La quinta edizione del Festival multidisciplinare è in programma dall’8 al 14 luglio e il tema di quest’anno è l’Abilità nell’Abitare
Si svolgerà dall’8 al 14 luglio nel suggestivo comune di Castroreale (Messina), la quinta edizione di InCastro, il festival site specific che si fonda sulla fusione tra danza, musica e paesaggio, con la direzione artistica di Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari e la direzione organizzativa di Danila Blasi, sostenuto dal Ministero della Cultura, Comune di Castroreale e Unione dei Comuni – Valle del Patri.
L’evento prevede spettacoli, laboratori e residenze con la partecipazione di importanti esponenti della danza contemporanea a livello internazionale, con in programma ben due prime nazionali e cinque progetti speciali site specific pensati appositamente per InCastro.
Il tema dell’edizione 2023 è l’Abilità nell’Abitare, a conferma della vocazione di questo festival multidisciplinare al coinvolgimento diffuso del borgo di Castroreale e della sua comunità, valorizzandone anche le specificità del luogo.
All’interno della manifestazione sono presenti anche interessanti progetti trasversali, in collaborazione con la Fondazione Fiumara d’Arte presieduta da Antonio Presti, come ad esempio il progetto Offerta della parola, che mira all’installazione di parole emozionali all’interno di Castroreale e delle sue frazioni.
“Oggi più che mai – dichiara Antonio Presti – è forte la necessità di restituire bellezza al territorio e alle nuove generazioni. La conoscenza è il potere più grande che abbiamo perché condividendola aumenta e si rafforza; eventi come InCastro Festival sono strumenti di questo potere. La poesia, la danza, la musica sono veicoli conduttori di valore universale, testimonianza democratica di impegno. Arte e cultura devono andare nelle scuole e restituire ai ragazzi il loro diritto alla cittadinanza, trasmettendo il valore politico della differenza”
I direttori artistici, Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari, spiegano: «Sono state selezionate compagnie che inseriscono nella loro ricerca un lavoro con il genius loci e che innestano differenti discipline. Abbiamo così creato ‘incastri’ che mettono in relazione musicisti, coreografi, paesaggi e architetture, puntando su performance partecipate, nelle quali il pubblico entra nel corpus performativo con il lavoro dei coreografi, ma non solo. L’intenzione è quella di creare un contenitore d’arte da far vivere e abitare allo spettatore secondo le proprie abilità. Questo avverrà in rete con la comunità e le realtà operanti a Castroreale e nelle zone limitrofe. Siamo sempre più convinti dell’importanza di riappropriarsi dei propri luoghi e della valorizzazione del turismo relazionale che prende sempre più piede in borghi come Castroreale, che sono a rischio spopolamento».