SACELIT – La telenovelas continua. Ecco ancora la replica di Pandolfo
Cronaca Provinciale

SACELIT – La telenovelas continua. Ecco ancora la replica di Pandolfo

amianto1Una telenovalas che non ci piace, che fa male, che sembra il ballo degli sciacalli sul cadavere ed il dolore di operai, di gente che ha perso tutto, dal posto di lavoro, alla salute, agli affetti.

Ci riferiamo alla polemica, ormai siamo alla sesta lettera di smentite e rettiche, tra sindacalisti, avvocati, dipendenti e comitati ex esposti amianto Sacelit – Italcementi.

Riceviamo il documento che segue e doverosamente lo pubblichiamo come tale, come fatto in precedenza con gli altri, pur non conoscendo direttamente la realtà dei fatti su quanto affermato da Antonino Pandolfo, da Nania, dall’avvocato Corrado Martelli. E lo pubblichiamo pur non essendo stati nelle segreterie politiche o sindacali, nè alle poste a controllare bolli e raccomandate.

Pubblichiamo tutto, ora ovviamente anche con moltissime riserve, consapevoli come già detto in una nota precedente che abbiamo voluto dare voce agli operai ed alle loro vertenze. E abbiamo anche creduto che era opportuno e necessario.

Forse stampa accreditata e di “regime ben si guarda di pubblicare queste note… un giornale on line, libero e indipendete può farlo…. anzi dovrebbe farlo in una logica dialettica e democratica.

Nè servi, nè padroni.

Pubblicheremo ancora, smentite e rettifiche, turandoci il naso per il senso di nausea che proviamo, a volte, quando pensiamo che la politica o il personalismo spesso usa questi mezzi e ci scusiamo, non potendo verificare le fonti, se diventiamo oggetto di millantatori o di chi vuol carpire la nostra buonafede.

Che le parti prendano, senza denunciare, chi si presta ad offrire i mezzi del confronto per arrivare alla verità, il lato positivo del confronto.

Dite la vostra, avete una platea a cui parlare e chiarire… non facciamo il tramite, il megafono, la vostra tribuna, uguale per tutti, senza pregiudizi, senza censure.

Il tempo sarà galant’uomo e darà ragione a chi dice la verità ed è nel giusto… noi vorremo vedere, e scrivere, che giunga presto il tempo per i risarcimenti e la giustizia sui dipendenti dell’impero dell’eternit.

 

Ecco la nota

Oggetto: ultima replica Sig. Pandolfo A. e gruppo ex operai Sacelit su chiarimenti formazione e nascita comitato permanente ex esposti amianto ambiente Sacelit nonché iscrizione dello stesso legalmente riconosciuta.

Ancor più mesta diviene la richiesta di chiarimenti come citata in oggetto dovendo ricordare che antecedentemente al 2001 il comitato permanente ex esposti amianto ambiente Sacelit non esisteva, è nato la sera del tragico incidente ferroviario di Rometta dove ci spiace a doverlo ricordare ma ciò serve solo a dare una data precisa in merito ad un tragico evento la dove lo stesso fratello del sig. Salvatore Nania perse la vita.

Alle ore 16:00 nel salone parrocchiale della frazione di Archi si tenne una riunione conclusa con l’apposizione delle firme su un foglio in bianco di tutti gli operai ex Sacelit e familiari deceduti degli stessi presenti, affinché si finalizzasse ciò alla tutela degli operai Sacelit formandosi in comitato.

Solo dopo tale triste tragica data e ci si scusa nel doverla ricordare nacque il cosi detto comitato permanente ex esposti amianto ambiente Sacelit, la cui segreteria organizzativa Cisl era presso la sede della Cisl in Via Palmiro Togliatti n°37 Giammoro (Me).

Come riportato sugli inviti spediti a seguito dei convegni e dibattiti del 03/07/2004 e del 07/10/2006 che si sono tenuti con grande eco della stampa in San Filippo Del Mela.

Tale comitato è stato riunito in assemblea solo successivamente al 2001in data 10/02/2003 per richiedere di stipulare un protocollo con L’USL 5 pro tempore per effettuare visite mediche degli operai ex Sacelit e familiari degli stessi.

Protocollo che a seguito fu stipulato nel Febbraio del 2003 come dallo stesso firmatario al tempo, solo Salvatore Nania per il comitato, informava in data 10/05/2004, con lettera: i familiari degli ex operai deceduti ed esposti Amianto della nuova Sacelit in S. Filippo del Mela, protocollo mai visto dagli ex operai Sacelit e dai familiari dei  deceduti, componenti il comitato.

Nella stessa lettera questi citava le assemblee successive al 2001.

Pur permanendo nelle firme per il comitato (solo e semplicemente) Salvatore Nania. In documentazione in nostro possesso firmava COES per esteso comitato ex esposti Sacelit, senza alcuna assemblea e senza mai si dice mai consultare nessuno. Dunque a far data dal Febbraio 2003 non si è tenuta alcuna assemblea con tutti i componenti del COES. Salvo essere arrivata altra lettera il 21/06/2004 avente in oggetto sollecito documentazione stessa intestazione richiedente foto del defunto operaio ex Sacelit, documentazione di visite mediche in copia e contributo di spese pari a € 10.00 per il neo instaurando convegno del 28/06/ 2004 che ebbe come già citato grande eco sulla stampa.

Anch’essa firmata (solo e semplicemente) per il comitato Salvatore Nania in data 21/06/2004.

Nessuna assemblea si è mai più tenuta sino alla data odierna.  

In che modo è divenuto presidente Salvatore Nania?

Chi lo ha eletto presidente ed in quale assemblea del comitato permanente ex esposti Amianto ambiente Sacelit in presenza di tutti i firmatari del 2001?

Perché come sindacalista Cisl durante il periodo lavorativo presso la ex Sacelit di S. Filippo del Mela dal 1971 al 1993 Salvatore Nania non ha mai denunciato presso la competente procura quanto accadeva all’interno della Sacelit?

Perche non ha mai denunciato in quegli anni pubblicamente attraverso manifestazioni o quant’altro, ciò che accadeva e i costanti continui decessi dei compagni di lavoro a causa di malattie amianto correlate?

Come mai ha dichiarato ciò che avveniva all’interno della Sacelit, 9 anni dopo la chiusura della stessa alla stampa e solo dopo le firme del 2001e dopo essere entrato in possesso delle sentenze di  1 – 2 – 3 GRADO vinte e promosse autonomamente dai primi 6 ex operai Sacelit attraverso il proprio legale di fiducia che al Nania riusciva di replicare con lo stesso risultato dichiarandosi Sindacalista Cisl ma richiedendo soldi, nella misura del 10%  e successivamente del 12% liquidi, senza alcun assegno agli operai che vincevano le vertenze contro la Sacelit?

Perché sta estendendo le visite mediche agli altri operai esposti all’Amianto Enel, Raffineria ecc. ecc. richiamando negli articoli stampa gli ex operai Sacelit senza mai consultarli dal 2003 alla data odierna?

E per tale motivo che il Sig. Pandolfo A. figlio del 1 operaio ex Sacelit defunto anch’egli firmatario nel 2001 è stato promotore attraverso il PDCI delle Interpellanze Parlamentari del 2003 e del 2004 in favore degli ex operai Sacelit con la finalità di tutelare se stesso e tutti gli operai Sacelit da qualunque terzo fine notando che nulla stava avvenendo nell’interessi degli stessi.

Ciò non bastasse attraverso i propri legali e lo stesso PDCI promoveva l’ISPEZIONE MINISTERIALE ALLA EX SACELIT COME RIPORTATO DALLA STAMPA PRO TEMPORE, ADIBITA A DEPOSITO DI GENERI ALIMENTARI, MAI BONIFICATA.

Chi smentirebbe tale operato comprovato da atti Parlamentari e Ministeriali?

Chi è il sedicente diffamatore è calunniatore?

Chi è il Millantatore?

Chi può dimostrare atti alla mano di aver tutelato gli ex operai Sacelit?

Chi può dimostrare che la propria posizione economica e sociale e mutata notevolmente da quando è nato il comitato è le cifre di denaro che sono ruotate attorno a tale triste bieca  e cinica vicenda?

Chi può dimostrare di essere regolarmente iscritto come associazione o come comitato che dir si voglia senza gettare fango sui defunti operai ex Sacelit e sulle sofferenze di coloro che sono ancora in vita?

Chi ha stipulato l’accordo solidale e mutualistico e ne nega copia reiteramente richiesta agli operai ex Sacelit ed ai familiare dei defunti operai ex Sacelit.

Dal quale sono sopravenuti ingenti guadagni economici sottratti allo STATO ed all’ERARIO camuffandoli da beneficienza?

Chi ha scambiato la vita di operai defunti in cambio di miseri € 5000/00?

Chi replica nel tentativo di dare un’immagine virtuale del proprio operato, come ha fatto in questi anni usando la stampa a proprio piacimento facendo credere di essere l’unico e il solo risolutore e taumaturga delle sofferenze degli ex operai Sacelit?

Chi chiede tentando di imbavagliare la stampa ricorrendo alla magistratura diffidando gli organi stampa dal pubblicare articoli altrui che non rispondano al copione creato in questi anni che non sia gradito, a coloro che lo hanno creato?

Come si può minacciare la stampa affinché receda e disconosca la sola e unica liberta alla quale la stessa è votata?

Nel voler augurare che gli operai ex Sacelit scriventi acquisiscano immediatamente il fin troppe volte negato  ACCORDO SOLIDALE e MUTUALISTICO stipulato dal MAI nominato PRESIDENTE del COES e dal legale Mai conosciuto avvocato del sindacato Cisl e del comitato.

Scusandosi con gli organi stampa tutti per l’omerica MESTA e CUPA vicenda, che vede coinvolti il DOLORE dei familiari dei defunti e degli operai ancor in vita strumentalizzato e sfruttato per fini biechi ed economici, da pseudo presidenti di comitato ex sindacalisti avvocati etcc… etcc.., nella peggiore immagine dei costumi ITALIANI. Si ringrazia nel voler pubblicare questa augurabilmente ultima replica chiedendo al nome degli operai ex Sacelit e familiari di chiedere chiarezza e trasparenza negli Atti Amministrativi richiesti da qualunque cittadino al legale che li nega traendone profitti economici a sua insaputa.

Pertanto si richiede con forza a tutela dei diritti di tutti i lavoratori:

Comunicato stampa a cura di

PANDOLFO ANTONINO

Dirigente della sez. E. Berlinguer Del PDCI di S. Filippo del Mela

Congiuntamente agli ex operai Sacelit e familiari

NON SI PRODUCONO LE FIRME AI SENSI DEL DLGS 196/2003


10 Ottobre 2010

Autore:

admin


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