Cronaca

SANITA’ E CULTURA – Un racconto di eccellenza e sfide nella medicina all’Ospedale di Patti

Giuseppe Pettina: “Riempiamo i social di storie di eccellenza, di riconoscenza e di speranza”.

In un periodo storico in cui la sanità è al centro di accese discussioni, spesso focalizzate su critiche e inefficienze, è cruciale non solo evidenziare i problemi, ma anche celebrare le eccellenze e promuovere soluzioni concrete.

Giuseppe Pettina, imprenditore pattese ma soprattutto una voce attenta che non fa sconti a nessuno, ci invita a riflettere sul nostro rapporto con il mondo della medicina, partendo da esperienze personali e dall’importanza di sostenere chi lavora in questo settore con dedizione e professionalità.

l’uso dei social

Pettina insiste sull’importanza di utilizzare i social media come strumenti per condividere non solo esperienze negative, ma anche quelle positive.

Raccontare storie di abbracci, di cure ricevute con dedizione e di successi medici non è solo un atto di gratitudine, ma un modo per bilanciare la narrazione pubblica e costruire fiducia attorno al lavoro dei professionisti della sanità. “Non per contro-informazione,” afferma Pettina, “ma per dire la nostra.”

Questo approccio positivo non solo celebra le buone pratiche, ma motiva e ispira chi è in prima linea nella cura dei pazienti.

Uno degli aspetti più preoccupanti del dibattito attuale riguarda il crescente disinteresse delle nuove generazioni verso la professione medica, in particolare quella ospedaliera.

Pettina osserva che questa demotivazione è tangibile: molti giovani sono scoraggiati dall’intraprendere la carriera medica, e coloro che lo fanno spesso abbandonano presto la strada dell’ospedale. Questo fenomeno, secondo Pettina, è in parte causato da una cultura che tende a enfatizzare le difficoltà piuttosto che a cercare soluzioni.

Politici e amministratori spesso si concentrano su episodi eclatanti, senza affrontare le cause profonde dei problemi del sistema sanitario.

Tuttavia, esistono realtà di eccellenza che meritano di essere riconosciute e celebrate.

Un esempio brillante è il reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’Ospedale Barone Romeo di Patti, diretto dalla Dott.ssa Caterina Cacace. Pettina racconta come questo reparto, un punto di riferimento regionale per l’assistenza neonatale, rappresenti un simbolo di ciò che la sanità italiana può offrire quando è ben gestita e supportata.

La Dott.ssa Cacace, che tra tanti riconoscimenti ricevuti è stata anche premiata con quello di “Buonasanità” per il suo impegno, ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo del modello STEN (Servizio Trasporto Emergenza Neonatale), ora adottato in tutta la Sicilia. “Questo servizio è vitale per garantire il trasporto sicuro dei neonati che necessitano di cure intensive, una delle tante dimostrazioni di come la competenza e la dedizione possano fare la differenza”.

Nonostante le risorse limitate, il reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Patti –  racconta Pettina – accoglie neonati prematuri e patologici, offrendo cure specialistiche che richiedono un’elevata professionalità e una grande umanità. Giuseppe Pettina loda il personale formato dalla Dott.ssa Cacace, evidenziando come “ogni giorno, fanno il loro lavoro con professionalità, sensibilità e con enorme rispetto per l’umanità del bambino”.

L’appello finale di Pettina è chiaro:

Riempiamo i social di storie di eccellenza, di riconoscenza e di speranza che abbiamo vissuto direttamente o indirettamente “incontrando” medici e tra i reparti dell’ospedale pattese. Solo così potremo contrastare una narrazione che troppo spesso si concentra sugli aspetti negativi, dimenticando le tante realtà positive che meritano il nostro sostegno e la nostra fiducia. Celebrando questi esempi, possiamo non solo ispirare i professionisti della sanità, ma anche incoraggiare le nuove generazioni a vedere nella medicina una vocazione nobile e necessaria e confermare. quasi una denuncia pubblica, che l’ospedale pattese è un presidio indispensabilità per tutta la sanità nebroidea, non si tocca, va tutelato e potenziato…” che lo sappiano primi fra tutti sindaci e politici.

 

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Redazione Scomunicando.it

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