Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale, contro il provvedimento dell’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente che attraverso il CRU (Consiglio regionale urbanistica) ad aprile del 2013 aveva, di fatto, impedito la realizzazione dell’Area artigianale.ttile
La zona individuata dal Piano di insediamenti produttivi era stata individuata in contrada Piana, tra la strada statale 113 ed il Torrente Inganno, ad ovest del centro abitato, oltre il cimitero comunale.
Il parere contrario del Cru riguardava l’approvazione della variante al Piano regolatore generale approvata in Consiglio comunale il 2 luglio del 2012 e confermava quanto già espresso dallo stesso dipartimento dell’urbanistica, circa la necessità di acquisire la valutazione ambientale strategica (VAS) per la realizzazione del Piano d’insediamento.
L’Assessorato regionale, trascorso il termine concesso al Comune per le proprie osservazioni, a giugno 2013 comunicò la “non approvazione del piano insediamenti produttivi di contrada Piana”.
A gennaio scorso si è tenuta l’udienza davanti al Tar la cui sentenza è stata notificata recentemente. L’Amministrazione comunale nonostante avesse eccepito una serie di censure per carenze motivazionali ed incompetenza in quel provvedimento, ha visto rigettare dai giudici tutte le proprie istanze.
“Siamo veramente rammaricati – afferma il sindaco di Sant’Agata Militello, Carmelo Sottile – perchè siamo consapevoli dell’importanza che può rivestire una zona artigianale per lo sviluppo economico di un Comune. Quel parere negativo espresso dal Cru nel 2013, prima ancora dell’insediamento della nostra Amministrazione, ci impedisce la realizzazione di 54 lotti per insediamenti produttivi di tipo artigianale”
L’iter per l’Area artigianale era stato avviato nel 2005. Nella delibera consiliare dell’epoca, corredata dal parere favorevole del dipartimento regionale urbanistica, veniva indicata la “non assoggettabilità del piano alla Valutazione ambientale strategica, trattandosi di una piccola area locale di dimensioni inferiori al limite di 40 ettari”.
Di altro avviso l’Assessorato che sostenne il contrario come riconosciuto ora dal Tar.
“Purtroppo con la sentenza pubblicata nei giorni scorsi – aggiunge il primo cittadino santagatese – il Tar ha invece confermato il parere del Comitato Regionale dell’Urbanistica e dalla Soprintendenza beni culturali e ambientali circa la necessità della valutazione ambientale, poichè la superficie dell’intervento interessa un’ampia area di verde agricolo avulsa da contesti urbanizzati e per il incolo paesaggistico dei 150 metri dall’argine del Torrente Inganno, corso fluviale tra i principali del territorio dell’intera provincia di Messina”.
comunicato stampa
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