– di Corrado Speziale –
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“L’innesto”, che rigenera futuro, è stato il tema dell’ottava edizione del “Rito” che in occasione del solstizio d’estate ha riunito ancora una volta migliaia di persone intorno alla Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte a Motta d’Affermo. E’ stato l’ennesimo successo di Antonio Presti che anche quest’anno ha radunato tantissimi artisti, poeti e performer per accogliere la luce nella prima domenica d’estate regalando un messaggio di bellezza e speranza per il futuro. Particolarmente seguita è stata la performance dei Diversi talenti, compagnia teatrale messinese formata da attori professionisti e ragazzi disabili, che ha regalato emozioni, poco prima del tramonto. Ne è scaturito un messaggio dall’altissimo valore etico. “Questi ragazzi oggi hanno restituito purezza e bellezza. Il Rito è valso soprattutto per loro”, ha commentato alla fine Antonio Presti. Il suo stimolo verso i giovani: “Spegnete i telefonini e accendete le coscienze. Leggete qualche libro in più…Solo cultura e conoscenza rendono liberi”.
Dalla semina all’innesto. Così, le metafore che richiamano la terra, la natura, il nutrimento, passando per la potenza della bellezza, il valore della conoscenza e la forza della resilienza, costituiscono le tappe di un percorso in perenne divenire. Temi che accompagnano ormai da otto anni i riti al solstizio d’estate.Antonio Presti non conosce soste, non si ferma mai. Il fondatore e presidente di Fiumara d’Arte, appena un mese fa aveva riunito poeti e performer nel bosco dell’Etna, in mezzo alle betulle, e in alcune chiese delle zona jonica messinese per far sentire la propria forza: G37, quando a qualche chilometro imperava il G7. La potenza della cultura e della conoscenza che lancia segnali e sovrasta quella del potere politico ed economico. E adesso riecco il “Rito” del solstizio accanto all’imponente tetraedro d’acciaio realizzato da Mauro Staccioli e inaugurato nel 2010. Lì accanto, in mezzo a quella natura devastata dagli incendi, dove prima dominavano alberi d’ulivo e macchia mediterranea, domenica scorsa chilometri di tulle sollevato da terra, formavano un labirinto bianco dagli effetti suggestivi che incoraggiavano il visitatore, assecondandone lo spirito. La rigenerazione del luogo era così compiuta. Dentro e tutt’intorno alla Piramide, dal primo pomeriggio al tramonto, tantissimi artisti, poeti e performer hanno regalato momenti coinvolgenti. Installazioni, canti, musica, recitazioni di poesie e brevi performance hanno dato “anima” al pomeriggio più atteso dell’anno, il più ricco di luce: dentro la struttura il fascio di luce che penetrava dalla fessura si scomponeva perfettamente in due direzioni ortogonali disegnando come per incanto l’orizzontalità terrena della vita e la verticalità tra cielo e terra, facendo vertice al centro del mandala di pietre ferrose che sta alla base della struttura. E’ lì che materialità e spiritualità convergono, disegnando una geometria perfetta. Per il resto, dentro, assieme agli attori che recitano, sono i visitatori stessi, “devoti” alla bellezza, a rendersi protagonisti. Nella grande area esterna che declina nel versante ovest, per la prima volta, il grande mandala artistico ha lasciato il posto a due stelle. Poco più su, giusto per immortalare e descrivere qualche opera tra tante altre di affermati artisti, la sobrietà e il candore di due alberelli di Demetrio Scopelliti accompagnano il visitatore fino al tunnel che porta alla Piramide. In alto, accanto all’imponente solido d’acciaio, prende corpo decisamente il tema dell’evento: l’innesto tra l’uomo e la natura attraverso l’ascolto della terra, realizzato con piantine grasse, è la rappresentazione di Manuela Caruso, MaCa il suo nome da artista. Accanto al labirinto di tulle, Stello Quartarone nella sua installazione “Il richiamo dell’anima”, ha dato vita a due bambini, in mezzo tra il bene e il male, tra la ricchezza e la povertà. Ma loro, con l’innocenza che li contraddistingue sono felici, sempre. Accanto, dopo aver calpestato uno zerbino con il “vile denaro” ci si incontra sotto una nuova luce, dove il suono, nelle pause, diviene silenzio. Accanto, in un ampio spazio, Giuseppe Raffaele ha raffigurato un “mare” in fil di ferro che si attraversa verso due sedie che danno fronte alla montagna: sedendosi si immortala la realtà e la finzione su uno sfondo inusuale come la Piramide, lasciata alle spalle. Le sedie hanno differenza di genere: quella femminile è composta su triangoli, quella maschile sulla verticalità e l’imponenza. In generale, nessuna opera prevale sull’altra, è l’insieme che conta, in un tutt’uno attraverso l’interazione con i visitatori. Come di consueto, centinaia sono stati i pensieri, messaggi e desideri lasciati sulle strisce di tela bianca allacciate ai paletti di canna, lasciate al vento e consegnati al futuro. Nell’ambito delle performance teatrali, la creazione come rinascita è stato il tema della rappresentazione, particolarmente seguita, messa in scena dai Diversi talenti, compagnia teatrale messinese formata da attori professionisti e ragazzi disabili, che ha regalato emozioni, poco prima del tramonto. Ne è scaturito un messaggio dall’altissimo valore etico. “Dolce sentire”, nota per Fratello Sole e Sorella Luna dal Cantico delle Creature, è stato il leitmotiv della performance sotto la regia di Fabio La Rosa. Voci e gestualità caratterizzate da innocenza e purezza hanno trovato luogo accanto alla Piramide: “Dio creò il bene e il male, il buio e la luce. Noi abbiamo scelto il bene, abbiamo scelto la luce”. Applausi e commozione. “Questi ragazzi oggi hanno restituito purezza e bellezza. Il Rito è valso soprattutto per loro”, ha commentato alla fine Antonio Presti. Il fondatore di Fiumara d’Arte, intrattenendosi con qualche giornalista, aveva lanciato così il proprio messaggio: “Solo con il sapere, con l’innesto della conoscenza, ci si può ribellare al potere della mediocrità. Questo è il messaggio che diamo oggi a tutta la Sicilia e al mondo. Cerchiamo di comunicare col cuore, considerandolo veicolo di bellezza”. Il pensiero ai giovani: “A loro bisogna far notare che c’è un sistema scellerato che non progetta futuro. Li esortiamo a non lasciare la Sicilia”. Con un richiamo diretto: “Spegnete i telefonini e accendete le coscienze. Leggete qualche libro in più…Solo cultura e conoscenza rendono liberi”.
Con l’incantevole sfondo del tramonto, a chiusura della prima domenica d’estate, si è svolta la meditazione yoga ad opera dell’Atman Yoga Association Enna: uno splendido colpo d’occhio accompagnato dal silenzio, in un luogo ideale.
Tramontato il sole, applausi, auguri e festeggiamenti. Con una performance inattesa: è stata fatta “vibrare” la Piramide a suon di percussioni, lungo il suo perimetro.
Come lo scorso anno, l’Atelier sul Mare ha ospitato la mostra Ecolab di Linda Schipani, curata da Gianfranco Molino. Assieme alle opere di quest’ultima sono state esposte quelle di tanti altri artisti che si sono dedicati, anche una tantum, alla realizzazione di opere grazie all’utilizzo di materiali riciclati.
Il prossimo appuntamento con Antonio Presti e Fiumara d’Arte sarà a Taormina, al villaggio Le Rocce. Data prevista, ancora da definire, un giorno tra il 10 e il 15 luglio. Sarà il primo passo verso il riscatto di quel sito abbandonato da decenni, adesso concesso in comodato d’uso dalla Città Metropolitana alla Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte, affinché lo faccia rinascere nel segno dell’arte e della condivisione.
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