La Polizia di Stato del Commissariato P.S. di Milazzo ha arrestato, nel pomeriggio di ieri 11 c.m., in Rometta, D.S., un pensionato italiano di 56 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, per violenza sessuale continuata in danno di due giovani ragazze minorenni, di cui una inferiore degli anni 14. L’uomo, in più occasioni, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle giovani vittime, le costringeva – separatamente – a subire atti sessuali, consistiti nel palpeggiarle, spogliarle e toccarle nelle parti intime. I fatti si sono verificati per quasi due anni, dal mese di giugno del 2008, e sono stati smascherati grazie al valido lavoro effettuato dalla psicologa che lavora all’interno di un Istituto Scolastico di secondo grado, sito in Milazzo, frequentato dalla più piccola delle giovani vittime. La segnalazione di presunti abusi sessuali è stata portata immediatamente all’attenzione della Polizia di Stato di Milazzo che ha prontamente avviato una attività investigativa di concerto con le Procure della Repubblica di Barcellona P.G. e di Messina. La giovane vittima, è stata dapprima supportata ed assistita psicologicamente e, successivamente, è stata lungamente ascoltata dagli inquirenti che hanno ricostruito l’intera vicenda. La ragazza ha raccontato di avere conosciuto la convivente straniera dell’arrestato, la quale svolgeva l’attività di estetista all’interno della propria abitazione. Nel tempo, il rapporto di frequentazione è cresciuto e così, la giovane ragazza, ha conosciuto anche l’uomo che – ben presto – ne ha accattivato le simpatie, tanto da entrare in confidenza ed amicizia anche con costui. L’uomo, profittando della ingenuità e della particolare fragilità della ragazza – che proveniva da un ambiente familiare particolarmente disagiato, con genitori separati ed in cattive condizioni economiche – l’ha suggestionata facendole credere di possedere poteri speciali nelle mani e di essere un pranoterapeuta. La giovane, che era affetta da una irritazione cutanea e che credeva di essere sovrappeso, ha ritenuto di potere essere guarita dall’uomo. Costui, profittando della momentanea disattenzione della convivente, ha iniziato a palpeggiare la giovane ragazza, toccandola in diverse parti del corpo, anche in quelle più intime. L’episodio si è poi ripetuto in altre circostanze – sempre in assenza della convivente – con modalità sempre più morbose ed invasive. La ragazza, che ancora non aveva avuto esperienze sessuali con altri, innanzi a tali comportamenti ha mantenuto un atteggiamento passivo, fortemente condizionato dall’agire dell’uomo che l’aveva indotta a pensare che stava agendo per il suo bene e per farla guarire. Il disagio della ragazza però cresceva sempre più, così come la percezione del disvalore di quanto le stava accadendo. Decide, pertanto, di confidarsi con alcune amiche e con sorpresa viene a scoprire che anche un’altra ragazza, poco più grande di lei, che frequentava la casa dell’uomo, era stata abusata sessualmente da costui. La tecnica usata dall’uomo è risultata essere pressoché identica anche in questo secondo caso. La seconda ragazza era infatti affetta da una forma leggera di scoliosi e l’uomo, facendole credere di poterla guarire con il tocco delle sue mani, la palpeggiava nel corpo, spingendosi fino a baciarla. La storia ha avuto un epilogo quando la prima ragazza ha avuto il coraggio di sottrarsi definitivamente dalla morsa dell’uomo e di denunziare l’accaduto alla psicologa della scuola. Nel corso delle successive indagini è emerso che l’uomo – il quale annovera precedenti per usura – ha sfruttato grandemente la gracilità psicologica ed emotiva delle sue giovani vittime, esercitando su di esse una micidiale azione di plagio e di soggezione, sino al punto da indurle a subire le sue condotte senza apparenti reazioni, anzi facendole credere di agire per il loro bene. Egli è entrato in confidenza con le ragazze e, progressivamente, in assenza di un supporto familiare adeguato e ben strutturato, è divenuto un punto di riferimento per esse. Né le giovani vittime, per la loro tenera età, sono state in grado di reagire adeguatamente, vittime del loro naturale senso di vergogna, indotte a vivere in silenzio una sconvolgente realtà. Adesso, con l’arresto dell’uomo, è stata messa la parola fine a questa terribile storia, maturata in clima sociale di subcultura e di grave disagio affettivo. L’uomo, ieri pomeriggio, è stato rintracciato nella sua abitazione di Rometta e, sotto gli occhi increduli della sua convivente, è stato tratto in arresto per essere condotto in carcere a Gazzi. Dovrà rispondere di violenza sessuale continuata. Le indagini, originariamente avviate dal Dott. Francesco Massara della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., sono state portate a compimento, per competenza territoriale, dalla Dott.sa Liliana Todaro della Procura della Repubblica di Messina. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dalla Dott.sa Maria Vermiglio, G.I.P. del Tribunale di Messina. L’arrestato è difeso dall’Avv.to Aurelia Jannello del foro di Messina.