di Daniele Diena
Polsi e dita a rischio per i bambini che giocano con i videogame.
L’allerta viene dall’ American College of Rheumatology, il più importante congresso mondiale di reumatologia che si è tenuto recentemente a Philadelphia.
Uno studio condotto dal “New York University Hospital for Joint Diseases” su 171 bambini di etàcompresa trai sette ed i dodici anni ha rivelato che quasi uno su due utilizza i giochi al computer (playstation in primis) fino ad un’ ora al giorno, il 33,9 per cento fino a due ore, e il 7 oltre tre ore. Da notare che sembrano essere le femmine le più accanite “consumatrici” di videogiochi: nel campione studiato presso la Rossman School di Saint Louis, Massachusetts, infatti erano il 54,4 per cento. Lo studio puntava a verificare la possibile associazione tra il dolore, l’ etàdei soggetti esaminati e le ore trascorse alla playstation. Studiando i questionari compilati dai bambini è emerso che, soprattutto attorno ai sette anni,i videogame procurano il dolore più forte e che sono le dita il bersaglio più frequente (avviene nel 12 per cento dei casi), mentre l’ altra articolazione colpita è quella dei polsi (10 per cento).
Il disturbo risulta essere strettamente correlato al tempo che si sta alla console, ma i dati sono stati sufficienti per far concludere ai ricercatori che sarebbe bene che i bambini evitassero i videogiochi prima di quest’ età, e che sarebbe opportuno che inizialmente fossero controllati dagli adulti in modo da limitare il gioco a un’ ora al giorno. Ma sembra che i genitori debbano tenere la guardia anche più alta. Questo perché, come osserva il professor Yusuf Yazici che ha diretto la ricerca dal dipartimento di Reumatologia dello University Hospital newyorkese, dai risultati dello studio emerge anche che ci sarebbe una significativa porzione di bambini che usano i videogiochi nonostante il dolore alle mani e ai polsi senza che nessuno possa venirlo a sapere. Dallo stesso congresso è anche arrivato un nuovo allarme insetticidi: farebbero aumentare il rischio di malattie reumatiche autoimmuni (studio del National Institutes of Health su 76.800 donne in menopausa). Infine, secondo lo studio del Karolinka Institute (Svezia), una ragione in più per non fumare quando si soffre di artrite reumatoide: le sigarette contrastano l’ efficacia delle due terapie più usate (metotressato e anti Tnf). Articolo tratto da Repubblica.it del 3 novembre 2009  pagina 42  sezione: SALUTE
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