Nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università.
nell’Aula Magna del Papardo
Si è svolta, nell’Aula Magna del Polo Papardo, l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-22 dell’Università di Messina, torna in presenza dopo due anni a causa della pandemia.
monito contro la guerra in Ucraina
Polo appena ristrutturato con un ingente investimento volto a migliorare le infrastrutture didattiche (realizzati 400 laboratori) ed i servizi agli studenti. Il ritorno con la gente si è aperto con il monito contro la guerra in Ucraina, pronunciato dal Rettore Salvatore Cuzzocrea a nome della comunità accademica messinese pronta a contribuire alle iniziative umanitarie accogliendo studenti e docenti in fuga.
Una disponibilità alla quale ha plaudito la ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica Maria Cristina Messa, intervenuta in collegamento da Roma ricordando come “la sfida principale sia dimostrare che la ricerca può essere il punto di riferimento per la crescita della società, e ciò è importante soprattutto al Sud. L’investimento per il Sud è totale e ciò che l’Ateneo di Messina fa è importante per tutti noi. Il mondo dell’Università è in fermento per tutti i fondi che non aveva da anni, e Messina ha tutte le carte in regola nella sfida per gli investimenti”.
Gli interventi di Patrik Zaki e Maria Cristina Messa
Quindi, a sorpresa, c’è stato l’intervento di Patrik Zaki, lo studente dell’Università di Bologna, scarcerato dopo due anni ma ancora costretto a non poter lasciare l’Egitto in attesa di giudizio. Zaki, accolto da un lungo applauso, ha ringraziato la comunità accademica e la città di Messina per la vicinanza manifestatagli: “Mi sento parte di questa comunità” ha detto.
Lo stesso sentimento espresso anche da Tamana Karimi, studentessa afghana del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, iscritta al corso di laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, che ha ringraziato l’Ateneo per l’accoglienza e la reale garanzia del diritto allo studio.
IL dottorato honoris causa
Il momento centrale è stato il conferimento del dottorato honoris causa in Scienze Politiche alla giornalista e docente universitaria a Miami, la palestinese, ma con cittadinanza italiana e israeliana, Rula Jebreal. A presentarla, ricostruendo la carriera, il Pro rettore agli Affari generali Luigi Chiara, che ne ha tratteggiato l’esperienza umana e professionale nella difesa dei diritti e nella lotta alla violenza di genere.
La testimonianza della giornalista ha colpito tutti.
Presenti i massimi rappresentanti istituzionali fra cui il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, il Prefetto di Messina Cosima di Stani, i rappresentanti della struttura commissariale del Comune e delle Università di Catania, Palermo, Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro e della LUMSA. Presenti inoltre i componenti della comunità accademica e degli organi collegiali oltre ai vertici di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Marina Militare, Esercito nonché una folta delegazione di senatori e deputati, nazionali e regionali.
La manifestazione si era aperta con l’Inno di Mameli eseguito dal Coro dell’Ateneo. Seduta fissa sul palco l’Orchestra Filarmonica di Giostra, diretta dal giovane maestro Giuseppe Lo Presti. Si tratta di una nuova realtà (35 musicisti). L’orchestra ha svolto diversi concerti e lunedì scorso, sul canale nazionale TV2000. All’inaugurazione dell’Anno Accademica la Filarmonica di Giostra ha eseguito Il Mattino dal “Peer Gynt” di Edvard Grieg, la Eine Kleine Nachtmusik (primo movimento) di Wolfgang Amadeus Mozart e Destino, una delle composizioni dello stesso direttore Giuseppe Lo Presti e che sta riscuotendo un grande successo.