Il giovane si allontana dalla sala scommesse a bordo della sua utilitaria, per far ritorno dopo pochi minuti. Alcune persone che si trovano sull’uscio dell’esercizio commerciale, come testimoniano le immagini del sistema di video sorveglianza, rimangono attonite e paralizzate quando lo vedono ritornare a gran velocità a bordo della sua autovettura dalla quale il GIOFRE’, con freddezza glaciale, scende imbracciando un fucile. Il giovane si avvicina alla sala scommesse con passo deciso, arma e fa fuoco all’indirizzo della telecamera esterna del circuito di videosorveglianza del locale che si polverizza. Entra all’interno del locale ed inizia a sparare all’impazzata verso i computer, le slot machine ed il bancone mandando tutto in frantumi. GIOFRE’ fa fuoco almeno 6 volte. L’arma utilizzata è un micidiale fucile beretta calibro 20 caricato a pallettoni. Oltre una decina le persone presenti all’interno del locale, tutti usciti miracolosamente illesi.
Dopo aver distrutto tutto, GIOFRE’ si allontana a bordo della sua autovettura facendo perdere le proprie tracce.
Non appena ricevuto la segnalazione pervenuta sul numero di emergenza 112, una decina di pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Melito di Porto Salvo, guidati dal Capitano Gianluca PICCIONE, sono già disposte a presidio dell’intera zona con posti di blocco e di controllo dislocati su tutte le vie principali e secondarie.
Nel giro di pochissimi minuti i Carabinieri rintracciano, nei pressi dell’abitazione, l’autovettura del GIOFRE’ che adesso non ha più alcun mezzo e si aggira, molto probabilmente a piedi, per le campagne circostanti.
Il giovane non ha possibilità di scampo, difatti, sentendosi braccato dai militari dell’Arma decide, dopo qualche ora, di costituirsi presso il Comando Stazione Carabinieri di Saline di Montebello Jonico.
Per lui si spalancheranno le porte del carcere di Arghillà. Dovrà rispondere, tra gli altri, dei reati di tentato omicidio, danneggiamento, porto abusivo di armi e ricettazione.
Recuperata infine, anche l’arma utilizzata unitamente a 13 cartucce a pallettoni che il GIOFRE’ aveva nascosto nel greto di una fiumara in località “Molaro”.
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