C’è chi sotto l’effige dell’Arci costruisce “verginità” politico-intellettuali, inducendo a macroscopici errori di valutazione e che nulla ha da spartire con i valori di quest’Associazione che fonda le sue radici nella storia della mutualità e del solidarismo italiano e rappresenta la continuità storica e politica con l’ARCI delle origini fondata a Firenze il 26 maggio 1957 e che si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana.
Infatti alcuni circoli Arci del messinese hanno segnalato al responsabile dell’area peloritana che alcune associazioni, anche sulle home page dei loro siti istituzionali, si fregiano del logo dell’Arci affiancandolo in taluni casi a quello della UISP.
Una comunicazione erronea che induce all’idea che i soci di questi sodalizi che spesso utilizzano l’iscrizione, impropriamente all’Uisp, per usufruire delle agevolazioni di legge in materiale fiscale e di somministrazione di alimenti e bevande durante meeting e feste, spacciate per attività sociali, possano ottenere, sia la tessere Uisp che quella dell’Arci con i relativi benefici ed agevolazioni.
L’Arci messinese ribadisce che chi è affiliato alla Uisp può solo tesserare i suoi soci a questa associazione e non altro e quindi questi affiliati non possono aderire a quelle iniziative rivolte ai circoli Arci e pensate esclusivamente per i soci.
Nella nota circolare l’Arci invita a rimuovere dai siti e dalle immagine di promozione delle associazioni distanti dalla logica di “partecipazione “ propria dell’associazione nazionale il logo ma anche di utilizzare qualsiasi frase che possa ingenerare la convinzione nei lettori di poter avere, iscrivendosi alla sua associazione, sia la tessera Uisp che quella ARCI.
E’ importante ribadire, come detto nelo stesso statuto dell’Arci che questo richiama, inoltre, alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e a tutte le Convenzioni ONU sui diritti sociali, culturali, delle donne, dei migranti.
Opera in contesti locali, nazionali e internazionali per l’affermazione degli stessi; partecipa alla costruzione dello spazio pubblico democratico europeo.
Il circolo Arci Sak Be, di Brolo, in linea col comitato Arci territoriale, esprime tutto il suo sdegno per la vicenda ed il consiglio direttivo affida il suo commento ad una breve nota firmata dal presidente, Pierluigi Gammeri: “Arci non è un loghino da apporre a fini estetici. Arci rappresenta un modo di fare, di pensare, di interagire con l’altro. Arci è l’impegno quotidiano di tantissima gente che opera sulla base di valori chiari. Arci è una cosa seria.”