La Commissione Sanità, con un emendamento al Decreto n. 1933/2009 sulla rete dei laboratori, approvato all’unanimità, ha introdotto in Sicilia il principio di volontarietà delle aggregazioni dei laboratori e della non penalizzazione delle strutture che avrebbero esercitato la facoltà di non accorparsi. Tanto che gli incentivi destinati alle strutture che si sono accorpate sono stati finanziati con risorse extra aggregato della patologia clinica.
In più occasioni, nel corso delle numerose audizioni delle organizzazioni sindacali e dell’Assessore, la Commissione ha ribadito la propria contrarietà all’obbligatorietà degli accorpamenti ed è stata confortata dall’impegno dell’Assessore e dei Dirigenti che sarebbe stato garantito il principio di volontarietà degli accorpamenti.
Nei giorni scorsi con documento firmato dal sottoscritto quale presidente della Commissione Sanità e dagli altri componenti della Commissione si è chiesto formalmente all’Assessore Russo di non sottoscrivere il Decreto sugli accorpamenti.
Inspiegabilmente, nonostante la levate di scudi dei Sindacati maggiormente rappresentativi, le petizioni sottoscritte da centinaia di laboratori, che hanno presentato anche alla Commissione Sanità un atto stragiudiziale articolato e suffragato da dati normativi e giurisprudenziali e la presa di posizione dell’Assemblea regionale con un ordine del giorno contro l’obbligatorietà degli accorpamenti, l’Assessore Russo ha sottoscritto ed adottato il Decreto sull’obbligatorietà delle aggregazioni di laboratori che non superano 100 mila prestazioni, a fine legislatura, in regime di ordinaria amministrazione, differendo gli effetti del decreto al 2013 e 2014.
Si manifesta una forte preoccupazione per gli effetti, anche psicologici, sulle strutture di tale Decreto e per i risvolti occupazionali e sulla qualità degli esami, atteso che non sono stati dimostrati i benefici che deriverebbero dal processo aggregativo ipotizzato dall’assessorato Russo.
Pertanto, oltre ai dubbi sulla legittimità del decreto, già sollevati in precedenza, si pongono seri problemi di opportunità che dovrebbero indurre l’Assessore ad evitare di esternare il decreto, in modo che le definitive valutazioni e determinazioni sul lavoro da Lui portato a termine possano essere assunte dal prossimo governo e dall’Assemblea che i siciliani democraticamente eleggeranno tra poco più di 10 settimane.