È quello che è accaduto in Sicilia, solo qualche mese fa, grazie ad alcuni accordi stipulati tra la Regione e le Università di Catania, Palermo e Messina, che hanno “spostato” le competenze per il personale non docente delle AOU dall’Università all’ente regionale. Accordi che riteniamo illegittimi, poiché non rispettano la normativa vigente e, soprattutto, rischiano di affossare una regione già sull’orlo del baratro economico”.
– Lo affermano Antonio Di Pietro, Presidente dell’Italia dei Valori e Antonio Palagiano, responsabile sanità del partito, nel depositare un’interrogazione parlamentare sul ‘caso siciliano’.
Nell’atto, cofirmato anche dall’On. Pierfelice Zazzera, Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, si ricorda che: “Il trattamento economico del personale delle AOU è, infatti, a carico
degli Atenei che, per questo, ricevono il relativo finanziamento dal MIUR mediante l’assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario. Attraverso gli accordi stipulati dalla Regione Sicilia, però – sottolineano i due esponenti IDV – questo fondo continuerà ad arricchire gli atenei mentre le casse regionali si prosciugheranno senza soluzione. Inoltre, è bene ricordare che alle procedure per il trasferimento o l’utilizzazione del personale non docente alle AOU si provvede con uno o più decreti interministeriali dei Ministri della Salute, dell’Università e della Ricerca, della Funzione Pubblica e del Tesoro, mai, ad oggi, promulgati”.
“L’avvio di tali accordi comporterebbe, quindi, il concreto rischio di determinare un incremento della spesa pubblica di molti milioni di euro in un periodo di grave crisi economica per l’intero Paese, circa 200milioni nei prossimi 7 anni. Per queste ragioni – concludono Di Pietro e Palagiano – abbiamo chiesto al Governo l’adozione di provvedimenti volti a definire le modalità di utilizzazione del personale universitario operante presso le A.O.U. che annullerebbero, di fatto, gli accordi quadro sottoscritti in data 21 e 22 dicembre 2011 dall’Assessore alla Salute della regione Sicilia e dalle Università di Catania, di Palermo e di Messina, nonché tutti gli atti che ne sono seguiti, in difetto di legittimità istituzionale”.

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