Attraversare la “porta†di Rossana Ragusa per scoprire “l’amore per la natura†e sconfiggere, con la “bellezza†le “immondizie del mondoâ€Â.
Scoprire una giovane artista, neanche trentenne, e scorgere il suo percorso, di vita, di crescita interiore, il senso dell’esistenza che nasce dai piccoli gesti, rimane un’esperienza spesso unica, che riempie ed accoglie.
Questo capita quando, evitando di andare per le tangenti, ci si sofferma e s’interseca il mondo di Rossana, la sua serenitàed il “senso delle cose vissute†che trasmette e che immerge in un’illuminata saggezza meditativa, priva di pregiudizi e retorica.
Anche con parole semplici, che toccano il cuore, che scivolano sull’anima e ne segnano indelebili tatuaggi.
Così diventa naturale scoprirla, attraverso la lettura di una sua poesia, ed avvicinarsi al suo segno artistico, intuendone la forza, godendo della cromaticità, ma soprattutto facendo rotearsi intorno la sua creativitàed il suo pensiero che, ricco di suggestioni orientali, approda ai Maestri della meditazione e della fede.
Nasce a Ragusa, che giàprima del boom turistico legato alla saga del Commissario Montalbano, rimaneva, ben lontana dagli riflettori edulcorati del turismo di massa e dei nuovi B&b, sempre terra assolata, che conservava tesori antichi, Ibla, Pantalica, il Barocco, ma anche fatta di serre, emigrazione, pescatori, grandi mercati, buon vino e contraddizioni.
Rossana costruisce l’adolescenza con giochi da “maschiâ€Âche alterna alla cura per i peluche e la “scrittura†o meglio il disegno, poi l’incontro con lo sport, da dove attinge forza e spunti per meglio guardarsi dentro alla pari delle letture e delle successive esperienze spirituali, artistiche e di cultura umana.â€Â, ed infine i percorsi formativi della scuola d’arte di Modica, prima, e di Firenze poi.
Vent’anni d’esperienze che le fanno conoscere l’animo degli uomini, le dinamiche formative, l’apporto degli insegnamenti , buoni e cattivi, al punto che spesso dice “ i bambini sono come vasi ancora tutti da colmare e modellare e asseconda di chi incontrano sulla loro via, dentro troveranno semi o serpi….†.
Amore per la scuola, che vorrebbe diversa, le illusioni creative, verso i grandi progetti, i sogni, ad uno ad uno tirati fuori dal cassetto, i viaggi, anche on the road… sono l’humus dove lei, da sempre, trova spunti per creare e riflettere.
Così vengono fuori anche aliti poetici di grande intensità. “Sono una porta†, presentata in un recital quest’estate a Ficarra, viene scritta nel 2002, “allora – dice Rossana – avevo in affitto una stanza a Ragusa Ibla, perché studiavo all’Accademia delle Belle Arti di Ragusa, e ogni tanto passeggiando per le viuzze del centro rimanevo affascinata dalle trame di queste porte, che inizialmente presi a fotografare, poi, piano piano a visitare, ed ascoltare quello che esse avevano da direâ€Â.
Pittrice “naturale†ama dipingere i “sassiâ€Â, che definisce “fiori da condividereâ€Â.
Questi diventano oggetti cult, sculture, ma anche monili augurali. “sono cocci, pietre, sassi, raccolti in questi anni in spiagge, terreni, lungo i fiumi, che si raccontano e raccontano la storia dei luoghiâ€Â. “L’amore che ho per loro – afferma la pittrice – mi permette di dipingerli, colorarli, dal loro un volto perchè hanno tante cose, anche loro, da narrarci, basta voler stare lì ad ascoltareâ€Â.
Queste sculture naturali rientreranno in un progetto che lei stessa sta curando per la Mondadori di Modica, sotto l’invito dell’antropologa Sara Ongaro, che saràpresentato nei prossimi mesi dove ogni pietra, saràaccompagnata da una poesia o un breve scritto.
Progetti per il 2010 Rossana Ragusa ne ha tanti;
“La scuola fiorisceâ€Â, pensato per le scuole, teso a risvegliare l’entusiasmo, la creativitàed il rispetto, anche tra i docenti, verso l’ambiente che ci ospita;
“Alla ricerca del tempo perdutoâ€Â, altro progetto che saràpresto integrato nell’attivitàdidattica dell’ITC “Archimede†di Modica e che si sviluppa sulle sinestesie partendo dalla poesia “Correspondence†di Charles Baudelaire e che, attraverso la parola, la grafica, il corpo, la danza e la musica coinvolge e rende partecipi all’esperienza artistica anche gli spettatori.
Ed infine la voglia di insegnare … “un ambiente spesso difficile, perché pochi sono i maestri di vocazione, dentro un sistema che spesso non ammette cervelli pensanti, autonomi, ma piuttosto mira a depersonalizzare l’individuo, a fargli perdere di vista ciò di quanto ha di più prezioso: se stessoâ€Â, e dove la Rossana artista spesso sta stretta tra quei programmi demenziali e immondizie musicali, se si vuole dirla un pò come Battiato.
E per concludere, la stessa artista attinge alla frase di un uomo che ama tantissimo, il Mahatma Ghandi “dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondoâ€Â.
Ed intanto Rossana continua a dipingere ed ama condividere quei fiori che veste di colori e che parlano di sè e dell’essere, che schiudono la fantasia verso l’ignoto che abbiamo dentro, che diventano nuovi e favorenti “mandala†di pace e d’ispirazione.
ÂÂ
Massimo Scaffidi
Sono una porta
Il sole spacca il mio colore
la pioggia mi lava e logora
l’uomo mi perfora e m’incatena
mi libera e mi rende barriera
tra ciò che stàdentro
e ciò che stàfuori
foro attraverso cui guardare
mi chiude mi sbatte mi socchiude
mi solca mi picchia mi spalanca
piange su me che ho anima di ferro
che ho anima di legno
ho anima.
Sono il tempo che scorre
osserva le mie chiusure e le mie rughe
le mie cicatrici le mie lacerazioni
sono una porta che vive i suoi dolori;
curata lavata picchiata
maltrattata nuova asciugata
vecchia misteriosa restaurata
austera moderna rinnovata
inchiodata dipinta spaccata
impreziosita incisa sporcata.
Nascondo i rancori le gioie
le voci le urla i silenzi le alienazioni
i pianti e i dolori dei miei padroni
sono una porta facciata di donna uomo bambino.
Per tutte le volte che ti sei chiuso dentro
per tutte le volte che mi hai lasciata serrata
per tutte le volte che ti ho chiuso fuori
per tutte le volte che non sò cosa è successo
per tutte le volte che ho aspettato
per tutte le volte che mi hai abbandonata
per tutte le volte che hai rinunciato e non sei entrato
per tutte le volte che non hai fatto più ritorno
per tutte le volte che non mi hai vista invecchaire
per tutte le volte che il tempo ci ha lasciati
per tutte le volte che mi hai dimenticata
per tutte le volte.
Sono una porta e ho anima di legno
sono una porta e ho anima di ferro
anima di vetro
io possiedo.
Rossana Ragusa