rischia di essere vanificato.
Stesso discorso anche sul versante che porta a Piano Monaci, dove milioni di mc di acqua, complice l’inusuale pioggia (ampiamente prevedibile dopo l’estate torrida) hanno invaso la provinciale che la collega con Castell’Umberto (la stessa che ha evitato, facendo da un primo sbarramento, e assorbendo un buon 50% dei detriti, in parte costituiti da massi giganteschi, che l’alluvione di Mulinazzo avesse conseguenze più gravi).
L’acqua già abbondante all’origine è diventato un torrente (in parte documentato a valle dopo circa una mezz’ora di pioggia) che si è riversato nella zona sovrastante.
La circolazione, praticamente impossibile sulla rotabile per Santa Venera invasa dall’acqua, necessita, ad acque defluite, un attento monitoraggio sia per il fondo stradale che per il rischio frane.
Intanto c’è già chi maligna che il torrente possa avere cancellato le “aderenze” di una leggenda metropolitana secondo la quale, nella parte del percorso, a ridosso dell’abitato, non sarebbe stata messa, nel tempo, la quantità di asfalto stanziata. Solo una leggenda ma, comunque sia, dopo questo ciclone resta poco da capire.
Se la Santa Venera- Mulinazzo piange la Aria Ratto- Piano Monaci non ha più lacrime ed è essa stessa una leggenda, ma non troppo metropolitana.
Dimenticata dalla Provincia e dai “Santi”, malgrado la sua importanza visto che in molti tratti è larga, come originariamente previsto, almeno cinque metri sconta anche la bassa densità di popolazione degli insediamenti abitati e, purtroppo il territorio che, dalla sistemazione della strada avrebbe tutto da guadagnare non è stato ancora ammesso a votare ne sembra avere avuto cittadinanza nei progetti europei per le aree omogenee(elemento conduttore tenuta idrogeologica e noccioleto) Stando alla “non troppo leggenda” essa risulterebbe addirittura asfaltata pur non avendo mai ricevuto, nella parte di proseguo con il tratto comunale, una palata di catrame.
Secondo “Radio fante” che il Comune, in passato, avrebbe addirittura stanziato dei soldi per tappare le buche almeno fino al serbatoio dell’acqua ma, ovviamente si tratterebbe della solita leggenda perché le buche con fame di catrame sono sempre più numerose senza contare poi che almeno in alcuni casi solo l’intervento dei privati ha permesso una seppur minima transitabilità.
La metamorfosi della Provincia, che sembra esserci per i posti di blocco della polizia provinciale sulla scorrevole Ponte Naso Sinagra ma è silente per la strada e l’appartenenza, sia pure “putativa”, ai Comuni di Sinagra e Castell’Umberto( anche se quest’ultimo non ha territorio attraversato) ha fatto il resto. Certo è che per la Protezione Civile un sopralluogo sarebbe d’obbligo giusto per capire se il rischio di tragedie annunciate sia reale oppure è solo il frutto di un disagio momentaneo magari sopravvalutato da chi scrive.
Intanto a parlare ci sono le immagini.
Enzo Caputo
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