Correva l’anno 1964 e nel cielo di Brolo volteggiavano i piloti del “Giro di Sicilia”. Morì, nell’incidente, un giovane coppia di francesi
Ma quel giorno il cuore di Brolo, piane anche per altro
Più di cinquant’anni fa, quel giorno di San Pietro, tanti ancora, a Brolo, lo ricordano.
Una calda estate, quell’anno, caratterizzata “da ‘ntinna a mari”, dalla colonia per i bambini poveri curata dall’E.C.A. e dal patronato scolastico diretto dall’avvocato Giuseppe Gembillo, che si teneva nelle vecchie case, dietro l’Arena del “Risveglio” – il cinema di Mariano Scarpaci – a ridosso del magazzino di limoni di “don Mimmo”.
Un’estate segnata dalla musica dei primi mangiadischi, dalle granite di Donna Rosa, e dalle ghiotte con i “pesci porci” pescati ancora dai grandi barconi a dodici remi – che poi rimasero a marcire sulla spiaggia sino a metà degli anni settanta.
Tutti aspettavano di veder passare i velivoli dell’ennesima edizione del giro aereo di Sicilia, che da Boccadidalco andavano a Catania, poi ci si doveva preparare in fretta per la processione di San Pietro, la banda già dormiva dentro la scuola di via Roma dalla sera prima.
A metà mattinata un sordo rumore, quello di un motore che si fermava, e poi lo schianto sul muro d’acqua, proprio dietro lo scoglio.
Un aereo era precipitato.
Era un biposto francese, con una coppia di giovani fidanzati parigini. Morti così, forse senza neanche potersi abbracciare per l’ultima volta.
Alcuni pescatori, dei sub, solo con maschera e le pinne, provarono a recuperarli, prima ancora che giungessero i soccorsi.
I pezzi della carlinga restarono sull’arenile per giorni e le lenzuola che coprivano i corpi dei due piloti, suscitarono, soprattutto nei ragazzi, una grande impressione, anche perché il vento aveva scoperto il piede del ragazzo, macchiato di sangue e senza la scarpa.
Non restano neanche i nomi delle due vittime, solo il ricordo di quello schianto.
Furono portati via da un camion militare. Un fiore spesso ha galleggiato sulle acque, ricordando un amore, mentre il paese affondava ancor più nel dolore per la morte, quasi in contemporanea, di una giovanissima madre, Vincenzina, che lasciava una bimba appena nata…
Era una calda estate, come tante….
Ed il Giro Aereo, che ancora passa su Brolo, per anni venne guardato con un velo di tristezza.
Oggi che la storia ha cancellato il ricordo dell’incidente, e tv e social regalano emozioni sempre diverse, ora dopo ora, quando passa la gara alata… nessuno ci fa più caso. Una gara relegata solo un rumore fastidioso, come una zanzara…. mentre un amore, francese, riposa sui fondali dello scoglio di Brolo