All’Assessore alla Sanità pubblica della Regione Siciliana dott. Massimo Russo.
Ill.mo Assessore Russo,
il nostro centro studi, di chiara ispirazione autonomista, e popolato da una larga rappresentanza istituzionale ancora legata al MPA, sente il bisogno oggi di rappresentarle la nostra preoccupazione per come si sta evolvendo la gestione della Cosa Pubblica in ambito di sanità nella provincia messinese.
Già in passato la nostra organizzazione, utilizzando anche le proprie rappresentanze istituzionali, Le ha evidenziato, raccogliendo in qualche caso la Sua attenzione, diverse problematiche che avvilivano ed avviliscono tutt’ora gli abitanti della provincia messinese, con in testa la soppressione dei servizi notturni in molte nostre comunità, tra cui ricordiamo Ucria, la discutibile efficienza ed efficacia dei servizi di pronto soccorso negli ospedali messinesi, con i cittadini costretti in emergenza ad attendere anche diverse ore per essere assistiti, la progressiva eliminazione dei reparti nella centrale struttura ospedaliera del Piemonte, a danno soprattutto di anziani e disagiati, costretti a veri e propri viaggi della speranza in cerca di assistenza sanitaria, oltre che l’abbandono ed il mancato utilizzo di edifici importanti come l’ex sede dell’ospedale Margherita.
Ad aggravare il quadro riepilogativo ma non totalmente esaustivo della situazione di disagio che si vive nel messinese, le diverse nomine fatte a capo di tutte le strutture sanitarie cittadine, caratterizzate dalla presenza esclusiva di professionisti di fuori provincia, e quasi tutti di provenienza catanese, quasi a voler evidenziare uno stato di deficit culturale, intellettuale e professionale dei messinesi. “Catania Caput Mundi!”
Bene ill.mo Assessore, noi abbiamo accettato la peculiarità delle scelte del Governo che Lei da delegato alla Sanità pubblica rappresenta, accogliendo i tanti nominati con adeguato rispetto, ma oggi di fronte all’ulteriore beffa del susseguirsi del suddetto atteggiamento, addirittura con le opportunità portate a bando nell’ambito della Sanità pubblica, che aggiudicano ancora una volta ruoli di rilievo e di direzione di importanti reparti messinesi a medici catanesi, ci sentiamo di ammettere il nostro fallimento come cittadini messinesi, siciliani ed italiani.
Pertanto, palesata dalla vostra gestione della sanità pubblica l’inferiorità culturale e professionale dei messinesi, le “Autonomie Popolari” le suggeriscono ad inserire nei prossimi bandi pubblici regionali, la clausola “salva messinesi”, ovvero la clausola della natività catanese per ambire al ruolo, che metta per lo meno il resto degli abitanti siciliani, nelle condizioni di non sperperare i quasi cinque euro di raccomandata di partecipazione al concorso, salvaguardando così, almeno “morale e dignità”.
Confidando nel suo buon senso, Le porgiamo, in nome di tutti i messinesi liberi ed intellettualmente onesti, i nostri più cordiali saluti.
Il Direttorio delle “Autonomie popolari”:
Giuseppe Scattareggia Roberto Cerreti Sebastiano Tamà Salvatore Mercadante
Dario Restuccia Rosario Lo Faro Marco Vonella Mario Bivona
Paolo Ruggeri Giuseppe La Scala Antonio Cucinotta