SALUTE MENTALE – Psichiatri e operatori della Sicilia coinvolti nel progetto TRIATHLON
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SALUTE MENTALE – Psichiatri e operatori della Sicilia coinvolti nel progetto TRIATHLON

depressionSuperare le criticità nel trattamento della psicosi, contrastare lo stigma e favorire il ritorno dei pazienti alla vita che desiderano: è l’obiettivo del Progetto TRIATHLON – Indipendenza, Benessere, Integrazione nella psicosi  promosso da Janssen, in collaborazione con le società scientifiche e le associazioni di volontariato.

Oltre 3.000 medici e operatori di 36 DSM coinvolti in uno dei più ampi programmi mai realizzati  nell’ambito della psichiatria italiana, basato su attività di formazione, strumenti informativi digitali e cartacei e il supporto all’attività fisica con il Primo campionato di Triathlon a squadre della salute mentale.

 Palermo – Favorire indipendenza, benessere e reinserimento sociale e lavorativo dei pazienti con psicosi, assicurare l’accesso e la continuità delle cure, ridurre i rilevanti costi socio-sanitari di una malattia che oggi deve essere considerata curabile, contro lo stigma che accompagna ancora chi soffre di disturbi mentali.

Sono gli obiettivi del progetto TRIATHLON – Indipendenza, Benessere, Integrazione nella Psicosi promosso da Janssen, in collaborazione con le tre principali Società scientifiche in Psichiatria, Società Italiana di Psichiatria (SIP), Società Italiana di Psichiatria Biologica (SIPB), Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (SINPF), Fondazione Progetto ITACA e ONDA (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna): un programma innovativo per promuovere il recupero ed il reinserimento dei pazienti attraverso un approccio integrato, basato sul coinvolgimento di tutte le figure chiave dell’assistenza, lungo tre dimensioni fondamentali: la dimensione clinica, la dimensione organizzativa e quella sociale.

La schizofrenia è tra le patologie che hanno un impatto maggiore sulla vita del paziente e dei familiari ed è inclusa tra le prime dieci cause di grave disabilità cronica; in Italia i pazienti sono circa 300.000. In Sicilia si stima sia affetto da un disturbo psicotico circa lo 0,5% della popolazione, un dato in linea con la media nazionale.

Nell’ambito del Progetto TRIATHLON, psichiatri e operatori di alcuni Dipartimenti di Salute Mentale della Sicilia saranno coinvolti in attività di formazione su tutti gli elementi utili al benessere dei pazienti: non solo farmacoterapia, ma anche psicoeducazione e riabilitazione cognitiva, abuso di sostanze e organizzazione dei percorsi terapeutici. Strumenti informativi digitali e cartacei e piattaforme di interazione faciliteranno la gestione della terapia. E per la prima volta, la disciplina del Triathlon viene proposta come nuovo approccio per il benessere delle persone con psicosi: un programma di attività con i Dipartimenti di Salute Mentale che guideranno i pazienti fino a culminare nel Primo campionato di Triathlon a squadre della salute mentale. È dimostrato, infatti, che l’attività fisica è uno strumento efficace per ridurre la situazione compromessa dei pazienti, in quanto ne migliora i sintomi e le performance cognitive.

Sono ancora numerosi gli ostacoli sulla strada del recupero delle persone con malattia psicotica, si calcola che in Italia una persona su tre con disturbo schizofrenico non arrivi al contatto con i Servizi e di conseguenza non riceva alcun trattamento. «L’intervento farmacologico con antipsicotici deve avere caratteristiche di immediatezza e di continuità: quest’ultima riduce di circa il 60% l’incidenza delle ricadute e delle ospedalizzazioni dei pazienti con schizofrenia − afferma Eugenio Aguglia, Presidente della SINPF e Professore Ordinario di Psichiatria all’Università degli Studi di Catania nell’ottica di un approccio innovativo alla presa in carico del paziente, è bene valutare  l’opportunità di utilizzare trattamenti che consentano la continuità delle cure, come i cosiddetti farmaci LAI – long acting injectable, grazie ai quali il paziente, non più condizionato dall’assunzione giornaliera della terapia, può partecipare con maggiore impegno al percorso riabilitativo».

Il progetto TRIATHLON propone un reale cambio di passo nella gestione delle malattie psicotiche: i trattamenti non sono più volti solo a migliorare la sintomatologia, ma finalizzati al recupero della persona e a migliorare la sua qualità di vita. Nell’ambito della dimensione clinica, la formazione degli operatori riguarderà non solo la diagnosi e il trattamento farmacologico, ma anche la riabilitazione cognitiva, che facilita il recupero funzionale, e la psicoeducazione, volta a migliorare il clima famigliare e a ridurre lo stress del paziente e del caregiver.

La dimensione organizzativa prevede attività di formazione su aspetti organizzativi (PDTA) e di farmacoeconomia. La terza dimensione, quella sociale, attiene al reinserimento del paziente psicotico nella vita di tutti i giorni e prevede diverse attività, inclusa l’attività fisica, oltre all’utilizzo di strumenti e supporti digitali e cartacei utili a migliorare la gestione della patologia da parte dei servizi e degli stessi pazienti.

A supporto della dimensione sportiva, nei Dipartimenti di Salute Mentale verrà avviato un percorso di allenamento sulle tre specialità del Triathlon, nuoto, corsa e ciclismo, con incontri regolari tenuti da istruttori della FITRI (Federazione Italiana Triathlon), supporti educazionali cartacei e on-line. Nei DSM verrà promossa la costituzione di squadre miste formate da pazienti, medici e personale sanitario, che si potranno cimentare in una o più discipline del Triathlon per poi partecipare alle tre manifestazioni sportive non competitive che verranno organizzate nei maggiori capoluoghi italiani nell’arco dei prossimi mesi, dando vita al Primo campionato di Triathlon a squadre della salute mentale.

Scheda_Progetto

 

11 Febbraio 2016

Autore:

redazione


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