Il citato CAIOLO risulta indagato per i reati di usura aggravata e tentata estorsione nei confronti di un piccolo imprenditore dimorante in un comune del comprensorio santagatese nel periodo compreso tra il novembre del 2011 ed il gennaio del 2012. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei militari dell’Arma, la vicenda ha avuto inizio nel settembre dello scorso anno quando l’imprenditore, in serie difficoltà economiche, anche a causa di notevoli spese sostenute per la ristrutturazione dell’azienda e per l’acquisto di un autoveicolo da lavoro, si era rivolto al CAIOLO chiedendogli inizialmente una piccola somma di denaro. Il CAIOLO Franco, sin dall’inizio, però, oltre a richiedere, contestualmente al prestito, assegni pari al valore delle somme di denaro elargite come garanzia da parte dell’imprenditore, richiedeva un’altra somma di denaro come interessi con tassi usurari pari al doppio della somma prestata. L’imprenditore, però, a causa del peggioramento delle proprie condizioni economiche, non era più riuscito a saldare i debiti dovendo chiedere, invece, ulteriori prestiti al CAIOLO che aveva applicato i relativi interessi usurari. La situazione, con il passare del tempo, è degenerata, e l’imprenditore è stato a quel punto fatto oggetto di gravi minacce se lo stesso non avesse venduto tutta l’impresa ed il veicolo acquistato. In una circostanza, l’imprenditore è stato anche aggredito per non aver pagato alcuni debiti. Giunto ad una situazione di disperazione, il piccolo imprenditore ha deciso di denunciare il tutto ai Carabinieri della Compagnia di S. Agata Militello che hanno da subito avviato le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti riuscendo a fare piena luce sull’intera vicenda. Il GIP del Tribunale di Patti, concordando pienamente con la richiesta avanzata dal Magistrato della locale Procura della Repubblica, ha così emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del CAIOLO Franco, il quale questa notte è stato arrestato dai Carabinieri che lo hanno tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.