Lo ha detto il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, nel corso di una conferenza stampa in prefettura, in vista delle manifestazioni di domani.
Il prefetto ha spiegato che i motivi per vietare le manifestazioni sono quelli previsti dalla legge Scelba o Mancino o se il corteo di per se’ possa determinare problemi di ordine pubblico e il corteo di Casapound non rientra in questi casi. (fonte Sod//Adnkronos).
Il Prefetto erara stato sollecitatò a non autorizzare il corteo anche dalla comunità ebraica. C’era stata anche una lettera aperta al sindaco Alemanno .
Ed era una lettera firmata da cinque ragazzi, con una richiesta: «Non autorizzi il corteo di CasaPound». Contro la manifestazione, organizzata per il 24 novembre dal movimento politico di destra, è stata aperta una frequentatissima pagina Facebook, migliaia di condivisioni in pochi giorni.
Un semplice appello che ha avuto un successo enorme di contatti e molte reazioni politiche.
La risposta del sindaco forse li ha delusi: «Ho chiesto una regolamentazione per lo svolgimento delle manifestazioni che deve valere per tutte le parti politiche, per evitare il blocco del traffico e il rischio di degenerazioni violente e di espressioni contrarie alla Costituzione. Questi principi valgono per i Cobas come per Casapound».
Di fatto un no, alla richiesta di fermare il corteo e un’equiparazione tra i cortei di estrema destra a quelli di segno opposto.
L’appello dei cinque ragazzi si spiega anche con le polemiche che hanno accompagnato la manifestazione di destra del 10 novembre, quando qualche centinaia di estremisti, alcuni arrivati anche dall’estero, avevano sfilato contro l’austerità esibendo croci celtiche e altri simboli eversivi.
Ma a pochi giorni di distanza dagli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, i giovani firmatari della lettera prendono le distanze dagli episodi di intolleranza di ogni colore: «I fatti di violenza e di razzismo di Roma, con una chiara radice antisemita, sono sintomatici di quanto andiamo dicendo da giorni: odio e fascismo vanno combattuti con tutte le armi del dialogo e della tolleranza.
Ma anche con le ragioni del diritto e della civiltà. Per tutte queste ragioni arriva l’appello a non concedere la piazza a una nuova manifestazione a rischio».
Alle obiezioni basate sulla libertà d’espressione i ragazzi rispondono così: «Se è vero che la Costituzione garantisce libertà di espressione e manifestazione è anche vero che le istituzioni di Roma e del Lazio dovrebbero prendere le distanze da manifestazioni come quella di Casapound del 24 novembre».
La risposta degli organizzatori è affidata a un comunicato: «Appelli scritti in fotocopia, sempre con la stessa litania stanca e vecchia di quarant’anni, scritti da un pugno di giovani in cerca di visibilità – scrivono i ragazzi di estrema destra – A loro ricordiamo che ci presenteremo alle elezioni regionali e comunali: se ci odiano con tanto cieco fanatismo possono sempre non votarci».
Oltre al rischio del corteo la mobilitazione, specie quella online, prende di mira anche la concessione a Casapound di un edificio del Comune, «ci pare vergognoso assegnare un immobile del valore di 11.800.000 di euro al movimento».
La polemica tra gli schieramenti è partita: «Invece di protestare ogni volta quando a sfilare sono lavoratori, studenti – spiega Marco Miccoli, segretario del Pd romano – il sindaco faccia sentire la propria voce anche quando i cortei sono organizzati da gruppi neofascisti».
Ancora più duro Paolo Masini (Pd): «È evidente come Alemanno abbia un debole per i fascisti del nuovo millennio». Il sindaco, oltre a replicare alla lettera, parte all’attacco: «È inutile che gli esponenti del Pd si agitino tanto per coprire la vergogna di manifestanti di estrema sinistra che non hanno soltanto provocato violenze contro la polizia ma hanno addirittura insultato la Comunità ebraica di Roma».
(fonte http://www.ilmessaggero.it)
Questo il comunicato ufficiale CPI
CORTEI, CASAPOUND: DOMANI MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO MONTI
“Il tragitto iniziale da piazza della Repubblica al Colosseo – ha spiegato Antonini – è stato cambiato dopo che abbiamo concordato con la questura un nuovo percorso, da piazza Mazzini a Ponte Milvio. Abbiamo accettato responsabilmente la variazione anche se da parte nostra non c’è alcuna intenzione di alzare la tensione. E questo nonostante la provocazione di un sit in antifascista in piazza dell’Esquilino, che è un po’ come se noi facessimo un comizio in via dei Volsci”.
Per Di Stefano, “CasaPound sta cambiando pelle, domani non vedrete solo militanti, ma anche padri di famiglia, persone in difficoltà che ci hanno chiesto aiuto. Da quando si è insediato questo governo tutto è peggiorato, la situazione è insostenibile, eppure la sinistra pensa solo a CasaPound”. Ricordando che Cpi si presenterà nel Lazio alle prossime elezioni comunali e regionali, Di Stefano ha affermato che “questa scelta mette la parola fine, se mai ce ne fosse bisogno, al problema della costituzionalità di CasaPound. Incostituzionale è chi delocalizza, venendo meno alla ‘funzione sociale’ della proprietà prevista dalla Carta, non noi. Cpi ha consensi perché è nuova, diversa, radicale, perché ha idee. Anche di Europa ha un’idea precisa: CasaPound è europeista ma contraria a una Ue che fa figli e figliastri, e per questo domani saranno in tanti ad arrivare a Roma da tutto il continente per manifestare con noi”.
La manifestazione di domani potrà essere seguita in diretta su www.radiobandieranera.org
diretta twitter dall’account casapounditalia #casapound24novembre
foto e filmati saranno liberamente scaricabili da www.facebook.com/votacasapound
(fonte facebook)
info: 3478057510
www.casapounditalia.org
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