SANREMO 2017 – Maurizio Crozza lancia il Festival della provocazione, invitando gli italiani a fare più figli
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SANREMO 2017 – Maurizio Crozza lancia il Festival della provocazione, invitando gli italiani a fare più figli

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– di Saverio Albanese

Sanremo (Imperia)– Il momento di comicità con Maurizio Crozza è arrivato attorno alle 22.10. La partenza è subito roboante visto che se nella serata inaugurale, aveva imitato Matteo Renzi, stavolta è toccato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Vogliamo dimostrare – dice nel collegamento con l’Ariston – che siamo in diretta? Qui da me sono le 22.10. Di ieri. Carlo e Maria, ve l’avevo detto che funzionava l’inciucio: avete fatto più del 50% di share. Per governare il Paese non avreste avuto bisogno neanche del premio di maggioranza. Vi ha già chiamato Mattarella? No? Rimedio io».
E qui parte con l’imitazione dell’inquilino del Quirinale che si congratula con Conti e De Filippi: «Questa mattina ho sciolto le camere. Gentiloni non l’ho avvertito, ma lui è uno di buon carattere. Se lo metti a governare, governa. Se lo metti alle finestre, fa i vetri. Vi affido il compito di formare il nuovo governo. Per i ministri, fate come volete: Mannoia, Masini. Tanto al posto di Padoan farebbero bene comunque, anche Clementino, anche se non so chi minchia sia. Consiglio solo di mettere Al Bano al posto di Alfano agli Esteri. Cambierebbe una consonante ma si raddoppierebbe l’efficacia dell’inglese».
Subito dopo il comico genovese inizia il festival della procreazione: «Sono felice perché stasera è partita la gara dei giovani: godiamoceli perché in Italia non nascono più figli. A Sanremo quando nasce un bambino lo portano in trionfo come il Re Leone». Un calo della natalità che ha preoccupato Crozza, che ha spronato a dare più fiducia ai giovani: «Ma è possibile che il comico fisso di Sanremo debba essere io che ho quasi 60 anni?».
«Come si fa a fare figli in un Paese dove ci sono più sushi bar che asili?» ha proseguito Maurizio Crozza. «Lo Stato è disinteressato alla donna, perché lo Stato è maschio. Le donne non solo fanno i figli ma se ne occupano più di noi, si laureano più di noi ma trovano lavoro meno di noi, e quando lo trovano vengono pagate meno noi. Così siamo meno simpatici della maionese nei mocassini».
Non poteva mancare, però, un pensiero anche per Francesco Totti, che a 40 anni è ancora a disposizione della sua squadra. «Totti lo chiamano ancora Er Pupone, ma Pupone di che?». E parlando del capitano della Roma c’è spazio per una stoccata alla Raggi: «Totti vuole il nuovo stadio della Roma perché vuole la panchina con l’alzata assistita».
Un Crozza meno interessato alla politica in senso stretto e più concentrato sul social; di qui un «appello agli italiani»: «appoggiate il telecomando e trombate! Fate dei figli! Fate figli! Le canzoni di Sanremo usiamole come sottofondo, non festival della canzone, festival della procreazione. E tra vent’anni sul palco ci sarà solo Ron che è come il plutonio: verrà assorbito dall’ambiente tra 23.000 anni». Il finale è per un inno alle donne: «Se la donna è in stato interessante, lo stato è disinteressato alla donna, perché lo stato è maschio. Ma Dio prima ha fatto Adamo e poi ha fatto l’upgrade: la donna. Speriamo che sia femmina! Spegnete le luci e fate l’amore».

9 Febbraio 2017

Autore:

redazione


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