Dal 22 al 24 ottobre la IX edizione del congresso dell’Associazione internazionale di storia della nefrologia promosso dal prof. Biagio Ricciardi.
Dal passato al futuro della nefrologia: Milazzo nei prossimi giorni ospiterà gli scienziati più illustri che hanno fatto la storia della nefrologia moderna internazionale in occasione dell’IX Congresso dell’International Association for the History of Nephrology (IAHN), dal 22 al 24 ottobre all’Eolian Hotel. L’assise, promossa dal prof. Biagio Ricciardi dell’Unità operativa di nefrologia e dialisi dell’Ospedale di Milazzo – ASP 5 Messina, è una tregiorni nata sotto gli auspici della Società Europea Italiana e Europea di Nefrologia (saranno presenti i presidenti) e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, e sarà dedicata alla memoria del prof. Gabriel Richet, fondatore e membro onorario della Società Internazionale. L’appuntamento registrerà la nomina a presidente dell’IAHN del prof. Vincenzo Savica, che sottolinea come “la provincia di Messina è ancora una volta ai vertici internazionali della nefrologia e riafferma un ruolo primario nel panorama nazionale”. Sarà ripercorsa la storia di un organo così vitale come il rene considerato sacro nell’antico Egitto (era l’unico non asportato durante la mummificazione), grazie alla partecipazione di chi è stato protagonista in campo nefrologico, fino alle prospettive future che devono adeguarsi alla spending review. Le malattie nefrologiche sono in continuo aumento specie in Sicilia: nel 2013 nella nostra regione si contano 4708 dializzati, con un più 56 rispetto al 2012 dunque una spesa sanitaria di 2 mln e 1/2 di euro in più; e in generale per le nefropatie c’è un incremento stimato tra 6 e 10% ogni anno. “Nella rete ospedaliera appena bocciata dal governo – evidenzia Ricciardi, anche presidente della Società interregionale siculo-campagna di nefrologia – era stata prevista una notevole riduzione delle strutture complesse (le uniche che seguono il paziente fin dall’inizio), nonostante le nefropatie siano in crescita stando ai dati internazionali recepiti dal Ministero della Salute, che ha inserito la malattia renale cronica nei LEA (livelli essenziali di assistenza). L’assise dei prossimi giorni vuole rilanciare in modo ancora più incisivo il messaggio della prevenzione: solo attraverso la diagnosi precoce è possibile rallentare o arrestare le nefropatie ed evitare o ridurre il trattamento dialitico, che costa all’incirca 50mila euro a paziente ogni anno”. Messina e Palermo sono le provincie con le più alte percentuali d’Italia: 942 pazienti per mln di abitanti rispetto alla media nazionale di 780.
Massimiliano Cavaleri
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