Sintetiche riflessioni sulle caratteristiche geomorfologiche ed urbanistiche della Città di Brolo e connesso elevato rischio idraulico rivolte ad amministratori, tecnici e semplici cittadini brolesi.
un tecnico propone pubblicamente delle soluzioni fattive.
A proporre ed accendere il dibattito è Francesco Natoli, che si definisce “Cittadino brolese” ma di fatto uomo politico, di forte e grande militanza in associazioni di centrosinistra e nel PD, in passato attivista e responsabile del circolo “Pio la Torre” ma anche attento osservatore della politica locale.
D: Quali sono le caratteristiche principali del territorio di Brolo e quali problematiche idrauliche comporta?
R: Il territorio di Brolo è costituito da un rilievo roccioso su cui è stato eretto il Castello e una vasta piana alluvionale attraversata dai Torrenti Iannello e Brolo.
Questi corsi d’acqua, insieme al Burrone Pozzo, rappresentano un rischio idraulico significativo per l’abitato.
Il sistema di drenaggio è stato messo sotto pressione dall’aumento delle superfici impermeabili dovuto all’intensa urbanizzazione degli ultimi decenni, causando frequenti allagamenti.
D: Quali sono stati gli eventi alluvionali più significativi e quali sono state le loro conseguenze?
R: In passato, ciclicamente, entrambi i torrenti Brolo e Iannello hanno rotto gli argini, causando allagamenti che hanno devastato vaste aree. Il Burrone Pozzo, sebbene di portata minore ha contribuito a questi problemi, specialmente a causa della riduzione dell’alveo nella parte terminale.
L’ultimo episodio di rilievo è avvenuto il 18 agosto, quando un nubifragio ha causato danni significativi.
D: Quali sono le principali criticità attuali legate al rischio idraulico?
R: La principale criticità è l’inadeguatezza delle vie di deflusso delle acque verso il mare, aggravata dalla presenza del rilevato ferroviario e dalle scarse pendenze del terreno naturale e dal sistema fognario misto che non riesce a far defluire efficacemente le acque piovane nei casi di eventi critici.
Inoltre, gli sbocchi a mare spesso sono ostruiti, impedendo il corretto deflusso delle acque, specialmente durante eventi meteorici straordinari.
D: Cosa propone per mitigare il rischio idraulico a Brolo?
R: Propongo, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria che dovrebbero essere la norma, nuove opere, tra cui la realizzazione di cunettoni ispezionabili per convogliare le acque in maniera più efficiente.
Sarebbe necessario anche abbassare l’alveo del Torrente Iannello e migliorare il sistema di deflusso del Burrone Pozzo. Questi interventi, sebbene costosi e impegnativi, sono fondamentali per ridurre i rischi a lungo termine.
D: Perché è urgente intervenire adesso?
R: Gli eventi meteorici eccezionali, come nubifragi e “bombe d’acqua”, si ripetono ciclicamente. Ignorare il rischio idraulico espone Brolo a pericoli gravi, che potrebbero compromettere lo sviluppo e la sicurezza del territorio. Bisogna progettare e realizzare opere necessarie ora, per evitare danni futuri e garantire un ambiente più sicuro per la comunità.
D: Cosa pensa del dibattito attuale sui social media riguardo a questi temi?
R: Il dibattito sui social media spesso si perde in chiacchiere e giustificazioni. Tuttavia, i danni che vediamo sono reali e non possono essere ignorati.
Bisogna concentrarsi sulle soluzioni concrete, piuttosto che su discussioni sterili.
La sua analisi dettagliata
Il territorio sul quale è stato nel tempo realizzato il centro abitato di Brolo è costituito dal rilievo roccioso di modeste dimensioni – per intenderci “zona Castello ed aree limitrofe” – e dall’estesa formazione alluvionale quasi pianeggiante delimitata ad Est dal Torrente IANNELLO e ad Ovest dal Torrente BROLO, entrambi dotati di argini in muratura.
Al centro la piana è attraversata dal Burrone POZZO e fino a tempo addietro dal LAVANARO.
Nel vasto territorio denominato Centro e Piana Sottana esistevano ed esistono ancora “SAIE” per il drenaggio delle acque di falda che causano il marciume radicale delle piante; la falda in occasione di annate piovose è affiorante, come ben sanno i pochi che ancora coltivano ortaggi a monte e a valle della ferrovia.
Il Torrente BROLO e il Torrente IANNELLO in un non lontano passato (anche nel secolo scorso) hanno rotto gli argini allagando TUTTO il territorio a valle degli stessi con effetti facilmente immaginabili.
Il Torrente BROLO ruppe gli argini poco a monte del supermercato oggi denominato SuperConveniente gruppo Arena (ex SMA/MD per intenderci) adiacente alla nuova rotabile per la zona industriale e Ficarra, il Torrente IANNELLO invece a monte dell’ex Casa Anziani, trasformata in edificio scolastico tecnico professionale (oggi Istituto Alberghiero Merendino).
L’imponente alluvione ha interrato un vasto territorio con pietrame di varie dimensioni tanto che i nostri antenati hanno denominato la zona “PETRARO”, provvedendo alla bonifica della stessa.
Il Burrone POZZO sebbene molto più piccolo e con una portata idrica relativamente modesta rispetto ai due corsi d’acqua maggiori, negli ultimi decenni ha causato notevoli problemi e danni.
L’alveo del Burrone, largo poco meno di TRE metri, nella parte terminale è stato ridotto di DUE metri circa con le conseguenze registrate nel tempo, la più grave quella recentissima della tarda serata dello scorso 18 agosto.
Si sottolinea che nell’ultimo mezzo secolo nel territorio brolese vi è stata una intensa edificazione con un altrettanto intenso aumento delle superfici impermeabili (case, palazzi, strade pavimentate, piazzali vari) con un evidente aumento della quantità di pioggia da convogliare e far defluire (dato il venir meno di terreni liberi e della loro capacità naturale di assorbimento delle precipitazioni).
A fronte di ciò che dovrebbe essere ben conosciuto dagli Amministratori e dal Comune, sono rimaste invariate le vie d’uscita verso il mare.
La presenza del rilevato della ferrovia e le modeste pendenze del terreno immediatamente a monte della strada ferrata concorrono a provocare i ripetuti allagamenti nella zona.
Anche il sistema fognario cittadino (in massima parte MISTO e non SEPARATO) è rimasto sostanzialmente invariato, costituito da condotte che raccolgono insieme acque bianche e acque nere che in grande QUANTITA’ vengono “POMPATE” all’impianto di depurazione consortile di Contrada Scinà (o Gliaca).
In corrispondenza degli sbocchi a mare, le uscite dei cunettoni di troppopieno (in particolare quella di fonte l’Hotel Il Gattopardo) sono generalmente insabbiate e ostruite e di conseguenza impediscono il libero deflusso a mare delle portate di esubero presenti durante eventi meteorici straordinari.
Sebbene diversi interventi effettuati in passato la situazione non è sostanzialmente migliorata. I DISLIVELLI del terreno e quindi le pendenze delle condotte hanno la testa dura, la “gravità” altrettanto. Ed allora?
Considerato lo stato dei luoghi (o lo stato dell’arte come spesso si dice) occorrono soluzioni diverse, sebbene impegnative, costose e di medio – lungo periodo di tempo.
Le più semplici e ovvie sono gli interventi di manutenzione ordinaria.
Tra gli interventi più impegnativi vi sono:
Questa idea è stata proposta anche nero su bianco con uno Studio di Massima all’ex amministrazione Irene Ricciardello – Assessore competente Marisa Bonina – dallo Studio Tecnico Natoli (ci tengo a precisare gratuitamente e senza pretendere nulla in cambio) con l’auspicio che potesse essere la piattaforma di base su cui impiantare uno studio per un progetto esecutivo e cantierabile (con tutte le autorizzazioni e nulla osta necessari).
Sono informalmente a conoscenza che esiste almeno un altro studio (non so a che livello di approfondimento progettuale) a firma di altri tecnici, di cui ho visionato parecchi anni fa alcuni elaborati grafici, che ripensa lo smaltimento delle acque soprattutto relativamente alla zona di Via Ferrara.
In tal modo si proteggerebbe meglio la zona del Cimitero e tutti gli insediamenti della cosiddetta Piana Sottana, l’area compresa tra la ferrovia, Piazza Annunziatella, Scuola in Via Libertà e aree limitrofe.
Da cittadino e da Ingegnere Ambientale più e più volte, soprattutto nel recente passato, ho posto l’attenzione sull’enorme rischio idraulico che corre il centro abitato di Brolo, con post, foto, video sui social in occasione di particolari eventi meteorici, attraverso comunicati e note a mezzo stampa, rispondendo a chi mi chiedeva di sottolineare le priorità politico – amministrative per la nostra comunità, risultando forse spesso monotematico (me lo dico da solo) e ridondante.
Ma io il rischio idraulico lo vedevo e lo vedo ancora…e recentemente ho visto pure i danni.
Vanno celermente progettati interventi ed opere – ho sopra descritto alcune possibili soluzioni – che possibilmente verranno realizzati tra parecchi anni (previa la ricerca delle risorse economiche necessarie possibile solo se ci si dota di progetti ed autorizzazioni) ma bisogna pensarci adesso perché Brolo è a rischio e come fa un paese a svilupparsi e crescere se è a rischio?
Gli eventi meteo eccezionali periodicamente si ripetono statisticamente alla stregua dei terremoti (in funzione del tempo di ritorno dicono gli studiosi del settore) e non bisogna cadere nella trappola di pensare al fenomeno della odierna siccità in Sicilia e sottovalutare le precipitazioni intense: nubifragi, “bombe d’acqua”, etc. con la siccità c’entrano poco o nulla.
Il resto, COMPRESO quanto i social sono in grado di regalare, il chiacchiericcio, le giustificazioni… è NOIA…ma i danni sono purtroppo VERI.
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